La paura dell’esclusione

Nei social la punizione più grande è la chiusura del profilo. Ossia la censura permanente, l’esclusione dalla comunità digitale

0
Esilio di Dante

La più grande paura sociale è l’esclusione.
Già nell’antica Grecia l’esilio era più temuto della morte. Uscire dalla civiltà voleva dire perdere tutta la propria identità.

Ci sono civiltà dove non esisteva la pena di morte ma la punizione più grande era l’espulsione dalla società. Anche molti dei padri nobili del nostro paese, come Dante, Mazzini o Garibaldi, hanno subito l’onta dell’esilio.
La punizione rispondeva proprio alla consapevolezza che una paura ancestrale di ogni persona è quella di essere tagliata fuori dal proprio consesso sociale.

I social esercitano la stessa forma di controllo delle società antiche attraverso l’applicazione dell’esilio digitale contro chi esprime delle opinioni giudicate non consone. Mentre nel mondo dell’informazione regolato dalle leggi nazionali non esiste la pena del divieto di espressione in quanto diritto inalienabile, nei social la punizione più grande è la chiusura del profilo. Ossia la censura permanente, l’esclusione dalla comunità digitale.

Il mondo dei social da un lato sembra moderno nel consentire a chiunque di divulgare il proprio punto di vista, dall’altro è un padre padrone tipico delle ere arcaiche che amplifica la paura dell’esclusione stabilendo arbitrariamente chi può far parte o no della comunità.
Tutto questo viene fatto da dei software e quindi anche dal punto di vista morale e giuridico non esiste nessuno che ne possa rispondere.

È per questo che molti personaggi più o meno famosi sui social hanno iniziato a diversificare le loro piattaforme di diffusione dei contenuti per paura di essere esclusi da una di queste.
Forse la strada per poter essere più autonomi dalla paura ancestrale dell’esclusione è quella di riuscire a utilizzare i media contemporanei per essere parte di più comunità diverse.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Continua la lettura con: La fregatura del male minore

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte
 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 


Articolo precedente7 OSTERIE e TRATTORIE storiche a Milano
Articolo successivo🛑 M4 ancora nel MIRINO: “ecomostri urbani”