7 OSTERIE e TRATTORIE storiche a Milano

Il settebello della tradizione milanese

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Credits: @mela.84 IG

Chi desidera assaporare la vera cucina milanese ha ancora una ampia possibilità di scelta tra locali che ripropongono le ricette tradizionali e chi invece ha preferito rivisitarle senza stravolgerne il concetto e i sapori. Partendo dal risotto giallo con l’ossobuco, il piatto milanese più celebrato al mondo insieme alla “orecchia di elefante”, in questo settebello della tradizione milanese si possono gustare la cassoeula, la trippa e chiudere, in inverno, con una fetta di panettone.

7 OSTERIE e TRATTORIE storiche a Milano

# Trippa – Trattoria – Via Giorgio Vasari 1

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Giovane, innovativo e spesso ligio alle ricette originali. Il locale si presenta molto pulito anche nell’arredo e distribuzione dei tavoli. Staff prevalentemente giovane e un menù quasi essenziale ma di livello. Ormai non più emergente ma consolidato e adatto per chi si avvicina per la prima volta alla tradizione culinaria milanese per l’approccio non estremo verso i piatti meneghini.

# Trattoria del Nuovo Macello – Via. C. Lombroso 20 

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Passione per la tradizione e ricerca di materie prime di altissimo livello. Questo il biglietto da visita per una cucina raffinata ma aderente alle caratteristiche dei sapori milanesi. Lo è anche il fatto che può capitare che un piatto nel menù non possa essere disponibile per non aver ricevuto i migliori tagli di carne o le verdure più adatte. Sia ben chiaro, nessuno dei posti citati manca di qualità ma la ricerca quasi maniacale del risultato rende questa trattoria un posto incredibile.

# Antica Hostaria della Lanterna – Via G. Mercalli 3 

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Padrona di casa perfetta che accoglie calorosamente gli ospiti. Sebbene “sporcata” da qualche variante friulana la cucina della Lanterna offre piatti all’altezza della tradizione della Madunina. Ambiente sobrio e quantità sempre abbondanti sfamano anche il più affamato dei clienti con prezzi veramente ottimi.

# Trattoria la Pesa dal 1902 – Via Giovanni Fantoni 26

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Locale storico, prima della pandemia spesso affollatissimo, che lascia poco spazio a dubbi riguardo lo stile culinario. Milano, Milano e ancora Milano in ogni voce del menù. Spesso usato come dopo partita per la sua vicinanza a San Siro e per il fatto che il calcio è uno degli argomenti più ricorrenti della trattoria, è adatto per chi desidera immergersi in un’atmosfera quasi da film della Milano di altri tempi.

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# Al Matarel – Via Laura Solera Mantegazza 2

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Se si vuole visitare il centro città e gustare i piatti della tradizione senza spostarsi dal centro il Matarel è perfetto. Trattoria nell’anima con tanto di trofei di caccia e un murale che ricorda la Piazza del Duomo ancora attraversata da auto e mezzi, Al Matarel è una esperienza da non mancare, specie per chi desidera portare con sé un ricordo indelebile della Milano dietro ai fornelli.

# Antica Trattoria Arlati – Via Alberto Nota 47

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Aperta negli anni ’30, una volta inglobata nelle fabbriche della zona Bicocca, ora zona radicalmente trasformata in polo Universitario e abitativo, dall’Arlati, come la chiamano la maggior parte dei clienti, ci si imbatte in un ambiente particolare e ricco di cenni storici che testimoniano il passaggio di molte star del presente e del passato. Quando si suonava nel locale hanno prestato la loro arte gente del calibro di Lucio Battisti e degli Area del compianto Demetrio Stratos, ora che le note sono perlopiù diffuse dagli altoparlanti ci si concentra maggiormente sui cibi che non lasciano mai insoddisfatti. La simpatia e la verve dei padroni di casa fanno il resto per rendere ogni cena un evento memorabile.

# Al Garghet – via Selvanesco 36

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In una zona che sembra impossibile appartenere a Milano, in mezzo ai campi del Parco agricolo Sud dove non è raro vedere aironi e fagiani spiccare il volo e lepri attraversare la strada, ci si imbatte in un’altra perla della cucina milanese. Menù scritto rigorosamente in milanese, sale interne adatte per le fredde stagioni e un ampio giardino perfetto per l’estate, al Garghet è un perfetto mix di location e gusto come probabilmente direbbe il Dogui.

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ROBERTO BINAGHI

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Roberto Binaghi
Nato a Milano il 25 agosto 1965. Sin da bambino frequento l’azienda di famiglia (allora una tipografia, ora azienda di comunicazione e stampa) dove entrerò ufficialmente a 17 anni. Diplomato Geometra all’Istituto Cattaneo a 27 anni e dopo aver abbandonato gli studi grafici a 17, mi iscrivo a Scienze Politiche ma lascio definitivamente 2 anni dopo per dedicare il mio tempo libero alla famiglia e allo sport. Sono padre di Matteo, 21 anni, e Luca, 19 anni. Sono stato accanito lettore di quotidiani e libri storico-politici, ho frequentato gruppi politici e di imprenditori senza mai tesserarmi, per anni ho seguito la situazione politica italiana collaborando anche con L’Indipendente allora diretto da Vittorio Feltri e Pialuisa Bianco (1992-1994). Per questioni di cuore ho iniziato a seguire il mondo del basket dilettantistico ricoprendo il ruolo di dirigente della società Ebro per oltre 10 anni e della Bocconi Basket FIP dal settembre 2019 (ruolo che ricoprirò anche per la prossima stagione). Nel corso degli anni ho contribuito allo sviluppo di alcune start-up e seguito alcuni progetti di mia ideazione che hanno come obiettivo la rivalutazione del patrimonio meneghino oltre che un chiaro interesse sociale.