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7 cose che l’Italia invidia ai milanesi

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Credits: @paolo_streetshooting IG

Abbiamo chiesto quali sono le cose che il resto d’Italia invidia a Milano e ai milanesi: ecco quali sono emerse.

7 cose che l’Italia invidia ai milanesi

#1 I soldi

Via Montenapoleone

La ricchezza è forse uno dei primi fattori oggetto di invidia da parte del resto del Paese e non c’è da stupirsi. Il reddito pro capite a Milano è arrivato a sfiorare i 50.000, quasi il doppio rispetto alla media italiana di 26.000. Anche il quartiere più ricco d’Italia è a Milano, mentre il comune più ricco d’Italia è Basiglio, nell’hinterland milanese.

C’è chi ammette che quando vede passare un milanese gli viene voglia di rigargli la macchina. 

Leggi anche: La mappa della RICCHEZZA di Milano: il quartiere più ricco d’Italia e quelli più poveri della città

#2 La dimensione internazionale

Fuorisalone 2019. Credits: @licialupelli (INSTG)

Milano è una delle capitali mondiali della moda, il centro degli eventi per eccellenza, ospita due delle fiere più visitate, il Salone del Mobile e del motociclo. Qui hanno sede il maggior numero di multinazionali e società finanziarie in Italia. Solo a Milano ci sente anche in Europa, una vera città cosmopolita. In una Italia malata di “campanile” si fatica ad accettare che ci sia una città che si confronta più con le grandi metropoli europee che con altre parti d’Italia. 

#3 Le opportunità di lavoro

Credits: nuvola.corriere.it

Nessun altra città in Italia offre tante opportunità di lavoro e di sviluppo delle proprie idee imprenditoriali. Milano mette chiunque nelle condizioni di crescere professionalmente e crearsi una carriera lavorativa di successo grazie anche alla facilità di creare reti e connessioni tra persone.

Un’Italia in crisi e in difficoltà professionale spesso Milano appare come il luogo dove invece ogni sogno di carriera diventa possibile. 

#4 Le coppe dei Campioni

Credits uefa – ac_milan_inter_milan

Milano batte il resto d’Italia 10 a 2 come numero di Coppe dei Campioni o Champions League, il più importante trofeo calcistico per club in Europa. Il Milan con 7 coppe e l’Inter con 3 surclassano l’unica altra città con questo trofeo, Torino con la Juventus ferma a 2, mentre tutte le altre sono a zero. Milano è ancora l’unica città d’Europa ad aver vinto la champions con due squadre diverse. Con il resto d’Italia non c’è proprio partita.

#5 La possibilità di fare di tutto 

surf all'idroscalo
surf all’idroscalo

L’offerta culturale variegata, dal Teatro Parenti al Teatro alla Scala, dal Museo del Novecento al Mudec, ristoranti e locali con tutte le cucine d’Italia e del mondo, la possibilità di fare ogni tipo di sport dal surf all’Idroscalo all’esperienza di volo all’Aero Gravity. Qui si possono sperimentare tutte le novità, dai nuovi fashion brand internazionali alle nuove tendenze in tema di food che scelgono sempre la nostra città come approdo italiano. A Milano la noia non è di casa. 

Leggi anche: Quello che NATURA non le ha dato Milano se l’è CREATO

#6 La rete di mezzi efficienti

Mappa ATM 2021

La rete dei trasporti milanesi è per distacco la più efficiente e capillare d’Italia. Si impiega in media meno di 8 minuti per percorrere un km, camminando solamente per il 12% del percorso totale. Con l’apertura della quinta linea di metropolitana avrà da sola più km di rete di tutte le altre città messe insieme, circa 115 km, ha la rete più estesa di tram e i mezzi su gomma percorrono più km per abitante. 

Leggi anche: La NUOVA MAPPA della METRO: le 4 novità e che cosa manca per essere perfetta

#7 La capacità di organizzazione

1 maggio 2015: inaugurazione Expo (Foto: Andrea Cherchi)

Milano e i milanesi hanno nell’organizzazione uno dei fattori di eccellenza. Lo si vede dalle piccole situazioni quotidiane di svago e di lavoro alle grandi manifestazioni internazionali, l’ultima in ordine di tempo è stata l’Expo2015. In un Paese dove tra il dire e il fare c’è di mezzo un oceano, Milano può innescare grande invidia per la sua capacità di passare ai fatti e di mantenere le promesse. 

Continua a leggere con: I 7 DIFETTI dei MILANESI

FABIO MARCOMIN (Ultimo aggiornamento: 16 maggio 2025)

Il «Parco del Mare», il super-lungomare in realizzazione a tre ore da Milano

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Comune di Rimini - Parco del Mare

Un progetto innovativo che fonde natura, sport e socialità in una unica grande passeggiata. Come è stato sviluppato e il punto sui lavori.

Il «Parco del Mare», il super-lungomare in realizzazione a tre ore da Milano

# Il lungomare terra di conquista delle auto diventa un parco lineare per il benessere

Masterplan Parco del Mare

Rimini si sta rivoluzionando con un progetto di rigenerazione urbana ambizioso e innovativo: il “Parco del Mare”. L’obiettivo è semplice: trasformare i 16 chilometri del vecchio lungomare, dominato per anni da parcheggi e traffico, in uno spazio pubblico dedicato al benessere, alla mobilità sostenibile e alla qualità della vita. Il progetto, firmato dallo studio Miralles Tagliabue di Barcellona, non è solo un’opera architettonica ma un vero e proprio manifesto culturale, che punta a cambiare le abitudini di cittadini e turisti. Via le auto, spazio a piste ciclabili ampie e continue, palestre a cielo aperto e grandi aree verdi, dove la vegetazione autoctona e le dune mediterranee fanno da cornice a un ambiente sano e rigenerante. Questo nuovo lungomare è pensato per essere vissuto tutto l’anno, non solo d’estate, come luogo di sport, socialità e relax.

Leggi anche: Il «lungomare dei lampioni»: il più lungo d’Europa è in Italia

# Piazzale Kennedy: da parcheggio anonimo a terrazza panoramica sul mare

Credits: @giobbepelle IG – Piazzale Kennedy Rimini

Uno degli esempi più emblematici di questa trasformazione è Piazzale Kennedy. Un tempo spianata grigia adibita a parcheggio, oggi è diventata un punto di ritrovo e ammirazione, un vero e proprio belvedere sul mare. L’intervento ha previsto una struttura a più livelli che sale dolcemente fino a sette metri d’altezza, creando due terrazze panoramiche da cui godere di viste mozzafiato sulla riviera romagnola. All’interno, una piazza rialzata ospita giochi d’acqua attraversabili e sedute a gradoni che possono diventare spazi per eventi all’aperto. Il progetto ha posto grande attenzione anche all’accessibilità: rampe con pendenze leggere permettono a tutti di godere di questo spazio, anche a persone con disabilità. 

Leggi anche: Il PARCHEGGIO trasformato in una TERRAZZA sul MARE

# Wellness e sport: il lungomare come palestra a cielo aperto

Riccardo Gallini, Comune di Rimini – Ufficio Turismo – Aree fitness

Il Parco del Mare di Rimini si distingue per la sua forte vocazione al wellness, integrando natura e attività fisica in un percorso continuo. Lungo tutto il waterfront sono state realizzate isole fitness dotate di attrezzature per calisthenics e allenamenti funzionali, pensate per soddisfare sia i meno allenati che gli sportivi più esigenti. Queste palestre all’aperto si inseriscono in un contesto verde dove la pista ciclabile e i percorsi pedonali si snodano fra dune, alberi-fontana ispirati alle filastrocche di Gianni Rodari e foreste marine, un paesaggio che ricorda il moto ondoso del mare. Questa nuova interpretazione dello spazio urbano punta a incentivare la mobilità dolce, con meno auto e più persone in movimento, migliorando anche la qualità dell’aria e riducendo il rumore.

# Un investimento di oltre 110 milioni di euro

Il Parco del Mare non è solo un intervento di riqualificazione superficiale, ma parte di un disegno più ampio che guarda al futuro di Rimini come città sostenibile e all’avanguardia. Oltre alla superficie, sotto il lungomare si sta realizzando un innovativo sistema di depurazione delle acque (PSBO), che migliorerà la qualità del mare e l’ambiente circostante. Il progetto punta anche a connettere il lungomare con il centro storico e altre aree urbane, favorendo una fruizione continua e integrata dello spazio pubblico. L’investimento complessivo previsto è di oltre 110 milioni di euro.

# Il punto sui lavori: progetto completato entro il 2027

Attualmente sono in corso i lavori nel tratto 7, tra Marebello e Rivazzurra, con una seconda fase prevista per ottobre, che estenderà il cantiere fino a Miramare completando 10 km di lungomare riqualificato. A San Giuliano Mare è in corso il confronto con i cittadini per definire gli interventi, con i cantieri pronti a partire dopo l’estate. Sono in costruzione due nuovi belvedere panoramici a Bellariva e Rivazzurra, con termine lavori previsto entro l’estate 2027. È in fase di realizzazione anche il parcheggio interrato di piazzale Marvelli, che garantirà 300 posti auto e 220 per motocicli entro la primavera 2026.

Continua la lettura con: Il litorale romano come California o Costa Azzurra? Le 4 carte per la rivoluzione del lungomare

FABIO MARCOMIN

Il Governo è Romanocentrico? Non è una sorpresa: il localismo sarà il tratto distintivo della politica italiana?

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Calderoli Meloni

Si dice che il governo Meloni sia romanocentrico. Per mentalità, persone e anche per impostazione nell’azione politica. E se questo non solo fosse vero ma anche fosse il modo più autentico e innovativo per fare politica in Italia? 

Continua la lettura dell’articolo qui:

Governo romanocentrico: il localismo sarà il tratto distintivo della politica italiana?

Di Raffaele Pergolizzi

La foto del giorno: dove siamo?

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Ph. @_mybestitaly_ IG

La foto del giorno: oggi siamo alla Certosa di Garegnano

Ph. @mybestitaly_  IG

Ph. @_mybestitaly_ IG

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Continua la lettura con: La foto del Giorno (15 maggio) 

MILANO CITTA’ STATO

Oggi non guido posso bere senza pericoli

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Arrivato sano e salvo. 
 

Qui il video: Oggi non guido posso bere senza pericoli

Continua con: I ticinesi quando entrano sulle strade lombarde

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

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I «Treni turistici»: le novità dell’estate 2025

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trainspotter_turi IG - Espresso Versilia

L’estate 2025 segna una nuova era per i treni turistici in Italia, con collegamenti rinnovati e nuove rotte che valorizzano il viaggio lento e sostenibile. Tra le novità più attese c’è l’Espresso Riviera con partenza dalla capitale. E per l’autunno altri percorsi in calendario.

I «Treni turistici»: le novità dell’estate 2025

# Il treno come esperienza di turismo lento e sostenibile

Credits caimano025 – Treni turistici italiani

Dopo il grande successo delle passate stagioni, FS Treni Turistici Italiani rilancia con un’offerta ampliata e più mirata, che punta a far riscoprire la bellezza del viaggio lento e sostenibile. Il treno non è più solo un mezzo per spostarsi, ma diventa una vera esperienza di turismo, cultura e natura, capace di valorizzare territori spesso fuori dai circuiti tradizionali. L’idea è quella di collegare città, borghi, coste e montagne, offrendo ai viaggiatori un modo nuovo e confortevole di scoprire l’Italia e le sue gemme nascoste.

# La grande novità: l’Espresso Riviera da Roma alla Costa Azzurra, attesa per il ritorno dell’Espresso Versilia da Milano

Espresso Riviera

La novità dell’estate 2025 è l’avvio del collegamento ferroviario “Espresso Riviera” che collega Roma con la Costa Azzurra, passando per località storiche e splendide coste italiane e francesi. Si tratta di un treno turistico pensato per un turismo lento e panoramico, che permette di godersi il viaggio attraversando luoghi come Savona, Imperia, Sanremo e la suggestiva Riviera francese, con fermate ad esempio a Monaco, Nizza e Cannes. Il servizio parte il 4 Luglio e termina il 30 agosto con corse ogni venerdì da Roma a Marsiglia e ogni sabato da Marsiglia a Roma. I biglietti sono disponibili dal 24 maggio al prezzo di 44,90 euro.

Si attende poi la nuova programmazione, dopo i viaggi del 2024, per l’Espresso Versilia con partenza da Milano e soste nelle Cinque Terre.

# La rete dei treni turistici si allarga: esperienze uniche in tutta Italia

La rete dei treni turistici FS si allarga e si diversifica coinvolgendo diverse regioni italiane e proponendo esperienze tematiche e storiche. In autunno sono attese altre rotte suggestive:

  • la Val d’Orcia in Toscana,
  • le Langhe e il Monferrato,
  • il percorso della Magna Grecia in Calabria

e itinerari culturali che toccano città d’arte e borghi antichi. 

Continua la lettura: I treni del mare sono tornati: le novità 2025

FABIO MARCOMIN

16 maggio. Ha luogo un omicidio efferato. Punito con appena una settimana di prigione

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Ph. Alexas_Fotos

Questa storia inizia a Genova. Siamo nel 1903. Nel porto viene ripescata una valigia. Si tratta di una valigia pesante. Troppo pesante. Quando la aprono rimangono agghiacciati: all’interno c’è il cadavere di una donna. Ma cosa c’entra questo con Milano?

16 maggio. Ha luogo un omicidio efferato. Punito con appena una settimana di prigione

Credits: @francy.946 – Boccadesse Genova

# Viene individuato il colpevole

La risposta arriva con un po’ di ritardo. Anche perché a quei tempi le comunicazioni erano lente. Ci volevano giorni quando ai tempi nostri bastano pochi istanti. Solo dopo qualche tempo, infatti, si scopre che quel cadavere è di una donna milanese: Ernestina Beccaro. Viene fermato il marito, Alberto Olivo, contabile di 48 anni, e viene messo sotto torchio dagli inquirenti finché confessa: durante una violenta lite ha ucciso sua moglie. Era il 16 maggio. Torniamo quindi a quel giorno.

Olivo uccide la consorte, ma non si limita a questo. Nel tentativo di evitare la prigione, cerca in ogni modo di disfarsi del cadavere: seziona il corpo, butta gli organi nello scarico, sfregia il viso per rendere difficile l’identificazione e ciò che resta della donna lo mette in una valigia. Per disfarsene, prende un treno diretto a Genova, dove, durante una breve escursione in barca, si disfa del pesante bagaglio buttandolo in mare. Pensava di farla franca. Ma così non fu. 

Credits cjber-pixabay – Sopraelevata Porto di Genova

# Alla fine il colpevole fece solo una settimana di carcere

Ma qual è stato il motivo dell’omicidio? Durante il processo, dei vicini raccontano che la donna urlava spesso pesanti insulti al marito. Non solo: spendeva molti soldi tra vestiti nuovi e frequentazione di locali. L’uomo viene allora ritenuto colpevole solo di vilipendio e occultamento di cadavere ma il delitto viene dichiarato “uxoricidio d’onore”La condanna per Alberto Olivo è appena una settimana di carcere e 135 lire di sanzione.

Continua la lettura con: 15 maggio. L’Arena ospita la prima partita della nazionale italiana

MILANO CITTA’ STATO

La TOP 15 dei video più visti del 2025 – Gennaio-Aprile

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Il nuovo smailand “long version”. La special edition con i 15 video più visti di inizio 2025 (gennaio-aprile): questa la top 15 per visualizzazioni.
Le visualizzazioni sono aggiornate alla fine di aprile 2025
 
 
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Smailand: una città da ridere
 
Qui trovi tutti gli smailand: • Smailand  
 

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Continua con: «Milanesi sulla metro»: il video con i 10 Smailand più divertenti

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

 

In viaggio per l’Europa by night: i nuovi treni notturni veloci (Edizione 2025)

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Nightjet 2025

Nuove tappe per Nightjet e i “treni della buonanotte”: coinvolte anche Milano e la novità Barcellona. Cresce la rete ferroviaria notturna europea, con collegamenti sempre più estesi e tratte pensate per unire le principali capitali del continente. Queste le nuove tratte e i servizi in espansione.

In viaggio per l’Europa by night: i nuovi treni notturni veloci (Edizione 2025)

# Nightjet ed Euronight: le linee notturne attive

Nightjet 2025

In totale sono circa 30 le tratte esercite tra Nightjet (iniziativa congiunta delle compagnie ferroviarie di Austria – ÖBB, Germania – DB, Francia – SNCF, Svizzera – CFF) ed Euronight. Le più recenti aggiunte includono Berlino–Parigi, con viaggio della durata di 15 ore e frequenza giornaliera, e Berlino–Bruxelles. Tra le linee Euronight operative da tempo troviamo Zagabria-Stoccarda, Varsavia-Monaco e Budapest-Zurigo.

Sei linee Nightjet coinvolgono direttamente l’Italia, con fermate da Vienna e da Monaco di Baviera verso Udine, Milano, Venezia, Genova, La Spezia, Bologna e Roma. Tra le direttrici attive anche Vienna–Amsterdam, Zurigo–Basilea–Hannover–Amburgo, Innsbruck-Amburgo e Vienna–Linz–Bruxelles.

# European Sleeper: tratte operative da Bruxelles a Berlino, Praga e Venezia

European Sleeper map

European Sleeper, la compagnia belga-olandese nata con l’obiettivo di rilanciare i viaggi notturni su rotaia, ha ampliato le sue tratte attive: oggi collega Bruxelles a Berlino, passando per Amsterdam, Rotterdam e Deventer. Nel 2024 è stato attivato anche il prolungamento fino a Praga, con fermate intermedie a Dresda, Ústí nad Labem e Děčín

L’ultima novità è il collegamento Bruxelles–Venezia, attivo da febbraio: attraversa Paesi Bassi, Germania, Austria e Nord Italia, con tappe a Colonia, Monaco di Baviera, Innsbruck, Bolzano, Verona e Venezia Santa Lucia. Dopo un periodo iniziale con termine corsa a Innsbruck, il treno è stato prolungato direttamente fino in Italia.

# In arrivo Barcellona, Stoccolma e Budapest: i piani futuri

Tra le nuove tratte in programma, European Sleeper punta ad attivare il collegamento con Barcellona passando per Zurigo e fermate in Italia a Milano e Roma. Una volta operativa, la nuova linea permetterà di estendere ulteriormente la rete del sud Europa, con possibilità di connessione anche verso Colonia, Amburgo, Amsterdam e Firenze. Non è ancora disponibile una data ufficiale di avvio, ma si prevede che la tratta sarà tra le priorità nei prossimi sviluppi.

Altre destinazioni annunciate ma non ancora attivate includono Budapest e Stoccolma, mentre continua il potenziamento dei servizi già attivi. È stato inoltre introdotto l’European Sleeper Pass, una formula flessibile sul modello Interrail, che consente di salire e scendere dai treni nelle varie città servite dalla compagnia.

Continua la lettura con: I treni più belli del mondo: le immagini degli interni e gli itinerari (uno è in Italia)

FABIO MARCOMIN

I sette ristoranti con terrazza panoramica da provare a Milano

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Ristorante Torre Prada

Piano piano si sta facendo largo la bella stagione. Le terrazze panoramiche diventano il rifugio ideale per godersi la città da un’altra prospettiva, tra skyline mozzafiato, cocktail perfetti e piatti d’autore. Questa la top7 ordinata per recensioni. 

I sette ristoranti con terrazza panoramica da provare a Milano

#7 Terrazza Triennale: dove l’arte incontra il verde di Parco Sempione con un panorama da capogiro

Terrazza Triennale

Un terrazzo sospeso sopra la Triennale, immerso nel Parco Sempione: la Terrazza Triennale è una delle viste più complete sulla città. Da un lato si vede il Castello Sforzesco, dall’altro le torri di CityLife e Porta Nuova. La proposta gastronomica, sotto la guida dello chef stellato Tommaso Arrigoni, è un mix raffinato di gusto e tecnica, con piatti che cambiano a seconda delle stagioni. Gli interni e gli arredi, ridisegnati nel 2023, sono sobri ma caldi. Perfetta per chi cerca una pausa tra cultura e natura.

Indirizzo: viale Emilio Alemagna, 6. Media recensioni Google: 3.7/5

#6 Sky Terrace Bar: l’orto con vista su Brera

Credits alebarca IG – Sky Terrace

All’ottavo piano dell’Hotel Milano Scala, lo Sky Terrace Bar è uno dei rooftop più riservati e green della città. Immerso tra erbe aromatiche e piccoli orti coltivati sul tetto, offre una vista intima e romantica sui tetti di Brera e sul Duomo. Il menù predilige ingredienti a km zero, con piatti leggeri e drink ispirati alla natura. È l’indirizzo ideale per un aperitivo tranquillo o una cena senza rumori, dove lo skyline non è solo spettacolo ma parte integrante dell’identità del luogo.

Indirizzo: Via dell’Orso, 7. Media recensioni Google: 3.9/5

Leggi anche: L’aperitivo “panoramico” con le Meneghinas, le tapas alla milanese

#5 Sachi: la felicità con vista Duomo

ilduogui_dg IG

Al quarto piano del Palazzo Cordusio Gran Meliá, il ristorante Sachi è una delle terrazze più sorprendenti del centro città. L’ex sede di Assicurazioni Generali è stata trasformata in un cinque stelle di lusso e la sua terrazza regala una vista ravvicinata sul Duomo e sulla Madonnina. Il nome, che in giapponese significa felicità, è un ottimo indizio per un’esperienza che unisce eleganza e suggestione orientale. La cucina dello chef Moon Kyung Soo è raffinata e contemporanea, capace di fondere sapori nipponici con tecniche moderne. Un luogo perfetto per una cena romantica o una serata speciale.

Indirizzo: via Orefici, 26. Media recensioni Google: 4.1/5

#4 Terrazza Palestro: un’oasi verde sospesa sui Giardini Montanelli

Terrazza Palestro

Situata al quarto piano del Centro Svizzero, la Terrazza Palestro è una delle terrazze più verdi e rilassanti della città. Affacciata sui Giardini Pubblici Indro Montanelli, è circondata da piante e fiori che amplificano la sensazione di essere immersi nella natura. L’atmosfera è intima ma elegante, ideale per un pranzo tranquillo o una cena con vista. La cucina gioca con tradizione e contemporaneità, valorizzando la stagionalità degli ingredienti. È perfetta anche quando il meteo non collabora, grazie alla copertura fissa.

Indirizzo: via Palestro, 2. Media recensioni Google: 4.3/5

#3 Ristorante Torre: il lato gastronomico di Fondazione Prada

Ristorante Torre Prada

Nel contesto unico della Fondazione Prada, il Ristorante Torre è una terrazza dallo spirito culturale e raffinato. Progettato da Rem Koolhaas, si trova al sesto piano della torre ed è un luogo dove arte, design e cucina si incontrano. Dalla terrazza si apre una vista insolita sulla zona sud della città, oggi in piena trasformazione con il nuovo Villaggio Olimpico e il futuro grattacielo A2A. All’interno, opere d’arte e arredi vintage creano un’atmosfera unica. Il menu dello chef Lorenzo Lunghi combina semplicità ed eleganza, con piatti curati che valorizzano la stagionalità e la materia prima.

Indirizzo: via Giovanni Lorenzini, 14. Media recensioni Google: 4.3/5

#2 Ceresio 7: il rooftop con piscina più iconico di Milano

mauroperrella IG – Ceresio7

Due piscine, vista mozzafiato e un tocco fashion: Ceresio 7 è il rooftop per eccellenza. Situato nella sede storica dell’Enel, oggi sede del brand Dsquared2, è diventato negli anni uno degli indirizzi più glamour della città. Il design curato, tra legno, marmo e metallo, accompagna una cucina firmata dallo chef Elio Sironi, che spazia tra piatti creativi e interpretazioni raffinate della tradizione italiana. Ideale sia per cene esclusive che per un aperitivo al tramonto, con un panorama che ricorda New York.

Indirizzo: via Ceresio, 7. Media recensioni Google: 4.4/5

#1 Terrazza Gallia: eleganza con vista sulla Stazione Centrale e Porta Nuova

excelsiorhotelgallia IG – Pranzo in terrazza

Sopra l’Excelsior Hotel Gallia, proprio davanti alla Stazione Centrale, la Terrazza Gallia offre uno degli skyline più scenografici di Milano. L’ambiente, elegante e sobrio, si sviluppa tra lounge bar, ristorante e zona aperitivo. I fratelli Lebano in cucina propongono una cucina italiana contemporanea, ben radicata nella tradizione ma con tocchi creativi. Il cocktail bar è tra i più apprezzati in città, con drink d’autore e un servizio impeccabile. È il luogo giusto per una cena formale, ma anche per rilassarsi con un drink guardando il tramonto sulle nuove torri di Porta Nuova.

Indirizzo: piazza Duca d’Aosta, 9. Media recensioni Google: 4.6/5

Continua la lettura con: Una terrazza di 2000 mq con giardino: “l’ufficio più bello di Milano”

FABIO MARCOMIN

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I 10 migliori luoghi dove fare shopping a Milano

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giorgio_stampete IG - Corso Vittorio Emanuele

Milano non è solo spritz, design e architettura minimalista. Milano è soprattutto una palestra emotiva per il tuo conto in banca. Milano è come quella persona affascinante che ti guarda e dice “solo un’occhiata, giuro” e poi tac, perché qui anche chi dice “non mi serve niente” si ritrova con una borsa in mano, uno scontrino nella tasca e un sorriso colpevole sulle labbra. Ecco la guida definitiva ai 10 migliori luoghi per fare shopping a Milano dove il portafoglio perde il controllo.

I 10 migliori luoghi dove fare shopping a Milano

#1 Galleria Vittorio Emanuele II (Piazza del Duomo)

Credits: Instagram – @galleriavikmilano

Categoria: lusso da cartolina

Il “Salotto di Milano” non è solo una galleria commerciale, è un’opera d’arte con negozi dentro: Prada, Louis Vuitton e tanti altri brand ultra-chic che vivono sotto una cupola di vetro e ferro battuto. Anche se non compri nulla, merita almeno un selfie e un giro di tacco sul mosaico del toro per una dose di fortuna.

Consiglio: fermati al Camparino e bevi uno spritz rigorosamente con il Campari.

#2 Quadrilatero della Moda (Via Montenapoleone, Via della Spiga, Via Manzoni, Via Sant’Andrea)

Categoria: haute couture

Qui la moda non si vende: sfila da sola. È la zona più elegante e costosa della città, ogni portone nasconde un tempio del fashion tra Chanel, Dior, Valentino. Via Montenapoleone è il cuore pulsante, ma Via della Spiga è l’anima silenziosa e sofisticata. Perfetto per chi non cerca solo un abito, ma una dichiarazione di stile.

Curiosità: il Quadrilatero era un tempo residenza di nobili milanesi.

#3 Corso Como (Zona Garibaldi, Porta Nuova)

Categoria: contemporaneo

Una via breve ma densissima di stile. Tra lounge bar, design store e boutique raffinate, il re assoluto è Corso Como 10, il concept store di Carla Sozzani dove moda, arte, libri e caffè convivono in perfetta armonia minimal.

Da non perdere: la libreria d’arte e il giardino interno zen-style, per un detox (temporaneo) dallo shopping compulsivo.

#4 Corso Buenos Aires (da Porta Venezia a Piazzale Loreto)

Categoria: maratona di shopping

È il viale commerciale più lungo di Milano e uno dei più lunghi d’Europa. Perfetto per lo shopping democratico: qui trovi tutti i brand fast fashion, sportivi e casual che servono per rifarti il guardaroba senza rifinanziare il mutuo, questi spaziano tra Zara, Uniqlo, H&M, Adidas e Foot Locker.

#5 Corso Vittorio Emanuele II (tra il Duomo e Piazza San Babila)

Categoria: mainstream con stile

Più elegante di Buenos Aires, ma meno esoso del Quadrilatero, è un punto d’incontro tra fashion accessibile e atmosfera centrale. Brand come Mango, Bershka, Nike e Sephora si alternano a boutique storiche e negozi di ottica, beauty e tech. E poi c’è la Rinascente, con il suo piano di food luxury e la terrazza panoramica.

Consiglio: sali in terrazza al tramonto e innamorati della prospettiva inaspettata che avrai sul Duomo.

#6 Mercato di Via Fauchè (Zona Sempione – tra Corso Sempione e Piazza Caneva)

Categoria: occasioni e brand a metà prezzo

Martedì e sabato mattina, questa strada si trasforma in uno degli outlet a cielo aperto più amati dai milanesi. Trovi marchi famosi a prezzi scontati, fine serie, borse, scarpe, cachemire e in mezzo a tanta merce, si celano veri tesori.

#7 Brera District (tra Via Brera, Via Solferino, Via Fiori Chiari)

Categoria: boho-chic e arte di vivere

In questa zona si respira arte e fascino milanese d’altri tempi, tra shopping raffinato, boutique indipendenti, profumerie artistiche e gallerie creative. Se sei il tipo da sciarpa in lino, agenda Moleskine e cappotto ben tagliato, questo è il tuo habitat naturale.

Imperdibili: le profumerie di nicchia, dove un profumo vale più di mille accessori.

#8 Scalo Milano Outlet (Locate Triulzi – 15min da Milano centro)

Categoria: outlet chic

Lo shopping outlet non è solo da fashionisti risparmiosi: Scalo Milano unisce design, moda e food in una struttura open-air moderna e comoda da raggiungere. Oltre 150 negozi tra cui Nike, Levi’s, Armani, Twinset, ma anche Kartell e Alessi per gli amanti dell’home design. Ci si arriva in treno da Porta Romana o Rogoredo.

#9 Mercato di East Market (Via Mecenate 88/A)

Categoria: vintage vero con personalità

Non è solo un mercato, è un evento di culto per gli amanti del vintage, del design rétro e delle chicche impolverate ma di spessore. Abiti anni ’70, vinili, occhiali anni ’90, valigette da spia e mobili da pellicola di Wes Anderson a cui si aggiungono DJ set, street food, birre artigianali e outfit che sembrano usciti da una rivista indie.

#10 Via della Spiga (nel cuore del Quadrilatero della Moda, ma con anima propria)

tommasopremru IG – Via della Spiga

Categoria: Chic silenzioso

Una delle vie più belle e scenografiche di Milano. Pavimentata a porfido, pedonale e silenziosa, Via della Spiga è la passerella naturale del Quadrilatero. Qui regnano il lusso sussurrato e l’eleganza sobria. Più raccolta rispetto a Monte Napoleone, ma non meno ambiziosa. Perfetta per chi ama guardare e farsi guardare, senza alzare la voce.

In conclusione, lo shopping a Milano non è un’attività, è un rito. Che tu voglia vestirti come in una sfilata, arredare casa con stile o trovare l’abito perfetto al mercato, Milano ha sempre un angolo che parla il tuo linguaggio estetico, con un accento meneghino. Basta perdersi in una via, entrare in una galleria o seguire l’odore di pelle nuova e caffè tostato.

Spunto: worldwidevisitz

Continua la lettura: Cascina Merlata o Tor Bella Monaca? Milanesi divisi sul quartiere dell’ultimo shopping district

Lampugnano, fermata per l’inferno: l’ultima esperienza

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Andrea Urbano - Lampugnano

Ratti, senza tetto, sterpaglia, sporcizia, sbandati, prostitute e una insopportabile puzza di urina. Benvenuti a Lampugnano, principale terminal dei pullman di Milano. Questo lo squallido scenario che si presenta ai viaggiatori.

Lampugnano, fermata per l’inferno: l’ultima esperienza

# Sembra un angolo degradato di Calcutta, o di Chisinau

Andrea Urbano – Lampugnano

Invece che una stazione europea sembra un angolo degradato di Calcutta, o di Chisinau. Eppure da qui partono e arrivano autobus da tutta Italia e dall’Europa. Trascorrere anche solo pochi minuti a Lampugnano è una esperienza angosciante. Il presunto terminal che sarebbe più corretto definire immondezzaio, oltre ad essere privo di ogni elementare servizio è anche scarsamente illuminato. Le poche panchine sono sporche e scomode e, soprattutto nelle ore notturne è decisamente poco raccomandabile utilizzarle vista la sporcizia dilagante in ogni angolo. In compenso improvvisate bancarelle probabilmente abusive vendono prodotti di vario genere proprio come in una baraccopoli del terzo mondo.

# Milano capitale europea con il terminal più degradato?

Andrea Urbano – Senzatetto Lampugnano

Abbiamo già scritto e segnalato questa indecente situazione totalmente indegna per quella che si definisce il principale certo economica del paese nonché capitale mondiale della moda e del design. Purtroppo sotto molto aspetti Milano resta solo un grande paese cresciuto in maniera disordinata dove spesso manca una visione più ampia di sviluppo e di idea di metropoli.

Il degrado di Lampugnano non è certo una novità, è frutto di anni di menefreghismo e abbandono da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni. Nessun sindaco ha mai proposto un progetto per una stazione degna di questo nome. Il Sindaco Sala e la sua giunta seguono le orme dei loro predecessori nel silenzio di una presunta opposizione decisamente silente. Milano è disseminata di cantieri e nessuno di questi è stato mai aperto per costruire una vera stazione degli autobus. Sindaco e assessori sono troppo impegnati con altre priorità, tipo quella di costruire case e uffici da 8.000 euro al mq.

# Milano non è città per chi guadagna poco

La maggioranza di chi viaggia in autobus è costituta da giovani, studenti, extracomunitari, gente con pochi soldi, pertanto pare sia giusto e lecito umiliarli, avvilirli quasi fossero rappresentanti di una casta inferiore rispetto a chi viaggia con il Frecciarossa o con l’aereo. A quanto pare è quindi moralmente giusto mortificarli, altrimenti come spiegarsi un differenza così abissale tra una stazione ferroviaria come Porta Garibaldi e un letamaio come Lampugnano?

# Nelle altre città europee ci sono delle vere e proprie stazioni

Peccato che in Europa invece siano tante le città dotate di vere e proprie stazioni di autobus, un mezzo che permette di raggiungere innumerevoli destinazioni spesso poco servite a costi molto contenuti con un impatto sull’ambiente molto ridotto. Ci aspettiamo che nel brevissimo periodo sia prevista la creazione di un terminal, magari il più grande del Sud Europa, un nodo di interscambio che si possa integrare perfettamente in un sistema di trasporto che comprenda treni, aerei e in futuro magari traghetti come meriterebbe una città che ambisce ad essere sempre più protagonista nel panorama internazionale. Una vera stazione degli autobus con hotel, ristoranti, sale d’aspetto darebbe anche la possibilità di creare un grosso indotto economico.

Persino la tanto criticata Roma ne ha appena inaugurato una: non sarà perfetta, ma in ogni caso anni luce meglio di Lampugnano. Una città che ambisce ad essere protagonista in Europa e nel mondo può permettersi di rimanere indietro?

Continua la lettura con: Terminal di Lampugnano: le 4 proposte per renderlo un luogo più «umano»

ANDREA URBANO

Le vere origini del detto: “Roma non fu costruita in un giorno”

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credits: @albanesi.it

La lingua italiana conta una quantità quasi infinita di proverbi e modi di dire, alcuni di loro molto curiosi e con valenze storiche importanti. Tuttavia, benché il loro significato e modo d’uso sia conosciuto a tutti (o quasi), spesso ne ignoriamo la vera provenienza.

Il detto “Roma non fu costruita in un giorno” è proprio uno di questi, tuttavia la sua origine non è così banale come pensate.

Continua la lettura dell’articolo qui:

“Roma non fu costruita in un giorno”: le curiose origini di un detto celebre nel mondo

 

La foto del giorno: dove siamo?

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Ph. @antonelladelu IG

La foto del giorno: oggi siamo in via Ricotti (Bovisa

Ph. @antonelladelu IG

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Continua la lettura con: La foto del Giorno (14 maggio)

MILANO CITTA’ STATO

I ticinesi quando entrano sulle strade lombarde

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Lugano-Milano in un giro d’orologio. Taaac!
 

Qui il video: I ticinesi quando entrano sulle strade lombarde

Continua con: Quando rientri a Brera dopo un’escursione nell’hinterland

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

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Inaugura Area Q, la ZTL più chic del pianeta

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ZTL Quadrilatero della Moda

Niente più Ferrari e Lamborghini parcheggiate per lo shopping. Si accendono le telecamere nell’area più lussuosa di Milano. Chi ci può entrare e quali sono le deroghe?

Inaugura Area Q, la ZTL più chic del pianeta

# Arriva l’Area Q: i primi due mesi di pre-esercizio

Ph. @simonebfc76 IG

15 maggio. Entra in vigore la nuova ZTL di Milano. E’ quella più chic di tutte: coincide con il Quadrilatero della Moda. Ma come funziona?

La ZTL funziona 24 ore su 24. Per i primi due mesi, però, le telecamere restano in fase di pre-esercizio: registrano i passaggi ma non emettono multe automatiche. Questo non significa che si possa accedere, anzi: i vigili possono sanzionare i trasgressori. Trascorsa questo primo periodo, dal 12 luglio le sanzioni saranno rese automatiche, come accade per Area B e Area C. Le multe partiranno da 83 euro. Ma qual è l’area coinvolta?

Leggi anche: I segreti del Quadrilatero della Moda, l’area più chic del pianeta

# Le strade dell’Area Q

ZTL Quadrilatero della Moda

L’area include alcune delle strade più prestigiose della città: via Manzoni, via Senato, via San Damiano, corso Monforte, via Cino del Duca. Queste vie circondano l’area nota per le sue boutique di lusso e caffè raffinati.

# Chi può entrare: regole e deroghe

Ph. @
italiafudosan IG

Possono accedere liberamente alla ZTL residenti e domiciliati, così come i proprietari di box o posti auto, così come i clienti delle autorimesse locali con una prenotazione hanno il diritto di ingresso, e i veicoli destinati a servizi di emergenza. Anche Taxi, veicoli NCC e servizi di car valet possono continuare a operare senza restrizioni. Solo per il primo anno, anche moto e ciclomotori possono circolare senza limitazioni.

Il trasporto merci Ztl può essere effettuato dalle 20.00 all’1.00 e dalle 9.00 alle 11.00, senza necessità di registrazione preventiva. Per il trasporto di alimenti deperibili è stata aggiunta una finestra temporale dalle 16.00 alle 18.00. Inoltre, in occasione di eventi di rilevanza nazionale o internazionale, verranno concessi permessi temporanei ai veicoli coinvolti, con autorizzazione del Comando di zona della Polizia Locale.

Continua la lettura con: I segreti del Quadrilatero della Moda, l’area più chic del pianeta

MILANO CITTA’ STATO

I 7+1 panorami più belli a un’ora da Milano

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Credits: @mauro_ger Faro di Brunate

Guardando un panorama, ci si perde sempre nei propri pensieri, si ammirano dall’alto città o paesaggi naturali che ti ricordano quanto è piccolo l’uomo. Ma quali sono i più bei panorami da ammirare ad un’ora da Milano?

I 7+1 panorami più belli a un’ora da Milano

# Bergamo alta: “il più bel luogo della terra”

Credits: @tatybuoni
Porta San Giacomo

Che sia in macchina o su un treno regionale, raggiungere Bergamo da Milano è molto semplice. Nonostante qualche piccola ostilità tra milanesi e bergamaschi, l’uno non vuole mettere piede nella città dell’altro e viceversa. In realtà Bergamo ha molto da offrire, soprattutto quando si parla della città alta. È da qui che si può godere di uno dei più bei panorami cittadini facilmente raggiungibili da Milano. Lo scrittore francese Stendhal lo descrive come “il più bel luogo della terra”. Bergamo Alta con la sua piazzetta storica, Piazza Vecchia, il Palazzo della Ragione, Palazzo Nuovo e la basilica romanica di Santa Maria Maggiore regala infatti un’atmosfera molto intima. Il punto panoramico per vedere la città più conosciuto è certamente quello dalle mura veneziane, la salita a scalini che porta fino a Porta San Giacomo. Ma si può vedere la città dall’alto anche da altri punti panoramici: ad esempio dal Campanone, la campana più grande della Lombardia che si raggiunge facendo ben 230 gradini.

# L’Alpe Vercio, il Balcone sui tre laghi

Credits: @_ ile.scaffidi.personaltrainer_
Alpe Vercio

Un giardino ai piedi del Monte Faiè, è questo l’Alpe Vercio, raggiungibile da Milano con un’ora e un quarto di macchina. Ai tempi luogo di pascoli e alpeggi per il bestiame, oggi è meta di molte persone che vogliono fare una passeggiata tranquilla, oppure che si organizzano per un trekking in famiglia e scelgono una camminata adatta tutti. È chiamato anche il Balcone sui tre laghi: si affaccia sul Lago Maggiore e su quello di Mergozzo e, allungando un po’ la vista, si può vedere da lontano anche il Lago d’Orta con la sua splendida Val d’Ossola. Per i più esperti che si veglioni invece spingere un po’ oltre, un’altra camminata panoramica è certamente quella che porta al Monte Faiè, a 1352 metri sopra il livello del mare. Il Monte è punto d’accesso al parco Nazionale della Val Grande, ma soprattutto, poco più a nord, c’è una strada che porta alla cava di marmo di Candoglia, la roccia preziosa con cui è stato costruito il nostro Duomo.

# Il Monte Barro e la sua vista a 360°

Credits: @giuseppe.pinna.86
Monte Barro

A circa un’ora e dieci di strada da Milano, prendendo la strada statale del Lago di Como e dello Spluga, si giungerà ad una terrazza panoramica a 360°. Dal Monte Barro, in provincia di Lecco, si può ammirare un panorama mozzafiato: oltre al Lago di Como, si vedono i laghi di Annone, Pusiano e Alserio, ma anche le colline della Brianza fino alle Prealpi lombarde come il Cornizzolo. Raggiungere Monte Barro è molto semplice anche a piedi, basta partire dal paese di Galbiate e imboccare il sentiero 302. In più, qui, oltre all’eremo del monte si può vedere la chiesetta di Santa Maria e il Museo Archeologico. Sul Monte Barro infatti c’è uno spazio dove sono esposti più di 400 oggetti antichi che narrano la storia della zona tra il Quattrocento e Cinquecento.

# Campanile san Nicolò, il simbolo di Lecco

Credits: @fable_87
Panorama Campanile san Nicolò

È uno dei simboli in assoluto della città di Lecco, nonché uno dei punti panoramici migliori da cui godere la vista sulla città e sul lago. Il Campanile di San Nicolò, con i suoi 96 metri di altezza è tra i più alti d’Europa e rega una vista spettacolare a 360° sulla città a chiunque vi salga. Tetti di case avvolti dal lago e dalle montagne circostanti, è questo che si può vedere salendo la torre campanaria adiacente alla basilica di San Nicolò. Il campanile è stato costruito a partire dal 1880 ed è possibile visitarlo solo in determinate giornate dell’anno e su prenotazione.

# Il Faro di Brunate, il “Balcone sulle Alpi”

Credits: @mauro_ger
Faro di Brunate

Un altro balcone panoramico, sempre che affaccia sullo stesso lago del campanile di San Nicolò, ma dall’altra sponda, è il faro di Brunate. Chiamato il “Balcone sulle Alpi”, raggiungerlo da Milano è molto semplice: si può imboccare la strada statale che porta verso Como, oppure prendere il treno, e in meno di un’ora si è arrivati in città. Da Como poi si può scegliere se costeggiare a piedi il lago e salire verso il faro, oppure prendere la funicolare Como-Brunate. Arrivati a Brunate, un giro tra le ville in stile liberty tipiche del posto è d’obbligo e poi dal faro (salirci costa solo due euro) la vista è impareggiabile, suggestiva e romantica.

# Monte Coltiglione e la terrazza sospesa

Credits: @_vagabondshoes_
Monte Coltignone

Sforando leggermente nell’ora di distanza da Milano, per vedere un altro dei panorami più belli della Lombardia e vicini alla città meneghina, bisogna lasciare la macchina al parcheggio dei Piani dei Resinelli e dirigersi verso il Monte Coltignone. Il percorso da trekking consigliato è il giro ad anello dal Parco Valentino al Monte Coltignone, quindi andare al Belvedere e infine ritornare ai Piani passando per i boschi. Partendo dal Parco Avventura, una volta arrivati al Monte Coltignone la vista è unica: si abbraccia la sponda lecchese del Lago di Como, la città di Lecco, il lago di Annone e gli altri laghi Briantei. E poi si può raggiungere anche la terrazza sospesa che si affaccia sul lago!

# Il Sacro Monte di Varese, patrimonio UNESCO

Credits: @malpensa24.it
Sacro Monte di Varese

Patrimonio mondiale dell’Umanità, il Sacro Monte di Varese, alle pendici del Parco dei Fiori, è uno dei 9 sacri monti prealpini che si trovano nel nord Italia, distribuiti tra Lombardia e Piemonte. Raggiungere il Sacro Monte in realtà è un percorso devozionale, una sorta di pellegrinaggio in giornata che parte dalla città e arriva fino alla vetta del borgo di Santa Maria del Monte attraversando 14 cappelle. Nelle belle giornate, la vista dal Sacro Monte è davvero unica: uno scenario naturalistico immerso, ti troverai davanti gran parte della Pianura Padana e le montagne lombarde fino a quelle della bergamasca e della Valtellina.

# Belvedere di Tornavento e la Guerra dei Trent’anni

Credits: @vareseturismo
Belvedere di Tornavento

Per l’ultimo panorama rimaniamo in provincia di Varese e, più precisamente, andiamo in una frazione di Lonate Pozzolo, Tornavento. Qui, nella sua Piazza Parravicino c’è un famoso belvedere da cui si può ammirare la valle del Ticino incorniciata dalle Alpi. Nelle giornate più limpide si riesce poi a vedere il Monte Rosa fino a scorgere anche il Monviso. E una volta ammirato questo belvedere a 50 minuti da Milano, si può visitare anche il paesino di Tornavento. Tornavento infatti è famoso perché è qui che è stata combattuta una celebre battaglia tra Francesi e Spagnoli durante la Guerra dei Trent’Anni, ancora oggi ricordata ogni anno a giugno dai Cavalieri del Fiume Azzurro.

Continua la lettura con: GERA LARIO e il BALCONE PANORAMICO a due ore da Milano

BEATRICE BARAZZETTI

Le altre località del giorno (per una gita da Milano)

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15 maggio 1910. All’Arena Civica la prima partita della nazionale italiana. Ecco come è andata

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15 maggio 1910. Arena Civica. L’opera voluta da Napoleone che ha ospitato manifestazioni come battaglie navali e spettacoli teatrali, mette in scena un’altra novità destinata a fare storia. Per la prima volta scende in campo la nazionale italiana di calcio.

Gli azzurri indossano una casacca bianca che solo in seguito verrà sostituita dal blu di Casa Savoia che ancora contraddistingue la nazionale italiana, rendendola tra le uniche al mondo, assieme alla Germania, a ad avere la maglia con nessun colore della bandiera. Ma torniamo alla partita inaugurale. 

Campioni del mondo. L’Italia impazzisce

Contro l’Italia non poteva esserci avversario migliore. La Francia, già destinata a dare vita a una sfida classica che culminerà con la vittoria del mondiale 2006. Arbitro dell’incontro è l’inglese Goodley. Sugli spalti sono assiepati circa 4.000 spettatori. Nella nazionale ci sono sette giocatori delle squadre milanesi: tre milanisti, uno dell’Internazionale, tre dell’Unione sportiva milanese (che si fonderà con l’Inter). Completano la squadra giocatori del Torino, dell’Andrea Doria e dell’Ausonia di Gorla. Risultato?

L’Italia vince 6 a 2. Tre gol vengono segnati dal milanista Pietro Lana. Un momento di gloria destinato però a durare poco. La partita successiva l’Italia la giocherà a Budapest contro l’Ungheria. Risultato? 6 a 1 per i magiari. 

Continua la lettura con: 12 maggio. Il primo atto del tradimento

MILANO CITTA’ STATO

La «super metro» che serve a Milano: 8 linee, 258 fermate

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christian1989 skyscrapercity - Mappa Metro futura con linea circolare

Solo un’altra linea all’orizzonte: la M6. Secondo Palazzo Marino poi non se non dovrebbero realizzare più. Ma davvero Milano, al centro di una regione urbana di quasi 8 milioni di abitanti, può accontentarsi di sei linee metropolitane? Un utente del forum Skyscrapercity, Christian1989, ha provato ad osare con due ipotesi di mappa alternative.

La «super metro» che serve a Milano: 8 linee, 258 fermate

# Una mappa da capitale europea: 8 linee e 233 fermate

cristian1989 skyscrapercity – Mappa Metro futura

Prima ipotesi: la Milano metropolitana del futuro dovrebbe contare 8 linee e 233 stazioni, con 23 interscambi solo tra metro e 26 tra metro e treni. Le linee attuali verrebbero allungate fino a connettere anche le zone oggi dimenticate dal trasporto su rotaia:

  • M1: da prolungare fino al Quartiere Olmi a sud-ovest, a Cinisello Bettola a nord e con nuove fermate verso Mazzo di Rho e il centro commerciale di Arese.

  • M2: si spingerebbe a est fino a Vimercate-Torri Bianche passando per Agrate e Carugate, e a sud serve Rozzano, Humanitas, Omero e Rogoredo FS.

  • M3: raggiungerebbe Bollate e Novate a nord e si allungherebbe a sud fino a Peschiera Borromeo.

  • M4: oltre Segrate, a ovest dovrebbe arrivare a Trezzano FS attraversando Buccinasco, Corsico e Cesano Boscone.

  • M5: estensione a nord verso Cinisello e Calderara con ipotetico sbinamento, più 4 fermate ad ovest fino a Cornaredo.

# Le nuove linee: M6 (diagonale), M7 (tangenziale) e M8 dedicata a Monza

Ma è con le tre nuove linee che il progetto prende il volo:

  • M6 (arancione): parte da Molino Dorino, attraversa Merlata, Ospedale Sacco e Corso Sempione, servendo l’Arco della Pace e collegando Moscova, Turati, Palestro, Tricolore, San Donato e San Giuliano. Una diagonale metropolitana che unisce periferia e centro.

  • M7 (azzurra): sarebbe la vera linea tangenziale o circle line. Correrebbe da Rho Fiera a Agrate Colleoni e collegherebbe Bollate, Cinisello, Monza, Muggiò, Baranzate e altri comuni esterni, connessi senza dover passare dal centro.

  • M8: dedicata a Monza, sfrutterebbe il tracciato previsto dall’estensione nord della M5, dando vita a una metropolitana tutta brianzola.

# L’altra ipotesi: 258 fermate e una vera e maxi Circle Line

cristian1989 skyscrapercity – Mappa Metro futura con linea circolare

Nella seconda versione, la mappa si espande ancora: 258 fermate, una vera linea circolare (M8) più esterna della semi-circline ferroviaria, e prolungamenti extra su tutte le linee. Invariate M1, M4 e M7, le altre metropolitane si svilupperebbero in questo modo:

  • M2 con 5 nuove fermate a nord est fino a Torri Bianche e 3 a sud fino all’Humanitas;
  • M3 tocca Paderno, Ospitaletto, Villaggio Ambrosiano e si allunga fino a Paullo.

  • M5 si estende a Monza con 11 fermate, a Cinisello di 3 con lo sbinamento ipotizzato qualche anno fa, incrocia la M7 a Calderarae serve l’ovest fino a Settimo Milanese.

  • M6 (ora rosa) aggiunge uno snodo con la Circle Line alla stazione Cuoco e si ferma a San Donato

  • M8: la grande novità. Un anello esterno con 32 fermate, da Lotto a Susa, passando per Rovereto, Piola, Cuoco, Corvetto, Famagosta, Bande Nere e Accursio. Interseca tutte le altre linee della rete.

Continua la lettura con: La super metro no-stop Milano-Malpensa: 3 ipotesi di tracciato per integrarla con la metropolitana

FABIO MARCOMIN

Il Faro di Milano, la nuova torre del sud con belvedere panoramico: le ultime dai cantieri

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Rendering Torre Faro

Un nuovo landmark per il skyline cittadino sta sorgendo a sud della città. È la Torre Faro A2A, un progetto destinato a riscrivere la geografia verticale milanese, portando per la prima volta un grattacielo in un’area tradizionalmente esclusa dallo sviluppo in altezza. Ma non sarà solo un simbolo: sarà anche un faro, in senso letterale e figurato, della sostenibilità urbana del futuro.

Il Faro di Milano, la nuova torre del sud con belvedere panoramico: le ultime dai cantieri

# Il primo grattacielo a sud: il sesto più alto di Milano

ACPV – Belvedere Torre Faro

Con i suoi 145 metri distribuiti su 28 piani, la Torre Faro è in predicato di diventare la prima torre di questa altezza nel sud di Milano e la sesta più alta in assoluto in città, subito dopo Palazzo Lombardia. La sua realizzazione, avviata a fine 2023, è un ulteriore segnale di come l’area di Scalo Romana sia una delle più effervescenti della città. L’edificio è la nuova sede di A2A, la multiutility dell’energia e dell’ambiente, dove è previsto il trasferimento di 1.500 dipendenti e un nuovo polo direzionale in una zona strategica tra piazza Trento, viale Toscana e via Crema.

Il progetto, firmato dallo studio ACPV Architects (Antonio Citterio – Patricia Viel), è anche un grande intervento di rigenerazione urbana, che include la sistemazione degli spazi pubblici, inclusi il sagrato della chiesa di Sant’Andrea e le aree limitrofe. 

# Un’icona di architettura tubolare, con sky garden e belvedere pubblico

Dal punto di vista architettonico, Torre Faro si distingue immediatamente per la sua pianta circolare e la forma tubolare, elementi rari nel panorama edilizio italiano. Ma il tratto più originale è una “spaccatura” verticale visibile già a metà altezza, a 61 metri, che comprende uno Sky Garden: un giardino pensile con vegetazione vera, distribuito su più piani, con un’altezza di 3 metri pensato per offrire una pausa verde sospesa nel cielo. Più in alto, a circa 125 metri, è previsto un belvedere panoramico aperto al pubblico, destinato a diventare una delle nuove attrazioni della città: un punto di osservazione sull’intera area metropolitana, con vista fino alle Alpi nelle giornate limpide. L’intera torre sarà illuminata anche di notte, facendo onore al suo nome di “faro” urbano.

Al piano terra, una spettacolare cascata d’acqua visibile anche dall’esterno che accompagna l’ingresso principale. Al fianco della torre è previsto un Museo dell’Energia ricavato dalla riqualificazione di un edificio storico: un collegamento tra passato e futuro della produzione e del consumo di energia.

# Un modello di sostenibilità e tecnologia nel cuore dello Scalo Romana

La Torre Faro sarà uno degli edifici più sostenibili di Milano. Il progetto prevede l’integrazione di tecnologie avanzate per l’efficienza energetica, il controllo climatico e la gestione intelligente delle risorse. Nella sua costruzione sono contemplati materiali a basso impatto ambientale, sistemi di ventilazione naturale, pannelli fotovoltaici, e un involucro vetrato ad alte prestazioni per ridurre i consumi. La posizione all’interno dello Scalo Romana, l’area che ospita il Villaggio Olimpico per Milano-Cortina 2026, la inserisce in un contesto di trasformazione più ampio.

# Le ultime dai cantieri

Dopo la realizzazione della prima corona di pilastri inclinati al piano terra, un tratto distintivo dell’edificio, il cantiere ha visto nelle settimane successive l’elevazione del core centrale, la “spina dorsale” in calcestruzzo armato destinata agli ascensori e alle scale. Di recente è stata completata anche la prima soletta, e da aprile è entrata in funzione la cosiddetta “gonnella”, un sistema di casseforme rampanti che consente di gettare il calcestruzzo in verticale senza la necessità di ponteggi. Un metodo che accelera i tempi di costruzione e consente di raggiungere rapidamente le altezze previste. Le ultime immagini pubblicate sul blog Urbanfile, aggiornate a metà maggio 2025, mostra lo stato di avanzamento. Il completamento della torre è previsto entro l’anno, con inaugurazione fissata per il 2026. 

Continua la lettura con: Il super-grattacielo e altre 5 idee per la nuova Centrale di Milano

FABIO MARCOMIN


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