Ci si mette anche LINUS: «A Milano i GIOVANI non riescono a VIVERE»

Sempre più feroci gli attacchi contro la Milano di oggi

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Ph. linus_dj IG

Fuoco amico contro l’amministrazione. Dopo Selvaggia Lucarelli (“Lucarelli contro Milano”) ora tocca a Linus che in un’intervista al Corriere della Sera rifila parole pesanti contro la Milano di oggi. Una Milano che non è più una città per giovani. 

Ci si mette anche LINUS: «A Milano i GIOVANI non riescono a VIVERE»

# Milano ha smarrito la sua identità

«Negli ultimi dieci anni è cambiato tutto: la città è diventata più internazionale ma cedendo una parte dell’identità meneghina». L’atto di accusa del celebre Dee Jay: dopo Expo è cominciato il declino di Milano. Un declino anomalo: da un lato avvantaggia i più ricchi e le multinazionali, dall’altra parte colpisce duramente le fasce più deboli, il commercio locale. E la classe media che «è la fascia che è stata molto svantaggiata da questi cambiamenti e rischia di essere espulsa dalla città; cosa che già accade. La ricchezza che è stata prodotta dagli investimenti massicci dal 2010 in poi è andata a beneficio di poche persone. Fortunatamente Milano si allerta ancora per chi ha bisogno. Sono cambiate le modalità ma la sostanza è sempre la stessa: l’imperativo è aiutare i più deboli».

# I giovani, “innamorati respinti” 

Credits: istitutoeuroarabo.it

La preoccupazione per il futuro di Milano riguarda in particolare i giovani: «Penso ai nostri ascoltatori under 30. Hanno un rapporto ambivalente con Milano: da una parte la giudicano la metropoli più vivace in Italia, dall’altra sono come degli “innamorati respinti” perché non riescono a viverci: tutto è carissimo, dal cibo alle case».

L’intervista sta facendo molto scalpore e segue di pochi giorni un simile atto di accusa da parte di Selvaggia Lucarelli. 

# Selvaggia Lucarelli contro Milano: i motivi che le hanno fatto perdere l’amore

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Vivo a Milano da quattordici anni, sono in affitto e non comprerò casa a Milano. É una conclusione amara, sulla scia di un disamoramento graduale e malinconico, di quelli da matrimonio sfibrato, in cui vuoi ancora bene a qualcuno, ma non lo ami più. Ecco, io voglio bene a Milano, ma l’incanto è finito.” questo l’incipit dell’articolo di Selvaggia Lucarelli. Le cause di questo disamore sono le solite: la “follia” dei prezzi delle case, l’ “aria di una megalopoli del Bangladesh”, la divisione tra privilegiati e resto del mondo. 

Leggi anche: LUCARELLI contro MILANO: i MOTIVI che le hanno fatto perdere l’AMORE

# Le colpe di Sala

Sala è sotto attacco. Anche da parte di personaggi e forze politiche un tempo a lui vicini. Dopo avergli perdonato tutto, forse troppo, ora sembra assistere alla legge del kharma, con critiche feroci che lo colpiscono anche oltre le sue responsabilità. A nostro avviso forse la sua colpa più grande è stata quella di rinunciare a chiedere per Milano più poteri pretendendo un’autonomia simile alle grandi città europee. Un’autonomia da “città stato” che avrebbe consentito al sindaco di avere tutti gli strumenti per equilibrare gli scompensi determinati da costi “da città stato” a cui non corrispondono adeguati servizi e risorse che, invece, vengono tarati su standard nazionali e gestiti dalla burocrazia dello stato centrale. Uno squilibrio che sta rischiando di far colare a picco la città che, invece, dovrebbe fare da traino per il resto del Paese. 

Continua la lettura con: Perché Milano deve diventare una città stato

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.