MILANO SURREALE: con aria di montagna, ricoperta d’acqua, aperitivo al mare

Inquinamento, affitti a basso prezzo, qualità della vita: come risolvere i grandi problemi di Milano in modo surreale secondo Duilio Forte

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Duilio Forte

Una mostra a Palazzo reale dedicata a Max Ernst si occupa di surrealismo. Surreale significa sopra la realtà. Per i surrealisti è dall’inconscio che possono arrivare le grandi soluzioni per migliorare la realtà. Il mantra dei surrealisti è “trasformare il mondo, cambiare la vita”, come scriveva Andrè Breton nel manifesto dei surrealisti. Se si libera l’individuo dalle convenzioni sociali si accede a una realtà superiore. 

In una Milano che oggi è forse un po’ troppo intrappolata dalla razionalità, dalla concretezza, dal pragmatismo e fatica a superare le catene e a liberarsi dalle convenzioni, la strada per tornare a crescere potrebbe nascere proprio dal surreale. 

Ci proviamo intervistando Duilio Forte, artista italo – svedese, forse il maggiore riferimento surrealista nella Milano contemporanea. Da Milano Città Stato, programma in onda tutti i giovedì alle 18 su Kristall Radio, FM 96.2 o su app. Affrontiamo con lui i grandi problemi di Milano per capire come risolverli con un pensiero fuori dal normale. 

MILANO SURREALE: con aria di montagna, ricoperta d’acqua, aperitivo al mare

Sauna alata – Duilio Forte

Lorenzo Castellini lo ha definito come “il vero artista milanese della nostra generazione”. Artista che mette in relazione la tradizione rinascimentale italiana con i miti nordici. Nel suo Atelier, visitabile in via Corelli, si entra in una realtà surreale, incantata, fatta di cavalli alati e riferimenti della mitologia norrena. 

Che cosa dovrebbe rappresentare il DNA di Milano visto da un artista nato a Milano e di origini svedesi?

Milano è interessante perché è un mix tra Italia ed Europa. Pur essendo in Italia, Milano è una città gotica: il Duomo, la nuova Feltrinelli, si rifanno a uno stile tipicamente Nord Europeo. Grazie a questo suo approccio, anche nel campo dell’arte ha rappresentato un riferimento nel Novecento europeo. 

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Il primo grave problema di Milano è l’inquinamento dell’aria. La strategia perseguita consiste nel limitare le emissioni. Cosa che però non produce grandi risultati, anche perché siamo in una conca dove l’aria non gira e che risulta l’area più inquinata d’Europa. Che cosa si potrebbe fare di diverso?

Si potrebbe trasformare la città in una specie di Venezia: allagare tutte le strade in modo che l’acqua riesca a trattenere la polvere, migliorando l’aria. Risolvendo in questo modo anche il problema del traffico perché così le auto non esisterebbero più. 

E per la mancanza di vento?

C’era una proposta famosa di qualche anno fa presentata a Portobello di demolire il Turchino creando così una doppia corrente d’aria.
Se non si può portare Milano in montagna si potrebbe portare la montagna a Milano, sollevando Milano a mille metri così da respirare aria di montagna. Oppure, invece del gasdotto si potrebbe avere un aerodotto che porta a Milano l’aria delle montagne. Si potrebbero, poi, installare degli enormi ventilatori che potrebbero generare vento e, quando invece soffia l’aria, potrebbero essere impiegati per produrre elettricità.

Atelier Forte

Altro grave problema è quello dello squilibrio tra gli stipendi e il costo della vita che porta il 53% dei milanesi, secondo un recente sondaggio, a desiderare di andarsene via. Che cosa si potrebbe fare per rendere Milano economicamente più sostenibile soprattutto per i giovani, per i creativi, per chi fatica a permettersi la vita in città?

Per risolvere il problema delle case, si potrebbe affrontare tutto con il tema dell’autocostruzione. Se si allagasse la città si potrebbe consentire ai giovani di costruirsi delle palafitte, che tra l’altro appartengono alla tradizione della Pianura Padana. In generale, si potrebbe fare come Copenaghen con Christiania, creare delle aree in cui si lasci ai giovani e ai creativi la possibilità di costruire liberamente le loro case. I migliori progetti presentati verrebbero premiati con la libertà di costruirli. Questo potrebbe trasformarsi anche in un fattore di attrazione non solo per venirci a vivere ma anche per i turisti. 

Molti milanesi si lamentano del peggioramento della qualità della vita in città. Cosa si potrebbe fare immaginando una città da vivere in modo più pieno?

Bisognerebbe collegare meglio Milano con realtà che sono bellissime. Tipo collegare con sistemi iperveloci luoghi come il mare o la montagna. Si potrebbe prendere un aperitivo a Genova e tornare indietro in serata con una metro. Molte ferrovie sono state create proprio per portare i milanesi a realtà dei dintorni, come quella che porta sul lago di Como.

E per migliorare la vita in città?

Si dovrebbero riportare alla luce i Navigli e i canali sommersi. Non solo. Si dovrebbero renderli centrali per la vita dei cittadini, come trasporto su acqua e forma di intrattenimento. 

Duilio Forte

Continua con: “A Milano manca il sorriso”

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.