Via il PAVÈ dalle strade di MILANO?

Le nuove dichiarazioni del sindaco rilanciano l'annosa questione

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Pavé in Porta Romana. Credits: @ vadechucum IG

Un argomento che mette d’accordo automobilisti, ciclisti e monopattinisti, ma che divide i cittadini: togliere il pavé dalle strade di Milano. Le nuove dichiarazioni del sindaco rilanciano l’annosa questione. 

Via il PAVÈ dalle strade di MILANO?

# “Se lo si toglie nei punti critici non è sbagliato”

Ogni tanto a Milano la guerra al pavé torna di moda, si prende la scena e se ne parla. Torna protagonista anche in questa campagna elettorale perché, in tema di sicurezza stradale, è un comodo bersaglio: non può difendersi né reagire.
Lo spunto viene dal sindaco che ha dichiarato:  “Se lo si toglie nei punti critici non è sbagliato“. Al tempo stesso ha anche dichiarato di non essere disposto a proporre di togliere i lastricati dappertutto.

# Approfittare della rimozione dei binari

Credits: milano.repubblica.it – Binari dismessi

Sala sottolinea di quanto sia dura prendere una decisione sul pavé di Milano, ogni qualvolta si innesta la discussione.
Il Sindaco è convinto che si debba andare avanti a rimuovere il pavé laddove deliberato, ma come si decide che il punto scelto è abbastanza critico, quindi operabile?
Un punto a favore della rimozione del lastricato è “possiamo approfittare dei lavori di rimozione dei binari del tram, laddove la linea non è più operativa”. Sala sottolinea che quando si devono prendere decisioni sul pavé, è una lotta: molti milanesi lo amano e, non ultimo, la Sovrintendenza lo difende.

# La sfida: meno rischi vs un simbolo storico di Milano

La Sovrintendenza, dunque, tutela questo patrimonio milanese, riuscendo nell’intento almeno per quanto riguarda le strade del centro storico, perché non si sta parlando di strade lastricate qualunque: parliamo di un simbolo di Milano, dal profondo «significato storico ed architettonico» – come ha sottolineato lo stesso Beppe Sala.
Innanzitutto bisogna capire qual è il problema. Perché quasi certamente c’è un rischio a percorrere il pavé sia a due che a quattro ruote. Ma se la questione è tutta qui, per molti il rimedio è più drastico del grattacapo.

# I difensori del pavé: si cancellerebbe la storia della città. Puntare invece sulla manutenzione

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Togliere il pavé dalle strade di Milano «equivarrebbe a cancellare la storia della città e di chi le ha calcate, rendendo anonime vie e strade che dal lastricato prendono anima e carattere», come scrivono sul Blog Cantiere Urbanfile su Facebook. 
Le pietre del lastricato si spostano, ogni tanto ne affiora un angolo e diventa un ostacolo molto pericoloso per ignari motociclisti o ciclisti. Quindi la soluzione è una buona manutenzione, un piccolo impegno da parte dell’amministrazione cittadina nell’adempiere al proprio dovere di curare la città seguendo il principio del “buon padre di famiglia”.

# Arredo urbano

Inutile nascondersi dietro un dito: il pavé a Milano è un’icona della città. Turisti e milanesi fanno a gara per postare su Instagram le caratteristiche vie del centro, per portarsi a casa un ricordo dalla città della Madonnina. Partendo da tutto questo è evidente che pensare di eliminare progressivamente il pavé dalle strade di Milano, assomiglia alla volontà di erodere una parte di identità.
C’è sicuramente una questione di arredo urbano generale, che è stato trascurato per mezzo secolo e ha reso Milano una città anonima e fin troppo omologata a qualunque altra città d’Italia, perdendo carattere e identità.
La domanda che circola tra molti cittadini è: la sicurezza delle strade non è un’altra scusa per togliere unicità a Milano?

Continua la lettura con: Pavé e altri incubi di Milano

LAURA LIONTI

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Laura Lionti
Tecnico del suono milanese, nata da milanesi importati dalla Sicilia. Il mio quartier generale è sempre stato il Gallaratese con i suoi giardini e il verde, difeso a volte a spada tratta. Sogno che Milano si candidi a luogo ideale per creare un laboratorio a cielo aperto che ricerchi e trovi la soluzione per le Smart Cities, Città e comunità sostenibili: obiettivo 11 degli SDGs