Passante di Milano: cinque punti forti, cinque debolezze, cinque azioni per portarlo al top

Per molti milanesi è solo un “treno dei pendolari”, da ignorare se vivi in città. Eppure avrebbe grandi potenzialità

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Per molti milanesi è solo un “treno dei pendolari”, da ignorare se vivi in città. Eppure avrebbe grandi potenzialità. 

Passante di Milano: cinque punti forti, cinque debolezze, cinque azioni per portarlo al top

# I suoi cinque punti di forza

#1 Raggiunge l’hinterland dove non arriva la metro

Un mezzo alternativo e comodo per raggiungere l’hinterland di Milano dove non arriva linee della metropolitana.

#2 È più veloce della metro e del tram

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Confrontando alcune tratte urbane, il passante batte sistematicamente metro, tram e bus. Ad esempio da Porta Garibaldi a Porta Venezia ci si impiega 3 minuti, con il tram 33 sono 19 minuti, con M1 + M2 ben 29.

#3 È l’unico vero hub metropolitano

Nel tratto tra Porta Garibaldi e Dateo, in sole 4 fermate si incrociano tutte e 5 le linee metropolitane: Porta Garibaldi M2-M5, Repubblica M3, Porta Venezia M1, Dateo M4. Nessun’altra infrastruttura milanese consente lo stesso.

#4 Taglia la città in diagonale

È l’unica infrastruttura pesante che percorre Milano da sud-est (Rogoredo) a nord-ovest (Certosa), connettendo quartieri come Forlanini, Dateo, Venezia, Repubblica, Garibaldi, Bovisa, Certosa. Una diagonale strategica e finora non replicata da nessuna linea metropolitana.

#5 Frequenza da metropolitana

Nel tratto Lancetti–Porta Vittoria, 6 linee S passano ogni 5 minuti nelle ore di punta. La densità di servizio è del tutto simile a una metro.

# I cinque punti deboli

Foto redazione- Tabellone orari fermata passante Porta Garibaldi

#1 Degrado nelle stazioni

Alcune fermate sono in condizioni indecenti: scarabocchi ovunque, vetri rotti, sottopassi sporchi e imbrattati, orari illeggibili, odori poco raccomandabili.

#2 Stazioni cattedrali nel deserto

Spesso le stazioni sono abbandonate a se stesse, come anche Lancetti che ha 4 scale mobili e un ascensore completamente ferme da mesi, oppure sono come cattedrali nel deserto, come Porta Vittoria che ha gli accessi in una zona che attende da decenni di essere riqualificata.

#3 Isolamento strategico e comunicativo

Il Passante non è integrato nelle mappe ATM, non ha la stessa grafica delle linee metro, non è gestito da ATM e non ha lo stesso linguaggio visivo. Il risultato? Sembra un corpo estraneo al trasporto pubblico cittadino e quindi è poco sfruttato come tale.

#4 Frequenze troppo basse fuori dal centro

Fuori dalla tratta Lancetti-Porta Vittoria, la frequenza si abbassa drasticamente:
un treno ogni 30 minuti.

#5 Ritardi e cancellazioni di corse frequenti

Il servizio di Trenord è pessimo, anche a causa della rete ferroviaria, gestita da Rfi, ormai obsoleta. I ritardi e le cancellazioni delle corse sono frequenti, rendendo il servizio molto meno efficiente di quello che potrebbe essere, con convogli spesso datati e nessuna garanzia per chi ha tempi stretti.

# Cinque azioni per portarlo al top

Passante sotterraneo

#1 Integrazione visiva e funzionale con ATM
Il Passante dovrebbe apparire nella mappa metro ufficiale, con lo stesso stile grafico e segnaletica coerente. Lo stesso dovrebbe avvenire nelle stazioni, per far in modo che passare dalla metro alle linee suburbane 

#2 Frequenze da metro ovunque
Fuori dal centro, la frequenza deve salire almeno a 1 treno ogni 15 minuti. Solo così può diventare davvero competitivo.

#3 Tornelli veri e controlli
Basta evasione sistematica: servono tornelli a tuta altezza, come quelli nuovi della metropolitana milanese, e personale dedicato.

#4 Pulizia e vigilanza
Le stazioni vanno ripulite, videosorvegliate e presidiate, specialmente di notte e nel weekend.

#5 Espansione dell’infrastruttura
Servono nuovi passanti trasversali per coprire i quadranti nord-est, sud e ovest. La visione iniziale del passante deve essere completata.

Continua la lettura con: Luci e ombre della Milano di sera secondo i milanesi: le 5 idee per rilanciare la vita notturna

FABIO MARCOMIN


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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

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