Un quartiere progettato nei minimi dettagli, vicino all’area urbanizzata della città ma circondato dal verde. Peccato che sia stato presto dimenticato dalle istituzioni, rimanendo isolato dal centro e circondato dai rumori. E dove una fermata della metro progettata, non è mai nata.
Cantalupa, dove la metro passa… ma non si ferma
# «La zona più ignorata di Milano». Ma è davvero così?
Un lettore ci scrive in risposta a un nostro articolo sulla proposta di una linea della metro per servire l’area più ignorata di Milano, quella a est da Santa Giulia a Cascina Gobba: «L’ area più ignorata di Milano è Cantalupa». Di certo non è un nome che compare nei piani strategici e urbanistici della città. Ma dove è, esattamente? Cantalupa si trova sul confine Sud-Ovest della città, tra i quartieri di Sant’Ambrogio e Binda, sotto la Barona, e Assago, schiacciato tra l’autostrada e la massicciata della M2. È una lingua di territorio urbano isolato, con 600 residenti che ogni giorno vedono passare treni sopra la testa e auto lungo il tratto urbano della A7.
# Un progetto d’avanguardia

Cantalupa non è una periferia casuale. È un quartiere vero, pensato, progettato dall’architetto Giorgio Zenoni nel 1979. Un mix di residenze a schiera e spazi commerciali, ordinati lungo un asse perpendicolare a via del Mare. Gli edifici si sviluppano su tre livelli, con logge, mattoni a vista e giardini interni. Un impianto urbano coerente, figlio della cultura architettonica degli anni Settanta, che oggi sembra quasi un esperimento di co-housing ante litteram.
È un quartiere tranquillo, verde, con forte identità. Un insediamento che avrebbe potuto diventare un modello di vita suburbana sostenibile. E invece è rimasto tagliato fuori da tutto, privo di servizi, ignorato dai grandi piani della città.
# La fermata della metro mai nata

I treni della M2 passano a lato del quartiere tutti i giorni, a pochi metri dalle case, ma non si fermano. Eppure, nella seduta del Consiglio Comunale di Milano del 14 aprile 2003 era stato approvato anche un ordine del giorno per una stazione dedicata, tra Famagosta e Assago. Ma non se ne fece nulla. Da allora, il quartiere è servito e attraversato solo dalla linea 46 dell’autobus, che collega Cantalupa con le due fermate metropolitane di Assago Nord e Famagosta.
A questo si aggiungono rumore, vibrazioni e un impatto mai valutato del tutto causato dai treni, con Comune di Milano e MM che non hanno mai pensato di realizzare barriere antirumore in prossimità del tratto, nonostante le numerose segnalazioni di questi decenni. Lo stesso problema c’è sul lato del quartiere che affaccia sulla A7: in questo caso le barriere erano state deliberate ma non sono mai state installate.
Continua la lettura con: La linea della metro che ci vorrebbe per servire l’area più ignorata di Milano
FABIO MARCOMIN
La “sana” Amministrazione Milanese, cerca di risparmiare il più possibile. Ovvero destina i fondi ad imprese più memorabili, tipo le piste cilabili in ogni dove. Dovrebbe costare meno una fermata della metropolitana piuttosto che un autobus di collefamento. O no? Bah, misteri milanesi.
Una fermata che serva solo a Cantalupa non serve a niente, ma se ci fosse dietro un bel progetto di riqualificazione dell’area sarebbe molto utile. Ad esempio, si potrebbe creare una strada nuova che colleghi direttamente la fermata Cantalupa a Gratosoglio, avvicinando così questo quartiere alla metro con una linea autobus, dando un’alternativa a Piazza Abbiategrasso, e allo stesso tempo si crea una connessione con Cantalupa, magari creando anche un parco usufruibile per tutti. Ma dal momento che risulterebbe essere un’opera pubblica, immagino quanto sia basso l’interesse dei governi