Costruire metropolitane fuori dal Comune di Milano è un’impresa ardua. Primo perchè bisogna mettere in gioco altri enti, secondo perché il sindaco deve prima rendere conto ai cittadini che lo hanno eletto. Che si trovano tutti all’interno dei confini di Milano. In questo modo chi vive nell’hinterland non ha collegamenti veloci con la città, ma nemmeno con gli altri comuni che lo circondano. Perchè quindi non partire dall’hinterland nella costruzione di reti metropolitane e successivamente collegarle a quella milanese? Ci vorrebbero queste linee esterne a Milano.
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7 linee metropolitane per le 7 aree dell’hinterland di Milano
# Le 7 zone omogenee della Città Metropolitana di Milano

Nell’ambito della riforma amministrativa che ha dato vito alle città metropolitane, quella di Milano ha visto la creazione di 7 zone omogenee. Ognuna è caratterizzata da specificità geografiche, demografiche, storiche, economiche ed istituzionali ed è funzionale ad articolare meglio le attività sul territorio e nella promozione di una maggiore integrazione dei servizi erogati con quelli dei comuni. Vediamo quali sono:
- Alto Milanese con 22 comuni, una superficie 215,25 Kmq, 256.801 residenti e una densità 1.193 ab/kmq (dati 2022);
- Magentino Abbiatense con 28 comuni, una superficie di 360,44 Kmq, 217.470 residenti e una di densità 603 ab/kmq (dati 2022);
- Sud Ovest con 16 comuni, una superficie di 179,94 Kmq, 239.769 e una densità di 1.332 ab/kmq (dati 2022);
- Sud Est con 15 comuni, una superficie di 179,72 Kmq, 176.082 residenti e una densità di 980 ab/kmq (dati 2022);
- Adda Martesana con 29 comuni, una superficie di 264,95 Kmq, 390.863 residenti e una densità di 1430 ab/kmq (dati 2022);
- Nord Milano con 6 comuni, una superficie di 57,88 Kmq, 266.200 residenti e una densità di 5.381 ab/Kmq(dati 2022);
- Nord Ovest con 16 comuni, una superficie di 135,82 kmq, 317.515 residenti e una densità di 2.338 ab/Kmq (dati 2022)
Eccetto due, tutte hanno un territorio più esteso di quello di Milano. Tranne una, tutte sono più estese e popolate di Brescia, la più piccola città in Italia con una linea metropolitana. Ci sono quindi tutte le condizioni basilari perchè ogni zona possa avere una propria rete.
# Prima ipotesi: le 7 linee circolari

Una prima soluzione potrebbe essere quella di realizzare una linea circolare per ognuna delle 7 zone omogenee, con interscambi tra quelle limitrofe e per tutte, tranne l’Alto Milanese, anche con le linee metropolitane di Milano. Le connessioni con la rete milanese avverrebbero in questo modo:
- la linea del Magentino Abbiatense si collegherebbe con la M1 a Quartiere Olmi;
- quella della zona Nord Ovest con M1 a Pero e M5 a Settimo Milanese;
- quella del Sud Ovest con M4 a Corsico/Buccinasco, e M2 a piazza Abbiategrasso o Assago Forum;
- quella del Sud Est con San Donato M3 e Peschiera M4;
- quella dell’Adda Martesana con la M2 a Cologno e Vimodrone;
- quella del Nord Milano con la M2 a Cologno, con la M1, M3 e M5 nelle stazioni dentro il Comune di Milano o al confine dello stesso.
In questo modo si andrebbero a privilegiare le aree esterne dei territori delle singole zone. I comuni che si trovano al centro potrebbero essere collegati alle fermate della metro con linee di bus.
Pensando ancora più grande si potrebbe avere una super rete metropolitana.
# Seconda ipotesi: la rete metropolitana «ragnatela»

In alternativa, si potrebbe pensare a una rete metropolitana «ragnatela». Ogni zona avrebbe una rete a croce, cercando di coprire il più ampio bacino di utenza possibile al suo interno, e incrocerebbe almeno una delle linee delle zone confinanti.
I capolinea diretti verso il centro, eccetto come sempre l’Alto Milanese perchè non confina con il Comune di Milano, avrebbero interscambi con la rete metropolitana milanese, incluse le estensioni previste, le metrotranvie o il tram, come il 24 nei pressi di Opera. Ci sarebbero incroci anche di quattro linee, come a Settimo Milanese tra la M5 e le linee provenienti dalla zona Sud Ovest, dal Magentino Abbiatense e dal Nord Ovest.
Per collegare i capolinea esterni si potrebbe immaginare una maxi circle line, che garantirebbe fermate ulteriori alle zone nei punti non coperti dalle linee interne, andando a creare un effetto ragnatela. Rimarrebbe escluso San Colombano al Lambro, l’exclave della Città Metropolitana di Milano, da servire tramite una linea express da San Zenone al Lambro, dove ci sarebbe l’interscambio con la circle line e la linea nord-sud della zona Nord Est.
Continua la lettura con: M3 fino a Peschiera, semaforo rosso per Paullo, novità per Crema: la proposta della regione per il sud-est di Milano
FABIO MARCOMIN
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ahahahah, a parte che i comuni sono in generale mal gestiti e spesso con finanze ridotte all’osso, il vero problema è la non volontà di fare operazioni simili, 1 esempio su tutti: il ponte di vigevano e il raddoppio della linea della tratta Mortara milano…ad un miraggio….se vogliamo guarda più vicino a Milano la stessa vigevanese che sbocca nella Leonardo da vinci da trezzano fino alla tangenziale è un incubo ogni mattina, ma oltre a togliere la linea del bus sono riusciti addirittura a ridurre lo spazione nel controvalore così da rallentare ancora di più il traffico. però la volontà è rallentare il traffico, pensando che sia la soluzione migliore, non vengo realizzati hub per mezzi pubblici, perché giustamente non ci sono perché mancano gli autisti, ma non viene neanche possa alcuna soluzione alternativa, perché spesso la verità è che non interessa, esempio lampante Abbiategrasso, dove tutti parlano di muoversi in bicicletta….poi se lavori fuori Abbiategrasso sono problemi tuoi….
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