La religione dell’informazione

Siamo bombardati da informazioni che ci arrivano come verità assolute, come dogmi

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Film: L'Onda

Siamo bombardati da informazioni che ci arrivano come verità assolute, come dogmi. 

Per il metodo scientifico ogni affermazione è falsificabile, bisogna dimostrarla. Altrimenti è religione, è fede.
Noi abbiamo un rapporto con le informazioni che ci arrivano più simile a una religione, a cui bisogna credere per fede nei confronti dell’emittente o del tipo di informazione che ci arriva.

La soggettività si basa sulla falsificabilità dell’informazione. Se tu perdi la falsificabilità, ossia ricevi l’informazione in modo fideistico e assoluto, diventi oggetto passivo e ti trasformi in massa. La caratteristica della massa è quella di non avere una soggettività autonoma nei confronti dell’informazione.

Per mantenere una nostra soggettività e poter utilizzare le informazioni in modo funzionale alla nostra vita occorrerebbe adottare lo stesso principio della sperimentazione scientifica. Partire dalla regola della falsificabilità, ossia che tutte le informazioni potrebbero essere false e quindi devono essere verificate dal soggetto.
Ma come le possiamo verificare?

Per consuetudine la verifica che viene fatta dal fast checking è quella di verificare le fonti o confrontarle con altre informazioni. Ma questo non è un metodo scientifico.
La sperimentazione scientifica non consiste nel controllo delle fonti o della coerenza con altre ipotesi ancora da dimostrare, ma si basa sulla riproducibilità e sulla verifica sperimentale.

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L’unico metodo di tipo scientifico per l’analisi delle informazioni è quello della reversibilità con la realtà del soggetto. Un’informazione è vera se è riproducibile e corrisponde con la realtà che vive la persone.

Se l’informazione invece non la si considera falsificabile ma la si prende come un assoluto o se non c’è corrispondenza con la realtà del soggetto significa trattarla come se fosse una rivelazione divina. A quel punto l’informazione non contribuisce allo sviluppo della razionalità ma struttura in obbedienza fideistica e superstiziosa che porta l’individuo ad annullarsi nella massa. 

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