Francia e Portogallo con Italia e Spagna: l’EUROPA PIÙ BELLA si stacca da quella dei conti in ordine

Il premier portoghese: «è una meschinità attribuire colpe all'Italia». Macron: «La Francia è al fianco dell’Italia»

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Giovedì 26 marzo. In uno dei Consigli Europei più drammatici nella storia della UE, Italia e Spagna rifiutano l’accordo proposto dagli altri paesi dell’Unione, dando 15 giorni di tempo per presentarne uno migliore. «Altrimenti ce la faremo da soli», dicono. Materia del contendere sono gli eurobond, dei titoli di debito per finanziare l’emergenza coronavirus garantiti dall’Unione Europea e non più dai singoli Paesi. Con gli eurobond le nazioni più indebitate potrebbero ottenere dei prestiti agli stessi tassi dei paesi meno indebitati invece che dover fronte a interessi più elevati (per il cosiddetto spread).

Alla richiesta di eurobond i paesi del nord Europa hanno risposto nein, capitanati dai falchi olandesi e tedeschi. In particolare il ministro delle finanze olandese ha dichiarato che nessun paese avrebbe “margini nel suo bilancio” tali da consentire un aiuto alle nazioni in difficoltà.

Nelle ore successive allo strappo, Italia e Spagna si sono ritrovate altri due compagni di viaggio.

Portogallo: «Ripugnanti proposte del ministro delle Finanze olandese. Meschinità che mina lo spirito europeo»

Il primo ministro portoghese, Antonio Costa, ha definito “un discorso ripugnante” quello fatto dal ministro delle Finanze dei Paesi Bassi, Wopke Hoekstra durante il Consiglio Europeo dello scorso giovedì.

Come riporta El Pais, il primo ministro del Portogallo chiede che la Commissione avvii un’indagine sul perché alcuni Paesi dicano di non avere margine di bilancio per far fronte all’emergenza coronavirus nonostante il fatto che l’area dell’euro sia in crescita da sette anni, il periodo più lungo dalla nascita della moneta unica nel 1999.

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«Il virus sfortunatamente ci colpisce tutti allo stesso modo. E se non ci rispettiamo tra noi, e non comprendiamo che davanti a una sfida comune dobbiamo esser capaci di una risposta comune, non si è capito niente dell’Unione europea».

Conclude infine Costa denunciando la “meschinità” di attribuire colpe all’Italia come focolaio di contagio per gli altri paesi europei: «Tutti sappiamo che i primi portoghesi sono stati contagiati durante viaggi all’estero (in Italia, ndr) e non possiamo incolpare i Paesi dove si sono contagiati perché hanno più contagi… E’ di assoluta irresponsabilità questo tipo di risposta, è una meschinità ricorrente e mina completamente lo spirito dell’Unione europea. E’ una minaccia per il futuro della Ue».

Fonte: El Pais (citato da Il Fatto quotidiano)

Francia: «La Francia è al fianco dell’Italia. L’Europa smetta di essere egoista»

Ma ancora più rumore fanno le dichiarazioni del Presidente francese Macron che, in un’intervista congiunta con La Stampa, Corriere della Sera e La Repubblica, minaccia di rompere lo storico asse franco-tedesco per unirsi alla fronda dei paesi del mediterraneo.

«L’Ue rischia di morire se non agisce. Con Conte e Sánchez diciamo: debito comune o aumento del bilancio» sono, in sintesi, le parole del Presidente Francese.

La Francia vede contagi in crescita e sta stringendo le maglie contro il Coronavirus. Per frenare l’epidemia ha preso alcuni provvedimenti simili a quelli dell’Italia, come quello che comunemente viene chiamato il confinement.

Fonte: La Stampa

Un’Europa divisa in due: l’Europa dei conti in ordine vs l’Europa più bella

La spaccatura a cui si sta assistendo nasce da molto più lontano del coronavirus. Già in passato si era parlato di Europa a due velocità e di una possibile separazione tra paesi “virtuosi” e paesi “cicale”, definizioni nate in Germania.

Da sempre infatti nell’Unione Europea convivono due anime dominanti.

Quella dei paesi del nord Europa, paesi protestanti, che vivono con sacralità i conti in ordine e aborrono il debito. Nella stessa lingua tedesca debito si dice Shuld, che significa colpa: fare debiti è visto come una colpa da scontare. 
Dall’altra parte ci sono le nazioni cattoliche del sud. Nazioni che si ritrovano nel valore della pietas, della solidarietà e, se è il caso, nella remissione dei debiti.

Se lo strappo si completasse in una separazione, potrebbero nascere due Europa diverse. Una sarebbe l’Europa dei conti in ordine, una supereconomia di nazioni con una moneta molto forte. L’altra forse sarebbe più fragile e più indebitata, ma sarebbe certamente l’Europa più bella.

ANDREA ZOPPOLATO

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.

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