Le leggende della MONTAGNA SPACCATA

Un'amore distrutto da un incantesimo e l'impronta di una mano sulla roccia, vediamo insieme le leggende legate alla Montagna Spaccata

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Credit: @discover.lazio

La Montagna Spaccata ogni anno attrae migliaia di visitatori affascinati.

Quello che molti non sanno è che dietro la storia e la conformazione di questa montagna ci sono diverse leggende.

Le leggende della MONTAGNA SPACCATA

# Il santuario nella roccia

Credit: @discover.lazio

La Montagna Spaccata è uno dei luoghi più suggestivi di Gaeta che ogni anno attrae migliaia di visitatori affascinati. Intorno a sè racchiude un vero e proprio itinerario, accompagnato da tutte le storie e le  leggende che girano intorno a questo luogo.

All’interno della Montagna Spaccata troviamo anche il Santuario della S.S. Trinità. Costruito nell’XI secolo, è rinomato nella storia perché qui vi pregarono numerosi pontefici, tra cui Pio IX, sovrani, vescovi e santi, tra cui Bernardino da Siena, Ignazio di Loyola, Leonardo da Porto Maurizio e San Filippo Neri.

É con questo ultimo nome che iniziano le leggende.

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La leggenda narra che sia proprio San Filippo Neri ad aver vissuto all’interno della Montagna Spaccata, tanto da trovare un giaciglio in pietra noto ancora oggi come “Il letto di San Filippo Neri”.

Lungo le pareti della roccia si possono poi trovare diversi riquadri in maiolica che riproducono le postazioni della Via Crucis, in parte restaurate, risalenti al 1849 e attribuite a S.Bernardino da Siena.

# L’impronta della mano nella roccia

Credit: @dereksodre.ofc

Il percorso della Montagna Spaccata prevede anche la visita della suggestiva “Grotta del Turco”.

Questa grotta è collegata alla tradizione cristiana secondo cui lo squarcio risale al momento della morte di Cristo ma non mancano diverse credenze popolari.

Fra queste, ce n’è una, che echeggia tra le pareti rocciose più di tutte le altre.

La storia narra che in questi luoghi si nascondessero pirati saraceni pronti ad attaccare le navi nemiche e che uno di essi un giorno toccò la montagna. Questa divenne morbida e si deformò sotto il suo palmo. Per questo, attraversando il percorso è possibile notare un’impronta nella roccia.

Una scritta in latino, posta al fianco della mano, cita: “Un incredulo si rifiutò di credere ciò che la tradizione riferisce, lo prova questa roccia rammollitasi al tocco delle sue dita”.

# Una storia d’amore drammatica

Credit: @luna_decristofaro

La leggenda più grande legata alla Montagna Spaccata è intrecciata con una storia d’amore antica e dolorosa.

Secondo la leggenda molti anni fa dove oggi c’è la Montagna Spaccata vivevano delle bellissime Anguane, donne ammalianti che si potevano vedere di notte quando danzavano e cantavano sotto la luce della luna piena e che soggiogavano gli uomini con il loro fascino.

Un giorno, in quei boschi passò un giovane montanaro di nome Giordano che lungo il cammino notò una meravigliosa creatura dai lunghi capelli e se ne innamorò. Il suo nome era Etele e il giovane Giordano decise che ella sarebbe diventata la sua sposa.

I vecchi e saggi del villaggio conoscevano il destino di Etele: sarebbe svanita quando sua madre, la Maga del bosco fosse morta eppure le raccomandazioni per il giovane innamorato furono inutili.

L’amore per la meravigliosa Anguana era tale da sfidare qualsiasi presagio.

Si sposarono e poi il destino andò a bussare alla porta della capanna che avevano costruito: la Maga morì.

Etele, consapevole del suo destino, cercò di scappare una mattina ma Giordano la inseguì fino a una rupe.

La giovane Anguana si volse e vide il suo innamorato che la stava per raggiungere ed arrivò il momento tanto ignorato.

L’incantesimo si manifestò: un alto boato scosse la terra e la rupe si spaccò in tutta la sua altezza ed Etele, attirata all’interno, scomparve verso il cielo.

Giordano tentò di varcare l’enorme fenditura, ma un’imponente cascata lo fermò e lo respinse verso valle, da qui la montagna fu spaccata per sempre.

Queste sono solo storie forse con un pizzico di verità ma comunque leggende, eppure quando si guarda la Montagna Spaccata non si può non pensare che ci sia lo zampino di qualche forza che sfida i limiti della realtà.

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ARIANNA BOTTINI

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Arianna Bottini
Classe 1998, mi sto laureando in Scienze psicosociali della comunicazione. Sono alla ricerca del mio posto nel mondo; nel frattempo viaggio, leggo, cucino e compro piante.