I record di ESSELUNGA: il PRIMO super d’Italia, il più grande d’Europa, il punto più a SUD

Primati e curiosità del marchio della grande distribuzione simbolo di Milano

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Esselunga è una icona di Milano. Anche con la diffusione di altri marchi resta comunque legato all’identità della città. Pochi conoscono i diversi primati di Esselunga nella distribuzione e altri fatti curiosi. Li riassumiamo in questo articolo. 

I record di ESSELUNGA: il PRIMO super d’Italia, il più grande d’Europa, il punto più a SUD

# L’origine

Bernardo Caprotti nasce nel 1925 da una famiglia di industriali tessili, dei cotonieri. Dopo la Laurea in Legge, si trasferisce in America per impratichirsi nel cotone e, soprattutto, nella meccanica tessile. E così, dopo un anno di permanenza, torna in Italia e comincia il suo lavoro nella “manifattura” di famiglia, in Brianza. Nell’estate del 1952, perso il padre, si trova a capo dell’azienda. Caprotti porta avanti il suo lavoro nel tessile, ma nel 1965 inizia ad occuparsi dei supermercati a tempo pieno.

# Il primo supermercato in viale Regina Giovanna

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La storia di Esselunga inizia nel 1957 con la fondazione di Supermarkets Italiani S.p.A. e con l’inaugurazione a Milano, in viale Regina Giovanna, del primo supermercato d’Italia. Al socio fondatore, il magnate americano Nelson Rockefeller, si affiancano alcuni soci di minoranza, tra cui Bernardo Caprotti. Nell’Italia del secondo dopoguerra, il concetto di supermercato, di self-service e di spesa in un unico luogo è una novità e dà vita ad un modello innovativo di acquisto, contribuendo a delineare la figura del moderno consumatore.

# Il più grande shopping center d’Europa in viale Zara

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Ci vollero quattro anni per aprirne altri 5 o 6 a Milano: quello di viale Zara era il più grande «shopping center» d’Europa. E nel 1961, insieme al primo magazzino centralizzato di Pioltello, Esselunga apre anche il primo supermercato a Firenze, in via Milanesi. Nel 1964 vengono aperti altri 16 negozi e, sempre in questo anno, nasce il marchio con la “S” lunga, ideato dal grafico svizzero Max Huber. Diventa ben presto il nome con cui i clienti si riferiscono al supermercato milanese.

# Il punto vendita più a Sud è ad Aprilia

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Oggi Esselunga ha una rete di oltre 160 negozi in sette regioni d’Italia: Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana e Lazio. Si avvale di circa 25.000 persone, fattura circa 8.1 miliardi di euro e conta 5.5 milioni di clienti. Il supermercato Esselunga più a Sud d’Italia si trova nel Lazio, ad Aprilia, ed è stato inaugurato nel 2014. Invece, nel 2017, è stato aperto il primo negozio della Capitale in via Prenestina.

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# Esselunga è anche una Food Company

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Esselunga è l’azienda leader della GDO italiana. In più è una vera e propria Food Company, un produttore diretto di dolci, pasta fresca, pane, piatti etnici, sushi e molte ricette di gastronomia. Tutto viene realizzato nei suoi stabilimenti e centri di lavorazione di Limito di Pioltello, Biandrate e Parma. Questa vocazione è presente dal 1959, quando fu realizzato il primo stabilimento per la produzione di pasta fresca e gelati e per la torrefazione del caffè.

# L’ultima novità: La Esse

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Nel 2019 nasce La Esse, un format innovativo di acquisto che si compone di tre aree: un caffè con cucina a vista, un supermarket di vicinato con oltre 2000 prodotti e il servizio Clicca e Vai tramite locker per il ritiro della spesa effettuata online. È presente a Milano con 5 negozi e uno a Roma, inaugurato il 24 febbraio scorso.

# Una particolare attenzione alla comunità: donati 3 milioni di pasti ai bisognosi

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Nel corso del 2019, le principali iniziative di solidarietà si sono focalizzate soprattutto su tre macro-obiettivi: promuovere la cultura e l’educazione delle nuove generazioni, sostenere la ricerca scientifica e i progetti di solidarietà e ridistribuire le eccedenze alimentari aiutando le fasce più deboli. In merito a quest’ultimo punto, da 15 anni l’azienda ha avviato una collaborazione con il Banco Alimentare per devolvere ai più bisognosi le eccedenze in modo sistematico e sicuro.

Finora, sono riusciti a donare 1.500 tonnellate di prodotti, corrispondente a oltre 3 milioni di pasti.

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ROBERTO BINAGHI

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Roberto Binaghi
Nato a Milano il 25 agosto 1965. Sin da bambino frequento l’azienda di famiglia (allora una tipografia, ora azienda di comunicazione e stampa) dove entrerò ufficialmente a 17 anni. Diplomato Geometra all’Istituto Cattaneo a 27 anni e dopo aver abbandonato gli studi grafici a 17, mi iscrivo a Scienze Politiche ma lascio definitivamente 2 anni dopo per dedicare il mio tempo libero alla famiglia e allo sport. Sono padre di Matteo, 21 anni, e Luca, 19 anni. Sono stato accanito lettore di quotidiani e libri storico-politici, ho frequentato gruppi politici e di imprenditori senza mai tesserarmi, per anni ho seguito la situazione politica italiana collaborando anche con L’Indipendente allora diretto da Vittorio Feltri e Pialuisa Bianco (1992-1994). Per questioni di cuore ho iniziato a seguire il mondo del basket dilettantistico ricoprendo il ruolo di dirigente della società Ebro per oltre 10 anni e della Bocconi Basket FIP dal settembre 2019 (ruolo che ricoprirò anche per la prossima stagione). Nel corso degli anni ho contribuito allo sviluppo di alcune start-up e seguito alcuni progetti di mia ideazione che hanno come obiettivo la rivalutazione del patrimonio meneghino oltre che un chiaro interesse sociale.

4 COMMENTI

  1. Meraviglioso soprattutto l’aumento dei prezzi durante la crisi pandemica e le offerte con percentuali falsate, dei veri eroi ❤️❤️❤️

    • Ma quale aumento di prezzi e offerte falsate parli. Si risparmia eccome ,guardati le offerte che fanno in questo periodo prendi uno e il secondo al 50 per cento, ci sono eccome.

  2. 3 milioni di pasti ai bisognosi in 15 anni. Per quanto fare del bene sia sempre cosa nobile, facendo due rapidi calcoli vuol dire in media meno di 4 pasti al giorno per ciascuno dei suoi 160 punti vendite. Da quello che mi capita di vedere le “eccedenze alimentari” nei supermercati sono un tantino di più. Non è proprio possibile far sì che, invece di finire distrutte, le enormi quantità di cibo prossimi alla scadenza ogni sera vengano devolute alle organizzazioni che si occupano di sostenere i poveri?

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