Il PAZZO PROGETTO in Italia di trasformare un AEROPORTO in un RISTORANTE: ecco che fine ha fatto

Un luogo estremamente particolare e suggestivo rimasto congelato nel tempo

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credits: ilmondoattraversoalice.com

In un piccolo borgo del Veneto, in provincia di Rovigo, si trova uno dei luoghi abbandonati più curiosi dell’intera regione. L’ex proprietario aveva cercato di coronare il suo sogno, ma purtroppo la sorte non è stata dalla sua parte ed è andato in frantumi.

Il PAZZO PROGETTO in Italia di trasformare un AEROPORTO in un RISTORANTE: ecco che fine ha fatto

# Il SOGNO del mastro birraio

credits: @pietromagnani su IG

A Villamarzana, vicino alla Transpolesana, è possibile visitare un complesso molto curioso: un ristorante costruito su due aerei. Venne realizzato dal mastro birraio Luigi Stecca negli anni 2000, riproducendo un aeroporto con tanto di piscina e discoteca. Tempo prima, l’uomo lavorava come responsabile in alcune case di riposo e, con questo suo progetto, voleva dare la possibilità, a chi non era mai andato su un aereo, di salire a bordo.

# Il ristorante di “Michelangelo Da Vinci”

credits: Ilmondoattraversoalice.com

Il ristorante fu costruito insieme a una piscina e una discoteca, aperte durante la stagione estiva con anche serate live. Su un Douglas DC-6 e un Tupolev TU-134°, collegati a due torri di controllo, venivano sfornate gustosissime pizze.  Il ristorante, a due piani, venne chiamato “Michelangelo da Vinci” per la presenza di numerose opere dell’artista Michelangelo Buonarroti, tutte repliche, come “Il Giudizio Universale”, “La Creazione di Adamo”, “Ultima Cena” e una statua di Mosè. Altre opere erano presenti ma sono andate distrutte. Al piano inferiore, vi era un pub e diversi affreschi e disegni di Leonardo Da Vinci.

# La chiesa sconsacrata si trasforma in DISCOTECA

credits: @aerointernational.de su IG

Accanto ai due aerei, nascosta tra la vegetazione ormai incolta, vi è una piccola chiesa sconsacrata che Luigi Stecca ha trasformato in una discoteca. La sua navata testimonia ancora le numerose serate che sono state tenute al suo interno. Ci sono ancora le sedie rosse agli angoli della sala, l’organo, il bellissimo palchetto e sul pavimento vi sono ancora i gettoni che i clienti utilizzavano per ordinare i cocktail al bar.

# Il conto fu SALATISSIMO

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Sfortunatamente, questo ristorante così particolare andò incontro a una triste sorte, già  dopo pochi mesi dall’apertura. Il Comune di Villamarzano presentò al proprietario un conto salatissimo: una multa per abuso edilizio di ben 252 milioni e 480 mila lire. La sanzione pecuniaria e la crisi costrinsero il mastro birraio a rinunciare al suo sogno e chiudere definitivamente.

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SELENE MANGIAROTTI

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Selene Mangiarotti
Aspirante traduttrice, cerco il mio posto nel mondo un articolo alla volta