Il DIVANO a forma di ICEBERG realizzato con le MASCHERINE usate

"Passeggiando per le strade ho notato le tante mascherine sparse per terra, e così ho pensato di realizzare qualcosa che mandasse un messaggio forte alla comunità"

0

il Covid-19 e il conseguente utilizzo dei DPI hanno dato vita al fastidioso fenomeno delle mascherine gettate per strada. In Trentino, qualcuno ha avuto un’ottima idea per riutilizzarle. Vediamo come.

Il DIVANO a forma di ICEBERG realizzato con le MASCHERINE usate

# Il progetto 

Credits: @tobias_zambotto (INSTG)

Il progetto prende il nome di “Couch-19“, portato avanti con il coinvolgimento di tanti cittadini di Pergine Valsugana e Trento, resisi disponibili a raccogliere le mascherine dalle strade per poi consegnarle al designer Tobia Zambotti. “Un modo creativo di dare nuova vita alle mascherine raccolte dalle strade lanciando un messaggio forte”

# Dall’Islanda al Trentino

Tobia Zambotti, 30 anni, è un designer di successo. Vive a, Reykjavik, in Islanda, dove ha creato il suo prestigioso atelier. Due mesi fa è tornato in Trentino, a Pergine Valsugana, terzo comune più abitato della provincia autonoma di Trento, dopo il capoluogo e Rovereto.

# Da Covid-19 a Couch-19


Credits: @tobias_zambotto (INSTG)

“Passeggiando per le strade ho notato le tante mascherine sparse per terra, e così ho pensato di realizzare qualcosa che mandasse un messaggio forte alla comunità“, racconta Tobia. “Ho pensato di farlo realizzando un divano imbottito proprio con delle mascherine raccolte per le strade di Pergine e Trento. Un progetto dal nome significativo, che parte da Covid-19 per arrivare a “Couch-19“.

# Da rifiuto a risorsa

A metà del dicembre scorso, attraverso un post su facebook, Tobia ha chiesto alle persone che ha tra gli amici di raccogliere, in sicurezza, mascherine dalle strade o semplicemente di conservare le loro per poi consegnargliele.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Sono state raccolte più di 10 mila mascherine in brevissimo tempo, un numero incredibile. Le mascherine sono state disinfettate tutte con l’ozono e mantenute in una busta chiusa per più di 2 settimane, così da sterilizzarle. E così, da queste mascherine, è nata un’inusuale imbottitura per un “pouf modulare” trasformabile in un divanetto con lo schienale.

# Sostenibilità ambientale

Tobia insiste: “Quello della sostenibilità ambientale e dei rifiuti è un tema molto attuale che chiaramente non riguarda solo il Trentino, ma tutto il mondo”. “Per far fronte alla pandemia in corso, molti paesi hanno reso obbligatorio l’utilizzo di mascherine nei luoghi pubblici. Sfortunatamente però, gran parte di queste sono monouso e, in quanto rifiuto sanitario, non possono essere riciclate convenzionalmente“.

Le mascherine, infatti, seguono di norma due strade. La prima, è quella dell’incerenimento, che provoca surriscaldamento globale. La seconda, più odiosa, è il finire per strada, provocando inquinamento e degrado ambientale.

# L’Iceberg secondo Tobia

“Il progetto “Couch-19” vuole mettere in luce questa realtà in maniera creativa”, dichiara il designer. E’ ispirato, infatti, alla forma degli iceberg. “Questo perché l’iceberg in questi anni è diventato simbolo dell’importante tema del surriscaldamento globale e in secondo luogo perché la maggior parte delle mascherine monouso che si vedono in giro hanno quel colore ‘glaciale'”, conclude.

Fonte: ildolomiti.it

Continua la lettura con: Sentirsi in paradiso nella valle dei monasteri

LUCIO BARDELLE

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo#Madrid#Berlino#Ginevra#Basilea#SanPietroburgo#Bruxelles #Budapest#Amsterdam#Praga#Londra#Mosca#Vienna#Tokyo#Seoul#Manila #KualaLumpur#Washington#NuovaDelhi#HongKong #CittàDelMessico#BuenosAires#Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

 

 

 


Articolo precedenteLa rivoluzione GIAPPONESE nella zona Est di Milano: i cittadini vivranno in simbiosi nella NATURA
Articolo successivo🛑 Lo studio sulle SCUOLE CHIUSE: a Napoli record negativo, in Svezia sempre state aperte
Lucio Bardelle
Nasco a Dolo (VE) nel 1979. Padre padovano, mamma vicentina, cresco nella terraferma veneziana. Studio Economia a Venezia, poi viaggio, per lavoro e per piacere. Vivo una decina d'anni tra Bologna, Lombardia e Roma, poi torno a Venezia. Sono appassionato di musica rock, suono la chitarra e il basso. Scrivo per una associazione locale a sostegno del cittadino (Oltre il muro), creata da Pietro, uno dei miei migliori amici, infortunatosi 15 anni fa durante una partita di calcio.