Il “BOSCO dei nuovi NATI”

Oggi vi parlo di Rovigo, deliziosa città veneta che sviluppa il proprio territorio di competenza amministrativa lungo le rive venete del Po, al confine con l'Emilia-Romagna.

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Credits: @davideco73 IG

Oggi vi parlo di Rovigo, deliziosa città veneta che sviluppa il proprio territorio di competenza amministrativa lungo le rive venete del Po, al confine con l’Emilia-Romagna.

La città di Rovigo ha deciso nelle scorse settimane di istituire il “Bosco dei nuovi nati”.

Il “BOSCO dei nuovi NATI”

L’iniziativa, approvata dalla Giunta comunale nelle scorse settimane, fa riferimento alla legge 10/2013. L’obbligo che scaturisce dal suo testo prevede, per i comuni con più di 15000 abitanti, la messa a dimora di un albero per ogni nuovo nato e l’individuazione di un’area nel territorio comunale da destinare a forestazione urbana, con posa di piante autoctone.

Credits: @Rovigoinfocittà(IG)

La nuova legge 10/2013, rispetto alla precedente versione risalente al 1992, estende l’obbligo anche ai bambini adottati.

# La scelta di Rovigo

Credits: @rovigo.italiani.it

Per il Comune di Rovigo è la prima presenza in questo progetto, il quale vuole promuovere il patrimonio arboreo nazionale e lo sviluppo del verde urbano. L’intento è quello di trasformare un obbligo in una opportunità.

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L’amministrazione, già impegnata nella programmazione di iniziative di sostenibilità ambientale, aggiunge ai propri progetti anche questo, che risulta essere esattamente in linea con le sue volontà.

Queste, in particolare, si riassumono in:

  • aumento e riqualificazione delle aree verdi pubbliche comunali, finalizzati alla lotta ai cambiamenti climatici
  • incremento dell’assorbimento di CO2
  • miglioramento della qualità dell’aria e del microclima urbano,
  • aumento delle aree verdi per una maggiore fruibilità da parte dei cittadini.

# I primi passi del Bosco dei nuovi nati

L’assessore allo Sviluppo sostenibile Dina Merlo, spiega che l’amministrazione comunale ha già messo in piedi diverse forme di collaborazione tra settore pubblico e privato. Tra queste,  una donazione di 380 piante da parte dell’azienda IRSAP e la stipulazione di un Protocollo di Intesa con la società ARBOLIA Spa, società benefit nata da una collaborazione tra Snam e CDP (Cassa Depositi e Prestiti).

Credits: @rovigo.italiani.it

Partendo da questo Protocollo si è gà giunti alla realizzazione di un bosco urbano di oltre un ettaro, sponsorizzato da quattro aziende operanti ne territorio: IQT Consulting Spa, NEP Srl, Polimero Srl e Global Power Plus Srl.

# L’interporto come idea di bosco “diffuso”

La Giunta sta seguendo una ricognizione del patrimonio del verde pubblico e delle aree disponibili al fine di creare un bosco “diffuso” sul territorio e non localizzato in un solo luogo.

La prima zona di intervento è stata individuata nell’area verde di proprietà comunale in zona Interporto, dove è già stata realizzata la messa a dimora delle ultime 150 piante, parte della precedente donazione di IRSAP.

Gli stessi interventi di imboschimento urbano attuati come conseguenza al Protocollo di Intesa con ARBOLIA Spa, possono essere considerati come parte integrante del bosco “diffuso” dei nuovi nati.

Credits: @rovigooggi.it – Rovigo vista dall’alto

Queste piante rispondono alle caratteristiche previste dal Regolamento del verde comunale. Costituiscono un nucleo di partenza iniziale nell’ambito della realizzazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC).

# Agenda 2030

Il ricco Programma dell’Amministrazione comunale, dal punto di vista ambientale, in un’ottica di Piano di azioni a favore della sostenibilità, è volutamente indirizzato a restituire alle generazioni successive un ambiente tutelato e ben conservato nelle sue componenti vegetali e forestali, in riferimento alla realizzazione degli obiettivi principali (Sustainable Development Goals SDGs) di Agenda 2030.

Continua la lettura con: Anche l’HINTERLAND di Milano avrà il suo BOSCO VERTICALE

LUCIO BARDELLE

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Lucio Bardelle
Nasco a Dolo (VE) nel 1979. Padre padovano, mamma vicentina, cresco nella terraferma veneziana. Studio Economia a Venezia, poi viaggio, per lavoro e per piacere. Vivo una decina d'anni tra Bologna, Lombardia e Roma, poi torno a Venezia. Sono appassionato di musica rock, suono la chitarra e il basso. Scrivo per una associazione locale a sostegno del cittadino (Oltre il muro), creata da Pietro, uno dei miei migliori amici, infortunatosi 15 anni fa durante una partita di calcio.