La metro di Milano cresce: linee, chilometri, fermate. Quante ne sai sulla Milano sottoterra?

# 2.768 corse al giorno, 225 convogli
La metro effettua oltre 2.700 corse giornaliere. I treni attivi sono 225, inclusi 21 driverless sulla M5 e 47 sulla M4.
La rete dispone di 7 depositi, ma la M5 utilizza solo una rimessa. Due le centrali di controllo: quella principale in via Monte Rosa (M1-M4), e quella dedicata alla M5 a Bignami.
# Le linee sono 5 o 6? Dipende
La rete metropolitana milanese conta ufficialmente 5 linee attive: M1 (rossa), M2 (verde), M3 (gialla), M4 (blu) e M5 (lilla). Eppure si potrebbero considerare 6: esiste infatti una minilinea, il collegamento automatico MeLA tra Cascina Gobba e l’Ospedale San Raffaele.
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# 118 km di tracciato, 136 stazioni
La rete si è estesa dopo l’apertura della M4 di altri 21 chilometri e 15 stazioni. La nuova estensione raggiunge i 118 chilometri di tracciato per 136 stazioni. 22 chilometri sono percorsi nell’hinterland.
# 13 capolinea, 8 interscambi
M1 e M2 hanno più diramazioni, portando i capolinea complessivi a 13. La M1 arriva a Bisceglie, Rho Fiera e Sesto 1° Maggio; la M2 a Abbiategrasso, Assago, Cologno Nord e Gessate; la M3 collega San Donato a Comasina; la M4 va da Linate a San Cristoforo; la M5 da San Siro Stadio a Bignami.
Gli interscambi tra le linee sono otto. I principali nodi sono: Duomo (M1-M3), Loreto e Cadorna (M1-M2), Centrale FS (M2-M3), Lotto (M1-M5), Garibaldi (M2-M5), Zara (M3-M5), San Babila (M1-M4).
# Le estensioni in arrivo: 17 stazioni, 20 chilometri

Tre prolungamenti già finanziati:
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M1: 3 stazioni a ovest (Valsesia, Baggio, Olmi), 3,5 km, lavori dal 2025, inaugurazione nel 2031.
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M5: 11 nuove fermate fino a Monza, 13,2 km, cantieri dal 2026, apertura prevista tra 2032 e 2033.
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M4: estensione di 2 stazioni a est verso Segrate (3,1 km), in fase progettuale, apertura non prima del 2030.
# Il sogno rosa: la M6

La novità più attesa nel futuro è la linea 6, che, secondo il sindaco Sala, dovrebbe essere l’ultima a essere realizzata a Milano. Ancora attesa sul tracciato: qui le ultime ipotesi
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ANDREA ZOPPOLATO
Di fatto sono già più di 5, ma senza considerare i vagoncini del San Raffaele che sono giusto dei “People Mover”, considerare quella struttura una metropolitana lo discuterei…
Mi riferisco al fatto che la 1 e la 2 hanno diramazioni di un certo rilievo che dal mio punto di vista meritano di avere una denominazione propria.
Es: la 1 per Bisceglie 1A o 11, per Rho-Fiera 1B o 12. Io noto sulle banchine il senso di confusione soprattutto dei turisti stranieri di fronte al fatto che devono saltare un treno per aspettare quello buono, se devono raggiungere uno dei due capolinea. Lo stesso vale per Gessate e Cologno.
A Monaco, alcune linee (U.bahn) ben distinte, raggiungendo il centro città corrono su tratti comuni, es. U1 e U2, U3 e U6, U5 e U4 nel centro città. Questo è reso possibile grazie a dei raccordi che permettono di deviare i treni da una linea di binari ad un’altra. Di fatto la lunghezza dei binari è inferiore di molto alla lunghezza delle linee.
E’ una organizzazione della rete che ho trovato molto efficiente e che riduce di molto la necessità di trasbordare a piedi tra le varie linee.
Anch’io sono per una numerazione univoca e visto lo stile milanese si potrebbe anche cambiare il colore per facilitare al massimo l’uso. A Londra dove le linee non hanno numero perché in origine erano gestite da aziende diverse vi sono tratti comuni distinti con colori. In particolare ne ha la “Circle”.
Quello di numerare allo stesso modo più percorsi è lo stile della vecchia scuola di trasportistica che antepone gli aspetti tecnici alla comodità dei passeggeri. Molte linee interurbane Atm fanno così e se non si è pratici non si capisce niente. Tra quelle urbane il record appartiene al bus 55. Se andate al capolinea di Loreto potrete trovare con questo numero bus per Quartiere Feltre, Cimitero di Lambrate, Istituto Sacro Cuore, Lavanderie di Segrate!
Tornando alla metro: una volta a Duomo arrivò un treno annunciato per Bisceglie dai display e dagli annunci sonori ma con la veletta Rho Fiera. Ero nei pressi della cabina guida e lo dissi al macchinista. L’errore non era suo ma del sistema (andava effettivamente a Rho). C’erano diversi stranieri diretti lì per una Fiera. Un po’ di confusione in vettura ma tutto si aggiustò. Per fortuna il treno non aveva superato la diramazione di Pagano! Con numerazione e colore specifici l’errore sarebbe stato subito evidente a tutti.