A COMO si perde il TRENO: quale futuro per la MILANO-CHIASSO?

Tra Milano e il Canton Ticino c'è un intoppo: Como. Questi gli interventi da apportare al più presto

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Tra Milano e il Canton Ticino c’è un intoppo: Como.

A COMO si perde il TRENO: quale futuro per la MILANO-CHIASSO?

Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, ha aumentato il costo dei parcheggi blu, per disincentivare l’utilizzo dell’auto nel centro città, ma non ha ancora trovato un modo per disincentivare l’arrivo delle auto in città, rinforzando il trasporto con i mezzi pubblici. Le linee ferroviarie per raggiungere la città lariana hanno diversi problemi, sia per i continui ritardi, sia per la scarsità delle opzioni che collegano il centro città alla provincia e al resto della Lombardia. Vediamo la situazione e perché ha un impatto anche su Milano. 

# Le due linee di Como collegate con Milano ma divise tra loro

Como è attraversata principalmente da due linee ferroviarie: 

  • la prima è quella che collega la stazione di Como San Giovanni a Milano tramite le stazioni di Porta Garibaldi e Centrale, e poi si collega alla Svizzera a Chiasso. La linea è caratterizzata dal servizio suburbano S11 e dal regionale veloce RE80.
  • La seconda linea collega la stazione di Como Lago con quella di Milano Cadorna  tramite il servizio R17 e RE7.

Il problema principale di queste due linee, come di molte linee lombarde, è che la prima è stata sviluppata da RFI, mentre la seconda da Ferrovie Nord: di conseguenza queste hanno un sola stazione in comune, Como Camerlata, e i binari delle linee non entrano in comunicazione creando quindi due ecosistemi separati. 

# I 4 passaggi a livello tra le due stazioni

La linea più problematica è certamente la R17, per diverse ragioni: principalmente per la presenza di numerosi passaggi a livello, soprattutto nel centro città, che creano disagi sia alla circolazione ferroviaria, sia a quella delle auto, eppure una vera e propria soluzione non c’è. Infatti tra la stazione Como Lago e quella Como Borghi, sono presenti ben 4 passaggi a livello in poco più di 1 km di ferrovia, i quali non possono essere eliminati, siccome è pressoché impossibile valutare di creare dei sottopassi, ferroviari o stradali, per il rischio di esondazione del Lario, allo stesso tempo, essendo in pieno centro, è impossibile valutare la costruzione di cavalcavia in quanto essi sarebbero all’altezza delle finestre della abitazioni. Si deve pensare quindi ad un metodo alternativo per il collegamento delle ultime due stazioni della linea per rendere più efficiente l’intera linea. 

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# Serve un hub di interscambio: le nuove fermate

Per eliminare i passaggi a livello, migliorare i tempi di percorrenza e avere un servizio che garantisca una frequenza maggiore, si potrebbe pensare alla creazione di un interscambio presso la stazione di Como Camerlata, dove scendendo dal treno si possa passare ad un servizio di metrotramvia con un mezzo ogni 15 minuti in modo da garantire l’interscambio con entrambe le direttrici. 

Si potrebbe riciclare l’attuale percorso del treno, aggiungendo però delle fermate nel mezzo, in modo tale da garantire un miglior servizio a tutti i comaschi, si avrebbero quindi le seguenti fermate:

  • Como Camerlata FS – FNM
  • Como Mulini – Poliambulatorio Sant’Anna (interscambio con parcheggio)
  • Como Noseda
  • Como Borghi – Università Insubria
  • Como Lago – autostazione, imbarcadero, funicolare

I passaggi a livello attualmente presenti potrebbero essere sostituiti con un sistema di semafori con asservimento semaforico, in modo tale da garantire minori tempi di attesa per gli automobilisti e impedendo che i passaggi a livello possano subire danni di vario genere.

# La mancata integrazione dei biglietti

La risoluzione del problema sopra citato sarebbe anche di facile realizzazione, ma se il servizio metrotranviario non fosse gestito direttamente da Trenord si creerebbe un grande problema di titoli di viaggio, siccome non esiste un biglietto che integri i vari mezzi della provincia. 

Infatti la provincia di Como è completamente esclusa dalla zona tariffaria STIBM, rendendo a scomodo l’utilizzo di più mezzi all’interno dello stesso viaggio. Oltre a questo manca completamente l’integrazione dei trasporti lacustri all’interno dei programmi IVOL (Io viaggio ovunque in Lombardia) per cui è necessario mettere pressione agli organi competenti per riuscire ad avere una vera e propria integrazione dei mezzi come accade a Milano e nella provincia di Monza. 

# Le linee dello stato: per Milano e per Lecco

Il discorso è più complesso se pensiamo di parlare delle due direttrici costruite dal gruppo ferrovie dello stato. La prima è quella posta sulla Milano-Chiasso che è al centro di diversi progetti per aumentare la capacità dei treni e per garantire ai treni alta velocità, tempi di percorrenza minori. La seconda direttrice è quella che collega Como a Lecco. 

# Milano-Chiasso un sogno chiamato Europa frenato sulla Monza-Como: serve il terzo binario e l’estensione dell’S4

La prima linea è percorsa dai treni suburbani S11, dal regionale veloce per Locarno e dal treno alta velocità diretto a Zurigo: i problemi di questa linea sono noti da anni, soprattutto nel tratto tra Monza e Chiasso dove sono presenti solamente due binari e devono coesistere diversi treni passeggeri e un notevole traffico di merci.

Ormai da anni si parla del quadruplicamento della linea tra Monza e Chiasso, un intervento che va a ricadere nel più ampio progetto dell’Alp Transit che collegherà Milano al resto dell’Europa attraverso il tunnel ferroviario del Gottardo. L’infrastruttura ad alta velocità e capacità, non è rientrata nel PNRR, forse a causa dei suoi tempi di realizzazione e ancora oggi manca un vero e proprio progetto esecutivo.

Accantonando il sogno del quadruplicamento, la maggior parte della linea è percorsa parallelamente da un terzo binario che viene interrotto frequentemente: si potrebbe pensare di riqualificare questo binario in modo tale da avere un triplicamento completo della linea che renderebbe il tragitto più efficiente.

Inoltre negli scorsi mesi abbiamo appreso altri problemi strutturali della rete, in particolar modo tra la stazione di Como San Giovanni e quella di Chiasso. In questa tratta è posta la galleria Monte Olimpino 2 che a causa della sua altezza impedisce il transito di diversi convogli come i “Caravaggio” di Trenord in esercizio sul servizio S11 tra Rho e Como San Giovanni, il resto della tratta è coperto dai vecchi mezzi.

Infine si potrebbe pensare di estendere il tragitto del suburbano S4, portando il suo capolinea da Camnago-Lentate a Como, in modo tale da garantire più scelta per i pendolari. 

# Como – Lecco: manca il diretto. Le tre novità in arrivo o attese

Maps – Laveno-Lecco

Per la Como-Lecco, il discorso è ben più complesso, siccome si parla da decenni di riqualificare la tratta rendendola veramente competitiva, e ora grazie ai soldi del PNRR potrebbe subire diverse migliorie. 

Ad oggi infatti per raggiungere Lecco da Como, bisogna scendere a Molteno per poi cambiare con il suburbano S7 che si dirige a Lecco, oltre a questo i treni non circolano nei giorni festivi, ad eccezione di un treno storico, rendendo la linea decisamente sottoutilizzata per la sue capacità.

La linea subirà diversi aggiornamenti nei prossimi anni grazie ai fondi del PNRR, per prima cosa verrà elettrificata nei tratti tra Como e Molteno, tra Molteno e Lecco e tra Molteno e Monza, garantendo così che in questa porzione di territorio non circolino più treni alimentati a gasolio. 

La seconda novità è il prolungamento della tratta oltre il capolinea di Como San Giovanni, verso la Svizzera, la linea continuerà sicuramente verso Chiasso, ma potrebbe unirsi alla linea S40 per arrivare fino a Varese e da lì pensare ad un collegamento diretto con l’aeroporto di Malpensa. 

La terza novità, che invece è solo una speranza, è l’aumento del numero delle stazioni presenti sulla linea, siccome permetterebbe di aumentare il pubblico interessato a questa linea ed alcuni sindaci si sono messi in prima persona per rendere possibile questo, le nuove stazioni potrebbero essere due: 

  • Senna Comasco – Capiago Intimiano
  • Cantù Fecchio

Insomma, anche le ferrovie di Como hanno bisogno di una svecchiata affinché i servizi possano ricominciare a funzionare in maniera degna, per una città che ogni anno accoglie milioni di turisti e che in questo modo ne potrà accogliere ancora di più.

Continua la lettura con: L’alta velocità per i collegamenti della città metropolitana di Milano?

SAMUELE GALBIATI

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Samuele Galbiati
Mi sono appassionato ai trasporti e a Milano per necessità, dopo che ho iniziato a studiare ingegneria dell'automazione al Politecnico. Amo il mondo tecnologico, le sue novità anche se non ne condivido sempre la direzione.