“Milano è una BELLEZZA SEGRETA che emerge quando la marea del lavoro si abbassa”. Una chiacchierata con ELISABETTA SGARBI, l’ideatrice de La Milanesiana

"Sembra di vederci camminare Mastroianni, Vitti e Jean Moreau"

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Credits: @Simona Chioccia Elisabetta Sgarbi

“Non faccio mai nulla aspettandomi il successo. Però ci metto tutta me stessa. Lavoro molto. Dormo poco. Cerco di sbagliare il meno possibile. Non mi sono mai adagiata sul passato”.

“Quello che faccio è mosso da passione. Ogni cosa che faccio nutre le altre: non potrei concepire la mia attività editoriale senza il cinema, o senza la Milanesiana”. Per il suo contributo al mondo della cultura ultimo riconoscimento conferitole: Sostantivo femminile. Signora dell’arte 2023 . L’abbiamo intervistata.

“Milano è una BELLEZZA SEGRETA che emerge quando la marea del lavoro si abbassa”. Una chiacchierata con ELISABETTA SGARBI, l’ideatrice de La Milanesiana

È accompagnata sempre dai suoi occhiali colorati bizzarri dalle lenti scure, anche di notte. Ama gli outfit da rockstar. Gli accostamenti inaspettati. Della sua persona si sa poco: quello che da sola decide di voler raccontare. Di sicuro Elisabetta Sgarbi, ideatrice e direttore artistico de La Milanesiana è instancabile: pretende il massimo da tutto e da tutti perché lei per prima non si tira mai indietro. Una vita tra i libri, editore (La nave di Teseo) produttrice musicale e regista (è appena uscito il film Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza, dedicato al fotografo Nino Migliori) con la sua “Betty Wrong Edizioni, talent scout (è la produttrice e mentore del gruppo musicale Extraliscio) appassionata d’arte (ha creato la Fondazione Elisabetta Sgarbi con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la ricerca artistica).

Nel 2010 Elisabetta Sgarbi ha dato vita alla prima della Milanesiana. Uno dei punti fermi della vita culturale milanese (e italiana). Un festival di respiro internazionale, all’insegna della contaminazione fra saperi che il pubblico mostra sempre più di apprezzare. Letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia, sport e quest’anno si apre la prima volta anche al mondo dei fumetti. Dopo un’anteprima col botto il 7 aprile, con incontro pubblico alla libreria Mondadori Duomo con il regista premio Oscar Quentin Tarantino, sul libro autobiografico Cinema speculation (La Nave di Teseo), la 24esima edizione della Millanesiana apre ufficialmente il 23 maggio. Più di sessanta incontri, in 23 città, oltre 200 ospiti italiani e internazionali, 8 mostre in tutta Italia. Il programma completo dell’edizione 2023 è consultabile sul sito ufficiale lamilanesiana.eu.

# Parola chiave della Milanesiana quest’anno?

Credits: @Julian
Elisabetta Sgarbi

Ritorni. Il suggeritore è stato un grande scrittore nigeriano Ben Okri. È un tema-mondo, come spesso accade alla Milanesiana. Moltiplica le suggestioni. Dentro questo tema abbiamo ritagliato altri temi, fra loro collegati. Il ritorno alla natura, declinato nel senso della “restituzione alla natura e il rapporto con l’intelligenza artificiale”. E, ancora il ritorno, come memoria e nostalgia, è quel pensiero che riporta alle nostre origini, nel rapporto tra “Madri, Padri e Figli”, naturali e non; ed è un aspetto che mi è particolarmente caro.“Ritornare”, come dicevo, è anche il tempo e lo spazio della memoria: i 210 anni dalla nascita di Giuseppe Verdi, con cui apriremo la Milanesiana a Busseto il 23 maggio, i 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, i 100 anni dalla nascita di Giovanni Testori. Per citarne solo alcuni.

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# Nel 2000 ha ideato la rassegna culturale La Milanesiana. Un progetto interdisciplinare straordinario che ogni anno si rinnova offrendo spunti e riflessioni continue. Come nacque l’idea?

Credits: @Julian
Elisabetta Sgarbi

Ombretta Colli, anni fa, mentre lei era presidente della Provincia di Milano, e l’Assessore Cadeo mi proposero di pensare a qualcosa per l’estate milanese, visti i miei molteplici interessi. A Milano c’era un dogma: in estate i milanesi non ci sono, dunque non si può fare nulla, figuriamoci un festival. Io raccolsi la sfida e dedicai il festival alla poesia. “Così fallisce e smettono di chiedermi queste cose assurde”, mi dissi. Invece quell’edizione andò benissimo e siamo ancora qui.

# Cos’è cambiato in questi vent’anni nel mondo culturale e nel pubblico milanese?

Ora Milano è una città che culturalmente è esplosa, tra teatro, mostre, libri, eventi: la densità di produzione culturale in rapporto alla grandezza effettiva della città non penso abbia eguali in Europa. E La Milanesiana ha dato un contributo importante.

# La novità di quest’anno?

Dal focus iniziale su Milano, dove si concentrano ancora, in varie sedi, la maggior parte degli eventi, la Milanesiana coinvolge ora 23 città in sette regioni d’Italia. Otto le nuove città della 24 esima edizione: Treviglio, Busseto, Merano, Bertinoro, Bagnacavallo, Longiano, San Mauro Pascoli e Vicenza. Portare e condividere in sempre più numerose località un patrimonio di cultura interdisciplinare significa anche farsi trasformare almeno un po’ dalle realtà che si incontrano. E questo è bello.

# Come rafforzare e facilitare il legame tra libri e lettori?

Per me sono molto importanti le librerie fisiche. Da anni sogno un sistema di consegne a domicilio coordinato e capillare nella città e provincia di Milano, che coinvolga tutte le librerie fisiche e che abbia la stessa efficienza di Amazon.

# Ha dichiarato : per me la Romagna è follia, creatività, sorriso, lavoro. Cos’è per lei Milano?

Credits: @Simona Chioccia
Elisabetta Sgarbi

Lavoro, energia. È una bellezza segreta che emerge quando la marea del lavoro si abbassa. C’è la mia casa, ci sono le persone cui sono legata, Mario Andreose, c’è La Vave di Teseo, la Milanesiana. Ma è una storia parallela, accanto alla quale, più o meno visibile a seconda dei momenti, scorreva la casa dei miei genitori, i miei genitori. Io sono a Milano e a Ro, contemporaneamente.

Milano è una bellezza segreta che emerge quando la marea del lavoro si abbassa

# È nata a Ro Ferrarese in Emilia-Romagna. Si è laureata in farmacia, come i genitori, a Bologna. Giovanissima, ha lavorato alla casa editrice Edizioni Studio tesi di Pordenone, dove tutto cominciò. Poi il salto a Milano per lavorare in Bompiani, come ufficio stampa. Il primo ricordo importante legato a questa città qual è?

Mia madre (Rina Cavallini, scomparsa il 3 novembre 2015,ndr) che mi accompagna a Milano. Mario Andreose mi aveva chiamato per un colloquio, avevo un appuntamento e non mi sono presentata. Chiamò a casa e si lamentò con mia madre, che allora mi trascinò a Milano, a fare il colloquio in Via Mecenate. Dormimmo all’Hotel Susa, che ancora c’è e spesso lo consiglio ad amici di passaggio a Milano.

# Per il suo contributo al mondo delle arti e della cultura, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’Ambrogino d’oro, nel 2010

Credits: @Simona Chioccia
Elisabetta Sgarbi

Mio padre era fiero di quell’Ambrogino d’Oro. Il Sindaco di Milano Letizia Moratti consegnò il secondo Ambrogino d’oro al grande scrittore, drammaturgo e poeta nigeriano, Wole Soyinka, la prima voce africana a vincere il Nobel per la letteratura. L’apertura ufficiale della Milanesiana, il 23 maggio, vedrà lo straordinario incontro proprio con Soyinka che leggerà alcuni estratti dal suo romanzo in uscita Cronache dal paese delle gente più felice della Terra, dopo quasi 50 anni dal suo ultimo. Arguto di rabbia e di meditazione satirica lancia un’accusa feroce sulla disumanità del potere.

# Un pregio e un difetto di Milano

È avvelenata da una certa vacuità. Ma reagisce ad essa con una concretezza, una coesione sociale, un’energia straordinarie. Ha gli anticorpi naturali, è vaccinata da se stessa.

# Cosa vorrebbe che non c’è

Il fiume, l’acqua, l’argine.

# Milano in un’immagine

Piazzetta Belgioioso e via degli Omenoni.

@fabiorcrespi

# Cosa la stupisce ancora di Milano

La stratificazione visibile, dalle rovine romane ai grattacieli di Citylife. E la Metropolitana in Corso Plebisciti.

# Dove trova la bellezza in città?

È molto diffusa: l’Accademia di Brera, il Poldi Pezzoli, la Milano primi novecento, neoclassica. Mi piace molto l’esplosione architettonica degli anni ‘50. Quella ritratta da Antonioni ne La notte, compresa quella meraviglia che sta fuori Milano, la Barlassina, un Golf Club rimasto intatto. Sembra di vederci camminare Mastroianni, Vitti e Jean Moreau. E poi ho trovato straordinaria la Fondazione Rovati in Corso Venezia.

# Le più belle pagine scritte su Milano

Credits: @Simona Chioccia
Elisabetta Sgarbi

Alla Bompiani pubblicai Le meraviglie di Milano di Bonvesin della Riva, grande autore lombardo del Duecento, curato da Maria Corti. Un’opera piena di suggestioni anche per il lettore di oggi. Parlava incantato di una grandiosa “Città d’acque”.

# Con quale personaggio, reale o immaginario, del presente o del passato, vorresti passeggiare per Milano?

Un incontro immaginario. Vorrei incontrare Giuseppe Verdi e Carmelo Bene che si incontrano nella Hall del De Milan, scendendo dalle loro stanze. Trascorsi con Carmelo Bene notti intere all’Hotel et de Milan, dieci mesi di corpo a corpo con la parola. I suoi scritti erano in gran parte dispersi o fuori catalogo, e gli proposi di raccoglierli in un volume unico nella collana dei Classici Bompiani. Ne abbiamo fatto uno di componimenti poetici, ’l mal de’ fiori (nel 2000).

# In giro per Milano con gli scrittori e tanti ospiti della Milanesiana. Dove li porta?

Pinacoteca di Brera, dove ci sono almeno due opere del mio cuore: la Pala di Brera di Piero della Francesca, e la Pala Portuense di Ercole de’ Roberti: due fari della mia vita. E in una vecchia gelateria che conosco solo io.

# Ama il cinema e sono anni che fa film. Penso a Uomini del Delta, trilogia per salvare lo spirito del Po. Oppure Trieste, la città contesa. Mai pensato di farne uno su Milano?

Cimitero_monumentale_milano_(2)

Mi piacerebbe lavorare sul Cimitero Monumentale. Ho presentato il progetto alla Rai.

# Nei momenti liberi in quale zona Milano ama rifugiarsi?

In via Nullo, a pochi passi da casa. Soltanto palazzine dei primi del novecento di soli tre piani. Ci sono dei percorsi quotidiani che compio e che stanno come un placido fiume sotto la frenesia disordinata della mia vita. Mi piace il quartiere in cui vivo, il palazzo in cui abito progettato da Giovan Battista Bossi, un costruttore ottocentesco che ha fatto molte cose in questa zona di Milano.

Continua la lettura con: 24 ORE non stop a MILANO con SATURNINO

CRISTINA TIRINZONI

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Cristina Tirinzoni
Giornalista professionista di lungo corso, ho cominciato a scrivere per testate femminili (Donna Moderna, Cosmopolitan, Effe, Donnainsalute) occupandomi di psico benessere, attualità, cultura. Curiosa, ho sempre cercato di raccontare e capire il mondo e l'animo umano. Con la voglia di sapere, di approfondire, sospinta dalla brezza del dubbio, e di sdrammatizzare un po' con l' ironia. Ho pubblicato due libri di poesie Sia pure il tempo di un istante (Neos edizionii) e Come un taglio nel paesaggio (Genersi editore)