Solo auto ELETTRICHE in Europa: e se la vera motivazione fosse INCONFESSABILE?

Il jolly che si giocano i produttori in tutti i mercati arrivati a bassi o nulli tassi di crescita

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Il Parlamento dell’Unione Europea ha votato per far circolare solo auto elettriche a partire dal 2035. I favorevoli difendono la decisione per motivi ambientali. I contrari denunciano come vero intento sia quello di aumentare il controllo sui cittadini. Ma forse c’è una ragione che sfugge alle analisi. Che potrebbe essere la vera motivazione di fondo che ha spinto a questa decisione. 

Solo auto ELETTRICHE in Europa: e se la vera motivazione fosse INCONFESSABILE?

 
Credits tenkoring – Auto elettrica

Più si concentra il potere politico in poche mani, più queste mani risultano ambite da poteri più grandi, in particolare delle grandi multinazionali.

Il lobbista ha gioco più facile se deve convincere, ad esempio, pochi politici che hanno il potere di imporre una normativa che favorisce una sua azienda in tutta Europa, invece che dover agire in ogni stato. O perfino in territori all’interno degli stessi stati.
 
Anche per questo come Milano Città Stato siamo fautori del massimo decentramento possibile del potere politico: perché è l’unico modo per portarlo più vicino ai cittadini che a monopolisti o a cartelli transnazionali. E siamo convinti che uno dei compiti principali di un governo dovrebbe essere quello di difendere la libera scelta dei cittadino da ogni abuso di potere dei produttori. Cosa che appare piuttosto disattesa, anzi spesso si assiste proprio al contrario. 
 
L’evidenza mostra che le politiche che hanno un impatto economico su ogni settore in Europa vengano quasi tutte decise nell’interesse dei grandi produttori di quello specifico settore. Questo accade perché tanto più un mercato è economicamente rilevante, tanto più grandi sono le risorse e gli strumenti di pressione che i produttori possono mettere in campo per condizionare i politici.
 
Arrivo al punto. Quasi sempre le grandi aziende che operano in mercati ormai maturi cercano di ritrovare ossigeno attraverso il meccanismo della sostituzione forzata.
Ossia di rendere obsoleti i prodotti acquistati dai consumatori per indurli alla loro sostituzione.
Questo capita spesso. Tipo per la tv, nell’edilizia, i compact disc al posto del vinile, o le stesse vetture catalizzate o euro x al posto di quelle precedenti. Addirittura era venuto fuori di prodotti, ad esempio i cellulari, che dopo un certo tempo smettevano di funzionare.
La sostituzione imposta di un prodotto vecchio con uno nuovo è il jolly che si giocano i produttori in tutti i mercati arrivati a bassi o nulli tassi di crescita.
 
 
Ph. Joenomias

Il mercato automobilistico è in grave crisi. Questo non è un mistero.

Dopo aver fatto in passato il bello e il cattivo tempo dei governi nazionali stanno rischiando di diventare marginali. Soprattutto, andando avanti così non possono garantire agli azionisti guadagni simili a quelli degli anni di gloria.
Che cosa si potrebbero inventare di meglio, allora, che obbligare tutti gli attuali e futuri possessori di auto a sostituire la propria vettura con qualcosa nuovo di zecca, molto più caro, senza alcuna possibilità di ripiegare sull’immenso mercato dell’usato?
 
Questa credo che sia la vera ragione della decisione europea sulle auto elettriche.
Motivazioni ecologiche da un lato o sospetti di controllo sui cittadini credo siano solo strumenti utili a spostare l’attenzione dal più inquietante dei problemi: l’inesorabile sudditanza della politica rispetto a poteri superiori.
Poteri che hanno un grande nemico: la libertà individuale.

Continua la lettura: Saremo mai pronti per le auto elettriche? La testimonianza: “sono una fregatura”

ANDREA ZOPPOLATO 

 

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Andrea Zoppolato
Più che in destra e sinistra (categorie ottocentesche) credo nel rispetto della natura e nel diritto-dovere di ogni essere umano di realizzare le sue potenzialità, contribuendo a rendere migliore il mondo di cui fa parte.