L’arma che non spara

Strumenti difettosi potrebbero avere un effetto positivo, anche se diverso da quello pensato originariamente?

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Buster Keaton

In una celebre gag di Buster Keaton si vede il protagonista tentare di sparare a un aggressore ripetutamente ma senza esito. Alla fine, disperato, scaglia contro di lui la pistola inceppata che lo colpisce in testa facendolo svenire a terra. Un perfetto esempio di utilizzo improprio di un’arma e, in senso generale, di pensiero laterale.

Il governo si sta prodigando per arginare il virus con molte misure estreme che paiono a molti delle armi inceppate, incapaci di risolvere il problema. Ci domandiamo se, come nella gag di Keaton, potrebbe accadere che strumenti difettosi abbiano un effetto positivo, anche se diverso da quello pensato originariamente.

La vaccinazione e il possesso del Green Pass, ad esempio, trasmettono un senso di sicurezza alle persone e questo consente al virus di circolare indisturbato nella stagione invernale, quella cioè in cui è più attivo. Paradossalmente, potrebbe accadere quello che il governo sta cercando inutilmente di ostacolare ma che invece secondo molti scienziati è la strada maestra per uscire da ogni epidemia: la formazione di una immunità naturale tra le persone.

Non solo. Il fatto che la vaccinazione si stia rivelando inadeguata a risolvere il problema, sta inducendo il governo finalmente a utilizzare cure più efficaci sui malati, quale ad esempio gli anticorpi monoclonali o altri farmaci antivirali già esistenti o che stanno venendo immessi sul mercato. E per evitare il collasso negli ospedali, indeboliti anche dalla sospensione di molti medici e infermieri critici verso questo vaccino, sta portando a migliorare il protocollo per curare i malati a domicilio.

Come Keaton in preda al panico è riuscire a tramortire l’aggressore lanciando la pistola, così i governi terrorizzati dal dover affrontare l’opinione pubblica e ammettere il fallimento del vaccino potrebbero riuscire ad azzeccare involontariamente la strada giusta.

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