La naturale evoluzione di una nazione è dare più autonomia alle sue parti

L'Italia di oggi sembra però dirigersi verso un processo contrario

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maestro, discepolo (the karate kid)

Pensiero del giorno. 

Far crescere qualcuno significa farlo diventare autonomo. È un principio naturale. Il fine del genitore è portare il figlio all’autonomia. Una volta che diventa autonomo il ruolo del genitore si esaurisce e il figlio può dare il suo contributo alla famiglia e in società. 

Solo chi è autonomo infatti si può porre in modo utile per la sua comunità. Perchè se non si è autonomi nella sfera del privato, si proietta in società la propria mancanza di autonomia e si cerca nella società ciò che non si è riusciti a realizzare nel proprio privato. In questo caso si hanno persone che compensano la propria deficienza prendendo dalla società invece che contribuendo ad essa. 

Lo stesso vale per un insegnante: il traguardo lo raggiunge quando l’allievo può camminare con le sue gambe nella disciplina che gli è stata insegnata. Ossia quando è diventato autonomo. Questo vale in ogni campo e si può estendere in natura: mamma tigre può tornare ad occuparsi di se stessa quando i tigrotti sono diventati autonomi e possono cavarsela da soli. 

Una regola universale che si può estendere anche al governo degli Stati. Per evolvere qualunque Stato deve procedere attraverso una progressiva autonomia delle sue parti. Perchè più le parti diventano autonome più possono contribuire allo Stato e alle altre parti. Ma se non lo diventano rimangono in uno stato di dipendenza che non fa crescere né loro né la nazione nel suo complesso. 

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La dimostrazione di questo è che se si guarda ciò che è accaduto nei paesi che stanno crescendo di più negli ultimi decenni, la costante è una progressiva autonomia delle parti, in particolare delle città e dei territori più evoluti. In Cina e in India si stanno creando zone di autonomia speciale, spesso coincidenti con le aree urbane. Anche in Europa il processo è lo stesso: in Gran Bretagna si è aumentata l’autonomia di Londra, in Francia quella di Parigi, in Spagna Madrid. Altri paesi hanno fatto lo stesso in passato, come Austria, Germania, Russia, per non parlare della Svizzera la cui costituzione si basa proprio sulla tutela dell’autonomia delle singole parti. E’ un processo che avviene naturalmente in ogni paese in evoluzione.

Pure l’Italia deriva la sua grandezza dall’autonomia che alcune sue parti sono state capaci di raggiungere. La ricchezza dell’Italia è data dalla grandezza e unicità di Venezia, di Milano, di Roma, è data dalla sua straordinaria varietà che nei secoli si è ottenuta attraverso le diverse forme di autonomia nel suo territorio. 

L’Italia di oggi sembra però dirigersi verso un processo contrario, di rinuncia all’autonomia dei singoli e delle parti per dare più controllo a un’autorità centrale.
Per voglia di potere o per paura di crescere?

MILANO CITTÀ STATO 


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