CHIUDERE TORINO CASELLE: la prima soluzione per ottimizzare il trasporto aereo in Italia

I numeri disastrosi dello scalo torinese. Ecco cosa bisognerebbe fare

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Credit: vocetempo.it

Il trasporto aereo italiano ha diversi problemi. Uno di questi sono i troppi aeroporti piccoli, di poca importanza a livello internazionale che sono spreco di denaro e sono fonte di dispersione. 

Ci sono diverse cose da modificare ma se bisogna partire da un primo punto, non ci sono dubbi su cosa fare. 

CHIUDERE TORINO CASELLE: la prima soluzione per ottimizzare il trasporto aereo in Italia

# Alitalia: un problema da risolvere

Credit: @alitaliaofficial

Il primo nodo da risolvere per fare del nostro sistema aeroportuale un sistema competitivo resta certamente quello di ALITALIA, un pozzo senza fondo, una compagnia romanocentrico che con le sue scelte, dettate più da necessità politico clientelari che non da logiche commerciali, non fa che essere un freno a mano tirato allo sviluppo di un settore fondamentale da sempre.

Oltre al problema della così detta compagnia di bandiera però (non sappiamo bene
se di quella vaticana laziale o Italiana) non possiamo ignorare che esista anche quello di un certo provincialismo tipicamente italico, che prevede una pista di decollo e di atterraggio sotto ad ogni campanile.

# Tanti minuscoli aeroporti “internazionali” 

Credit: @airdolomitispa

La marginale importanza del trasporto aereo italiano a livello mondiale è quindi
sicuramente dovuta anche dalla presenza di innumerevoli aeroporti, di dimensioni ridotte, a pochissimi km di distanza l’uno dall’altro, costosi, mal collegati che oltre a cannibalizzarsi passeggeri tra di loro, non fanno altro che servire come “federaggio” per i giganteschi europei Centro Nord Europei.

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L’esempio di Air Dolomiti è illuminante: una medio piccola compagnia aerea che collega quotidianamente l’Italia da vari scali, soprattutto dal Triveneto, con Monaco
di Baviera e Francoforte e da lì si vola per tutto il mondo.

Possiamo definirlo un tipico approccio del tanto sbandierato “sovranismo” di quello tedesco però…nel raggio di qualche centinaio di chilometri troviamo gli aeroporti “internazionali” di Treviso, Trieste, Venezia, Verona, Brescia, Orio Al Serio, Linate, Malpensa, Bologna, Firenze, Genova e Torino.

Una cosa decisamente autolesionista per la gioia non solo dei tedeschi
ma di olandesi, francesi, spagnoli, inglesi che grazie alla nostra mentalità provinciale
non facciamo altro che alimentare i loro scali per le tratte a lungo raggio, le più
redditizie e non in competizione con l’alta velocità ferroviaria sempre più estesa
anche a livello continentale.

# L’eccezione Orio al Serio: uno dei pochi progetti riusciti

Credit: primatreviglio.it

Orio al Serio è riuscito a ritagliarsi un importantissimo spazio nel mercato
dei voli “low cost” registrando ogni anno cifre di passeggeri record. Anche il Marco Polo
di Venezia, grazie alla posizione geografica rivolta ad Est e con un bacino di utenza importante, ha sicuramente una grande potenzialità, mentre di tanti altri non comprendiamo invece bene quale sia il senso della loro esistenza.

Lo stesso aeroporto di Linate andava se non chiuso almeno ridimensionato il suo mantenimento in esercizio. Fu uno dei motivi dello sciagurato fallimento dell’accordo con KLM. Perché gli olandesi saranno opportunisti ma certo non sono stupidi.

# Torino Caselle: l’aeroporto più inutile del nostro paese

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Tra tutti gli aeroporti inutili però, ritengo che il più inutile che andrebbe senz’altro chiuso sia Torino Caselle.
Sottrae passeggeri a quello che dovrebbe ambire ad essere il principale scalo del Sud
Europa, ovvero Milano Malpensa.

Caselle non è mai decollato (in tutti i sensi), non è uno scalo che offre destinazioni a
lungo raggio (davvero una compagnia aerea importante farebbe mai base vicino alla
Mole?), davvero qualcuno si illude che Torino possa avere un aeroporto Hub?
Oppure qualcuno pensa che il Piemonte possa economicamente avere maggior peso economico della Lombardia?

# Traffico aereo a picco a Torino: meno di un terzo di Bergamo 

Se prendiamo in esame il 2019 i visitatori della Lombardia sono stati circa 18 milioni
contro i circa 5 milioni del Piemonte, Milano ha toccato i 7,5 milioni contro i 1,5 di
Torino. A livello di Pil nemmeno è il caso di fare un confronto…

Sempre con riferimento al 2019 gli ultimi dati di Fly Italia certificano la crescita in
Italia del 4% del trasporto aereo, mentre lo scalo torinese è in flessione del -3,3% e si classifica solo al 14° posto sul territorio nazionale, tra gli scali per traffico
movimentato.

In quell’anno Bergamo ha raggiunto quota 13 milioni di passeggeri; Napoli e Catania hanno superato quota 10 milioni; Bologna 9 milioni, Palermo 7. Caselle invece è sotto la
quota dei 4 milioni.

# La soluzione: trasformare Caselle in eliporto e investire su collegamenti ferroviari veloci da Torino a Malpensa

Caselle non è minimamente competitivo sulle rotte a basso costo, il senso di tenerlo
aperto davvero non lo vediamo e il Covid potrebbe avergli dato il colpo di grazia.
Piuttosto, nell’ottica di fare sistema in maniera sinergica, creiamo collegamenti
ferroviari veloci con una cadenza frequente per Milano Malpensa da Torino città
(Milano Malpensa ribattezziamolo Mito Malpensa se i sabaudi ci tengono) ma
cerchiamo di ottimizzare, riorganizzare e soprattutto di razionalizzare i nostri scali!

Caselle lo si potrebbe trasformare al massimo in eliporto con decolli per una
clientela business per l’aeroporto varesino e si potrebbero concordare tariffe fisse
per i taxi.

Continua la lettura con: Il VOLO AEREO più corto del mondo: un viaggio di 53 SECONDI

ANDREA URBANO

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Andrea Urbano
Nato a milano, ma milanese per scelta (per metà salentino). Sono appassionato a tutto quello che riguarda Milano: storia, cultura, dialetto e patrimonio artistico, progetti urbanistici, futuri socio econonomici, oltre a cinema, sport e viaggi. Lavoro nell'ufficio export di una multinazionale. Sono un grande tifoso del Milan. Alla ricerca di una modella. Quartiere: BOVISA

2 COMMENTI

  1. Non sono d’accordo. Torino manterrà sempre il suo aeroporto siccome il capoluogo piemontese non dipende in alcun modo da Milano. E poi sognare che Milano Malpensa diventi l’HUB aeroportuale principale dell’Europa meridionale è da illusi e narcisisti provinciali.
    Infatti gli HUB del meridione europeo sono rispettivamente MADRID, BARCELLONA e ROMA. E solo Roma può e deve ambire a diventare l’HUB del Mediterraneo/Europa meridionale.
    Milano è secondaria come scalo e l’aeroporto di Malpensa è stato costruito da bestia (andrebbe totalmente ricostruito) .

  2. I più grandi aeroporti del Sud Europa sono quelli spagnoli. Guardatevi le cifre di Barcelona El Prat e Madrid Barajas in termini di voli e passeggeri. E ancor di più Istanbul che é sempre sud Europa. Anche come modernità delle due strutture aeroportuali spagnole sono lontani anni luce da Malpensa e Fiumicino. Scendere dal pero, please.

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