MILANO OVEST 2030: i progetti più attesi per rilanciare la zona

Cosa sta succedendo e cosa succederà in futuro?

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Flickr Comune di Milano - Lido di Milano

Milano continua a trasformarsi. La linea M4 è arrivata a San Babila, nel 2024 fino al capolinea ovest di San Cristoforo. Le rigenerazioni urbanistiche hanno dato vita a City Life e alla nuova Porta Nuova, ma l’evoluzione e altri stravolgimenti urbanistici sono attesi da qui al 2030: dal quartiere Santa Giulia che raddoppierà la sua estensione riqualificazione la porzione degli ex terreni Montedison con annesso “PalaItalia” pronto ad ospitare le gare sul ghiaccio delle “Olimpiadi Invernali 2026” fino ai 7 Scali, con milioni di metri quadri che cambieranno il volto alla città, con il primo assaggio allo Scalo Romana dove è in costruzione il Villaggio Olimpico. E a San Siro cosa sta succedendo e cosa succederà in futuro?

MILANO OVEST 2030: i progetti più attesi per rilanciare la zona

La rivoluzione attesa nel quadrante ovest di Milano, che comprende il quartiere San Siro e i suoi dintorni, toccherà alcuni luoghi storici per i milanesi anche se per molti il destino è incerto.

#1 Le Scuderie de Montel: le nuove terme

Credits: milanoevents.it

Uno dei progetti più affascinanti è quello dello straordinario complesso in stile Liberty delle ex scuderie De Montel che si appresta a trasformarsi nelle prime “vere” terme di Milano sfruttando l’ “acqua marcia” che scorre sotto la città, caratterizzata da un elevato contenuto di solfuri. Vincitore del concorso internazionale Reinventing Cities 40, il “Teatro delle Terme presentato dall’Architetto Giancarlo Marzorati avrà 800 mq di vasche interne ed esterne di acqua sulfurea che potranno ospitare fino a 600 persone contemporaneamente e un nuovo parco urbano di 8.000 mq con saune, piscine, aree relax. Sarà il più grande complesso termale italiano in una grande città. L’apertura al pubblico è prevista attorno all’inizio del 2024.

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#2 Lo Stadio di San Siro: il grande enigma

Credits dpstadiomilano.it – Masterplan Nuovo stadio

Niente dura in eterno, o almeno molte cose, e questa volta sembra essere il caso dello Stadio di San Siro. Almeno lo era fino a poco tempo. Nel 2019 le società di Inter e Milan hanno formalizzato la richiesta di realizzare ex-novo il loro stadio con annessa area commerciale, direzionale, sportiva e verde basato sul progetto vincitore “La Cattedrale” dello Studio Popolus, da costruirsi sull’attuale area dell’arena calcistica previa demolizione. Dopo la conclusione del dibattito pubblico a fine 2022, con le modifiche richieste alle due società per rendere fattibile il progetto, sembrava profilarsi la fine per quello che è ritenuto uno degli stadi più belli del mondo: un’attrazione per molti, un monumento, un’emblema, un simbolo storico, la Scala del calcio. 

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Dopo che la Soprintendenza ha posto il vincolo al secondo anello di San Siro, che nel 2025 “compirà” 70 anni, potrebbe aver mandato forse in soffitta per molti anni l’idea di un nuovo impianto in quella zona. Non è un caso quindi che il Milan abbia già iniziato a guardarsi attorno, a San Donato, mentre l’Inter in modo meno concreto sembra avere chiesto informazioni per un’area tra Assago e Rozzano.

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#3 Il ponte di training a Piazzale Lotto

Credits: Urbanfile – Prisma Landscape per piazzale Lotto

Per questo progetto non c’è invece niente di concreto, si tratta solo di una call for ideas per immaginare la città del futuro, voluta dal Comune di Milano. Nello specifico parliamo di un percorso di training naturalistico con piazze degradanti che sovrastino l’incrocio di piazzale Lotto ipotizzato da Prisma Landscape.

Si prevedono percorsi per fare jogging, piste ciclabili, pareti per arrampicate, attrezzi per fitness e inserimento di aree verdi tutto in sopraelevata rispetto al piazzale, per garantire di vivere l’area in sicurezza mettendo in connessione le aree verdi tra l’Ippodromo di San Siro, dal QT8 e dal Monte Stella.
Se realizzata trasformerebbe in meglio la zona, visto il degrado causato dal tratto di preferenziali della linea 90/91 ancora incompiuto.

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#4 Il nuovo Lido: il gemellino dell’Idroscalo

Flickr Comune di Milano – Lido di Milano

Restiamo in Piazzale Lotto dove la celebre piscina è chiusa da oltre tre anni. Il nuovo bando lanciato da Palazzo Marino è stato vinto da una cordata, con a capo la società spagnola Ingesport Health and spa consulting, che gestirà l’impianto per 42 anni rilevandolo da Milanosport e che si farà carico dell’investimento previsto di 25 milioni di euro. Al termine dei lavori il Lido di Milano diventerà un “parco sportivo fruibile tutto l’anno e non solo nei tre mesi estivi” con prezzi scontati per giovani, famiglie e anziani. 

Sarà un piccolo gemello dell’Idroscalo. Questa la trasformazione prevista per il Lido di Milano. L’attuale piscina sparirà e lascerà spazio a uno specchio d’acqua dove poter praticare canoa e kayak tutto l’anno, come nello storico bacino artificiale adiacente a Linate, oltre ad altre attività di fitness di vario genere. 

A questa verrà affiancata un’altra vasca estiva, una “nuova palazzina che ospiterà un centro ludico-sportivo molto attrezzato” dedicato al fitness e verrà demolito e ricostruito il Padiglione delle Cabine. In questo modo tutta l’area tornerà ad essere dedicata allo sport dopo l’inaugurazione nell’estate 2019 dell’Allianz Cloud, il palazzetto sportivo casa del Volley Milano.

#5 Le aree da riqualificare: Harar Sud e Quadrilatero dell’Illegalità

Tra progetti suggestivi, già definiti o che rimarranno puri esercizi di stile, nel quadrante ovest della città permangono ancora situazioni di violenza estetica e di abbandono totale su cui occorrerebbe intervenire al più presto. Tra gli esempi più significativi:

– Gli orrori di via Harar e dintorni

Credits: googlemaps.com

Le vie che si diramano a sud dello Stadio San Siro, in particolare le vie Dessiè e Harar, danno particolare sfoggio di bruttezza con monoliti stile soviet che costituiscono un muro sia fisico sia visivo all’interno dei quartieri. Si salvano solo le ville sul lato nord. Tra gli edifici più stranianti e inquietanti, senza nemmeno balconi o terrazzini e con un fitto mosaico di finestrelle affiancate una all’altra, si trova in Via Federico Engels. Poco più distante in via Carlo Marx ce ne sono altri di pari squallore.

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– La situazione fuori controllo di Piazza Selinunte

Credits ellefilios IG – Piazzale Selinunte

Piazza Selinunte è da tempo definita la “piazza araba” di Milano, per via della comunità proveniente dal Maghreb che ha ormai superato la popolazione italiana e che controlla di fatto, anche in modo violento, tutta la zona. Una tra le più pericolose di Milano, proprio al centro del “quadrilatero dell’illegalità“, dove furti, spaccio e rapine sono frequenti. Anche gli edifici attorno sono inguardabili, scrostati, sporchi e pieni di graffiti. Una riqualificazione del luogo e una maggiore prevenzione per limitare fenomeni di inciviltà e violenza potrebbe riportare dignità a questa parte della città e chi ci vive.

Continua la lettura con: Il quadrilatero dell’illegalità: le idee per trasformarlo in un polo di attrazione

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.