La VIGNA di LEONARDO CHIUDE (per SEMPRE?) ai milanesi: gli ULTIMI GIORNI per visitarla e che cosa potrebbe diventare in futuro

Fino a quando si potrà ammirarla e le ipotesi sul suo futuro

0
Vigna di Leonardo - Corso Magenta, 65

La notizia era nell’aria da tempo ma nei giorni scorsi è arrivata l’ufficialità. Fino a quando si potrà ammirarla e le ipotesi sul suo futuro.

La VIGNA di LEONARDO CHIUDE (per SEMPRE?) ai milanesi: gli ULTIMI GIORNI per visitarla e che cosa potrebbe diventare in futuro

# Casa degli Atellani e Vigna di Leonardo off limits da ottobre

Credits: @sfurzart
Casa degli Atellani

La notizia era nell’aria da tempo, dopo che nel dicembre 2022 la Casa degli Atellani era stata acquistata dal gruppo Lvmh, il colosso del lusso del francese Bernard Arnault, l’uomo più ricco del mondo nel 2023 secondo Forbes. Nei giorni scorsi è arrivata l’ufficialità: dal primo ottobre il gioiello cinquecentesco di corso Magenta con annessa Vigna di Leonardo sarà off limits per i visitatori. Ci sarà tempo quindi fino al 30 settembre per prenotazioni e ingressi, al costo di 10 euro con adioguida, prima che il complesso chiuda per sempre al pubblico.

Leggi anche: La VIGNA dove il genio LEONARDO si rilassava

# Le vicende dello storico palazzo e della vigna a due passi dall’Ultima Cena

Vigna di Leonardo

La Casa degli Atellani fu donata nel 1490 da Ludovico il Moro, che l’aveva in precedenza acquista da una famiglia nobiliare di Piacenza, a Giacometto di Lucia dell’Atella che decise di rendere uniche due case al tempo vicino anche con affreschi di Bernardino Luini. Il vigneto nella corte interna fu invece donato nel 1498 a Leonardo da Vinci, sempre dal duca di Milano, per ringraziarlo per le sue mirabili opere per la città e in particolare per l’Ultima Cena che stava dipingendo nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, proprio di fronte alla Casa degli Atellani. Un luogo dove Leonardo amava trascorrere interi pomeriggi per rilassarsi e riflettere sui lavori che stava svolgendo nella città meneghina. Un vigneto coltivato principalmente di Malvasia.

Credits ariciotti IG – Vigna di Leonardo

Dopo secoli di abbandono la vigna è tornata ai fasti di un tempo nel 2007 grazie a un restauro in vista dell’Expo 2015 che ha coinvolto anche tutto il palazzo storico. I lavori hanno riportato al reimpianto della vigna originaria e ancora oggi è una delle mete più visitate dai turisti che vengono a Milano per conoscere l’aspetto meneghino di Leonardo da Vinci.

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

# Potrebbe diventare un hotel di lusso

Credits ariciotti IG – Casa degli Atellani

Sono ancora sconosciute le intenzioni del gruppo Lvmh sul destino del museo cinquecentesco e della Vigna di Leonardo. Tra le ipotesi più accreditate quella della trasformazione in un hotel di lusso per aggiungersi all’offerta ricettiva già presente data dai cinque appartamenti all’interno della Casa degli Atellani adibiti a casa vacanza: gli Atellani Apartaments. Nessuna indiscrezione al momento sulla possibilità di utilizzo o visita del vigneto di Malvasia nel prossimo futuro.

Continua la lettura: CASCINA BOLLA: la casa di Leonardo a Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


Articolo precedenteIl BIGLIETTO ATM (forse) non AUMENTA: la querelle tra Comune e Regione
Articolo successivoRIAPRE il più bel BELVEDERE su Milano: queste le DATE (GRATIS)
Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.