La partenza a rischio di M4: ancora SCOPERTI i COSTI di GESTIONE

Si è lanciato il cuore oltre l'ostacolo: come evitare che l'M4 si areni proprio dopo l'apertura? 

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Metro4spa - Linea M4

Finanziata la costruzione. Ma non i costi di gestione. Si è lanciato il cuore oltre l’ostacolo: come evitare che l’M4 si areni proprio dopo l’apertura? 

La partenza a rischio di M4: ancora SCOPERTI i COSTI di GESTIONE

# Mancano 400 milioni per far funzionare metro e tram

Credits Andrea Cherchi – Treno M4 in arrivo

Alla fine l’adeguamento delle tariffe per i servizi di trasporto pubblico locale è arrivato. In seguito all’approvazione della delibera regionale, che ha fissato il tasso di inflazione al +6,41%, è stato stabilito un incremento del 4,81% del prezzo dei biglietti per il trasporto locale. L’Assessore alla mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, aveva già dichiarato qualche settimana fa: “L’anno scorso ci siamo adeguati, quest’anno non siamo disponibili. Non è più possibile scaricare sui cittadini e sulle cittadine e lo dirò anche in sede di agenzia del trasporto pubblico”. 

La sua richiesta, per conto di Palazzo Marino, è quella di maggiori risorse da parte dello Stato anche perché, pur con un eventuale aumento del ticket di Atm, il Comune di Milano nella situazione attuale non riuscirebbe a far funzionare il servizio di trasporto pubblico già dal prossimo anno: Oggi a Milano spendiamo 850 milioni, che diventeranno 920 l’anno prossimo a regime con l’M4, e riceviamo un contributo insufficiente, di poco superiore ai 200 milioni. Al netto degli incassi per la vendita di biglietti e abbonamenti mancano quasi 400 milioni, una cifra enorme per una città. Per quanto mi riguarda, non è possibile fare un altro adeguamento. L’intervento deve trovare il suo finanziamento nel fondo nazionale dei trasporti, il ministero faccia il suo lavoro e investa in quella direzione.

# La “colpa” è anche di M4

Credits Andrea Cherchi – Piazza San Babila dall’alto

A peggiorare le cose si è messa di mezzo anche M4: sì, perché si è finanziata la sua costruzione ma non la gestione. Come spiegato dall’Assessore Arianna Censi, tralasciando la costante riduzione dei fondi statali nonostante l’aumento dei km percorsi dei mezzi pubblici milanesi, a pesare sui conti del trasporto pubblico locale c’è anche la nuova M4. Per l’attuale situazione di bilancio il suo funzionamento sarebbe insostenibile. Il solo tratto Linate-Dateo, aperto a fine 2022, ha un costo annuo di 7 milioni di euro, salito ulteriormente con il prolungamento della linea fino San Babila e che sarà di circa 70 milioni di euro nel 2024. Costi di gestione che non risultano coperti da fondi dello Stato. 

Ai costi di gestione si aggiungono quelli per ripagarla. Tutto era già previsto nei piani finanziari di 10 anni fa, ma la pandemia, la crisi energetica e il calo dei passeggeri al momento stabilizzatosi attorno al 15-20%, ha aggravato ulteriormente la situazione. Su un costo totale dell’opera di 2 miliardi di euro si arriverà a circa 3,5 miliardi con l’aggiunta degli oneri finanziari nell’arco di 30 anni che comprendono le rate dei mutui, l’Iva da restituire allo Stato (già avvenuto tra il 2016 e il 2020) e il canone da pagare alla società M4 dal 2022. Il Comune di Milano sta rimborsando il costo dell’opera dal 2015 quando la quota era di 10 milioni di euro. Nel 2023 l’importo è salito a 42,5 milioni di euro, nel 2024 sarà di 100 milioni e il picco sarà nel 2034 con 174 milioni di euro, prima di iniziare a calare. 

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Per evitare crack di bilancio o intoppi nell’operatività, sono allo studio diverse ipotesi anche se, alla fine, è difficile immaginare che il governo possa fare orecchie da mercante

# L’ipotesi di cessione delle quote 

Metro4spa – Linea M4

Tra le ipotesi sul tavolo ci sono:

  • aumento del prezzo dei biglietti
  • maggiori entrate da rincaro Area C e da Area B a pagamento
  • maggiori entrate da multe e parcheggi

Anche se forse la strada più efficace, almeno per risolvere il problema della gestione, potrebbe essere per Palazzo Marino la cessione di una parte delle quote della società M4 Spa: oggi è il maggiore azionista con il 66%, che ha un capitale sociale di 61,531 milioni di euro. Il restante delle quote è in mano a privati, tra cui Hitachi Rail, WeBuild, Astaldi oltre che Atm, che per primi hanno portato avanti l’idea della cessione delle partecipazioni. Si tratta di un ipotesi allo studio: l’obiettivo per Palazzo Marino è di riuscire a concludere l’operazione, che potrebbe superare i 500 milioni di euro, entro la fine del 2023 in modo da iscrivere la somma a bilancio. Ma per il bilancio complessivo non basterebbe comunque.

Continua la lettura con: NUOVO AUMENTO dei BIGLIETTI di ATM? Il braccio di ferro tra Comune e Governo

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.