QT8 dichiarato «di notevole interesse pubblico»: il QUARTIERE VISIONARIO di Milano aggiunge un altro RECORD

La novità e alcuni segreti che rendono così unico il quartiere con la sigla da robot di Guerre Stellari

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Ph. @aliciadj2 IG

Arriva il vincolo paesaggistico sul “quartiere visionario di Milano”. Anche se meno radicale rispetto al vincolo monumentale che avrebbe reso intoccabile l’intero quartiere. Vediamo la novità e alcuni segreti che rendono così unico il quartiere con la sigla da robot di Guerre Stellari. Foto Cover: @aliciadj2 IG

QT8 dichiarato «di notevole interesse pubblico»: il QUARTIERE VISIONARIO di Milano aggiunge un altro RECORD

# Dichiarato di interesse pubblico

QT8 è stato dichiarato dal ministero della Cultura di notevole interesse pubblico. Cosa significa? Grazie al vincolo paesaggistico verranno mantenuti intaccati alcuni elementi fondamentali: dalla salvaguardia del paesaggio, alla tipologia degli edifici e del territorio, garantendo così l’identità del modello urbano del QT8. Si è evitata l’ipotesi estrema, quella di assegnare un vincolo monumentale che avrebbe reso impossibile qualunque modifica sul territorio, anche per semplici opere di manutenzione. Ma cosa rende così speciale il quartiere? (NdR)

#1 Il nome in codice da “Guerre Stellari” per celebrare l’ottava Triennale di MilanoArchivio Bottoni, Polimi

Il nome in codice sembra quello di un robot di Guerre Stellari. Invece nasce molto tempo prima e ha un significato ben preciso. Q sta per quartiere. T equivale a Triennale. 8 è l’ottava edizione della manifestazione indetta dal Palazzo dell’Arte e dell’architettura di Milano. 

Anno 1947. In una città ancora segnata dalla guerra e dalle macerie, l’architetto Piero Bottoni, in quell’anno commissario straordinario della Triennale di Milano, viene chiamato a progettare un’area sperimentale.

In zona San Siro viene concepito un quartiere libero dalle codificazioni regolamentari degli altri quartieri della città: “l’unico che a Milano presenti le condizioni urbanistiche ideali per l’architettura moderna e nel quale è possibile realizzare, e per qualche caso si sono realizzate, opere di estremo interesse” scrivono le cronache.

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La realizzazione del quartiere richiede diversi anni: tra il 1946 e il 1947 si realizzano le prime case, per ospitare molti fra gli sfollati, seguendo undici modelli diversi, progettati da architetti che avevano vinto un concorso nazionale. Nel 1948 si realizzano per la prima volta in Italia case prefabbricate a 4 piani. 

Grande è l’attenzione agli spazi verdi: con la realizzazione dei primi campi gioco per ragazzi, con aree verdi condominiali e con la creazione di un vasto parco, circa 375.000 m². QT8 malgrado il nome robotico nasce con lo scopo di rappresentare un ottimo esempio di vivibilità urbana.

#2 Per molti QT8 era un progetto irrealizzabilequaderni_quartiere_ 0

 “Quando ci si rese conto che, volendo, i programmi si potevano realizzare e nel 1951 se ne videro esposti in parte i consuntivi, durante il periodo della 9° Triennale, qualcuno, anzi molti, credettero che il quartiere sarebbe stato completato in brevissimo tempo e rimasero delusi che così non fosse. Furono critiche negative all’inizio, facili entusiasmi positivi durante il corso delle opere, in tutti e due i casi incomprensione della realtà che è un altra e che è quella espressa nel primitivo programma”, disse Piero Bottoni. (fonte: Archivio.eddyburg.it)

#3 Cosa c’era prima di QT8

archivio.eddyburg.it
archivio.eddyburg.it

E’ lo stesso Bottoni a descrivere che era una zona di baracche e regno dei “barboni”, soggetta alle improvvise piene dell’Olona e di scarsissimo reddito per il Comune: “pareva naturale profetare che non sarebbe mai divenuto un quartiere residenziale […] “. (fonte: Archivio.eddyburg.it)

#4 Com’erano fatte le prime case di QT8

http://www.lombardiabeniculturali.it/fotografie/schede/IMM-3h080-0001580/Le prime case, costruite tra il ’46 e il ’47 erano destinate a reduci di guerra e senza tetto. Si trattava di “undici modelli diversi di casette progettate, con concorso nazionale, da esimi architetti di tutta Italia. Modelli che furono variamente utilizzati nella ricostruzione italiana”.
Nel 1948 seguì un programma di sperimentazioni di prefabbricazione e montaggio in cantiere di case a 4 piani e un secondo più vasto è in corso di esecuzione. “Sono queste le uniche sperimentazioni ufficiali fatte in Italia dal Ministero dei Lavori Pubblici, assieme a quelle più limitate fatte a Napoli, che furono del resto una diretta conseguenza di quelle di Milano”, prosegue Bottoni..

#5 I record di QT8

 Tra le opere degne di nota si annoverano:

  • la Casa di 11 piani col sistema a ballatoio e scala esterna: “la sola del genere che esista a Milano e in Italia”.
  • il primo campo di gioco per ragazzi di Milano: campo che fu il propulsore della iniziativa degli altri campi di gioco cittadini.
  • “l’esperimento”: le zone verdi condominiali per lo svago dei ragazzi e il riposo degli adulti che mirano a risolvere il problema del giardino annesso alla casa con minimi di area.
  • la chiesa a pianta circolare vincitrice del concorso della 8° Triennale (1947): “veramente “sperimentale” per la planimetria e la volumetria e persino, si dice, per l’interpretazione della liturgia” – è Santa Maria Nascente.
  • “Il QT8 è il solo quartiere di Milano in cui siano stati realizzati prototipi di architettura straniera (Belgio e Finlandia)“.
  • Al QT8 si è realizzata durante la 9° Triennale la prima esposizione realistica di arredamenti economici popolari entro case reali e destinate ad essere abitate. Entro il grande programma della formazione di QT8 era compreso anche  un parco verde di circa 375.000 mq. destinato ad uso, non solo degli abitanti del Quartiere, ma anche di tutti i cittadini. All’interno anche il Monte Stella, un’altura artificiale costituita con le macerie di tutti gli edifici distrutti a seguito dei bombardamenti subiti dalla città. Un altro progetto visionario di una città che non temeva di realizzare l’impensabile. 
 
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Continua la lettura con: Il Monte di Milano, nato da una storia d’amore

Da articolo originale di PAOLA PERFETTI

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Paola Perfetti
Giornalista, content editor, pr, social media manager. Dopo aver avviato alcune start up editoriali ho preso l'arte – in cui sono laureata – e non l'ho messa da parte: nel 2009 ho fondato Milanoincontemporanea.com. Perché sono innamorata cotta di Milano.