Nera, Rossa, Bianca: i TRE COLORI di MARIA a Milano

Fino al diciottesimo secolo esistevano a Milano tre chiese particolari intitolate a Maria, ognuna identificata da un colore diverso

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Fino al diciottesimo secolo esistevano a Milano tre chiese particolari intitolate a Maria, ognuna identificata da un colore diverso: bianca, nera e rossa. 

Nera, Rossa, Bianca: i TRE COLORI di MARIA a Milano

# La chiesa di “Santa Maria Bianca”: bianca come la veste candida

Affresco della Vergine Maria Bianca della Misericordia
Credits: ilcielosumilano.it – Affresco della Vergine Maria Bianca della Misericordia

La Chiesa di Santa Maria Bianca della Misericordia, che sorge in piazza San Materno nel quartiere di Casoretto, detta anche abbazia di Casoretto dal nome del quartiere dove è collocata, è stata edificata per conto del nobile Pietro Tanzi nel 1472 dall’architetto Guiniforte Solari.

Fu proprio il nobile che ne finanziò i lavori che decise di apporvi nella dedica l’aggettivo “Bianca” per distinguerla da altre chiese dedicate alla Vergine realizzate nella stessa epoca: appunto Santa Maria Nera e Santa Maria Rossa a Crescenzago. Tutte queste chiese erano metà di pellegrinaggio poste all’entrata di Milano.

Perchè proprio la scelta del colore bianco? Sembra che la scelta del colore sia ricaduta per riprendere il bianco della veste della Vergine rappresentata nell’affresco all’interno della chiesa.

# La chiesa scomparsa di “Santa Maria Nera”: nero come il color del legno

Chiesa di Santa Maria Nera
Credits: Urbanfile – Chiesa di Santa Maria Nera

In zona Loreto si trovava una piccola cappella costruita nella seconda metà del XVI secolo, luogo sussidiario di culto della parrocchia di San Babila, troppo lontana per la comunità vicina al confine col comune di Greco, che a partire dal 1609, secondo la volontà espressa dall’arcivescovo Carlo Borromeo quando era in vita, iniziò l’edificazione di una cappella più grande dedicata a Santa Maria di Loreto, che venne terminata nel 1616, anno della sua dedicazione, e adornata di una statua della dedicataria.

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Nella ricostruzione fatta da Urbanfile, nella foto sopra, è possibile ipotizzare l’aspetto originario della chiesa.

Dopo la sua demolizione fu costruita una nuova chiesa in Via Giovanni Pierluigi da Palestrina nella quale si trova la statua lignea policroma del XVII secolo raffigurante la Madonna col Bambino, proveniente dalla chiesetta demolita della Madonna di Loreto, il cui colore scuro pare sia stato il motivo delle sua denominazione “Santa Maria Nera”.

Quel che rimaneva del luogo e degli edifici che facevano parte del complesso del monastero di Loreto vennero demoliti completamente nel dopoguerra. Oggi di tutto ciò rimane soltanto il grande piazzale moderno di Loreto.

# La chiesa di “Santa Maria Rossa”: rossa come il colore dei mattoni

Chiesa di Santa Maria Rossa
Chiesa di Santa Maria Rossa

Sulla strada che da Milano portava a Bergamo e Venezia sorgeva fin dal X secolo una chiesetta dedicata alla Vergine. Circa due secoli più tardi vi si costituì una comunità di canonici regolari che professavano la regola di Sant’Agostino e venne edificata, sui resti dell’antica cappella, una chiesa più ampia, che crebbe in splendore con l’affermarsi dell’importanza della “Canonica di Crescenzago”. Si chiamò da subito Santa Maria Rossa, probabilmente per il prevalere dei mattoni a vista nell’aspetto esterno e interno dell’edificio e per distinguerla dalle altre chiese dedicate alla Vergine nelle zone limitrofe.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.