Le AVIOSUPERFICI in ERBA a Milano

Gli aeroporti immaginari che sarebbe bello costruire a Milano città

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Credits ilfilo.it - aviosuperficie

Nel mondo dell’aviazione non esistono solo le classiche piste di atterraggio che tutti conosciamo, ma anche le aviosuperfici, strisce di prato adibite al traffico di piccoli aerei privati ideali per fare pratica di decollo o atterraggio su sentieri difficoltosi e/o irregolari. Alcune di esse sono state istituite parallele alle piste asfaltate degli aeroporti minori, altre sono sperdute in mezzo ai campi della Pianura Padana, del Tavoliere delle Puglie, dell’Agro Pontino o di qualsiasi altra vasta e pianeggiante zona d’Italia. Motivo per cui, spesso, le avio superfici escluse al trasporto passeggeri sono chiamate anche campi volo. Realizzarle a Milano sarebbe impossibile, perché né l’ENAC né alcun altro ente autorizzerebbe l’atterraggio su centri abitati, men che meno dopo l’incidente del 2001 occorso a un pilota privato schiantatosi contro il Pirellone. A noi però piace sognare e fantasticare, quindi ci siamo chiesti dove vedremmo una pista in erba nel territorio urbano. Mettetevi comodi, e allacciate le cinture per l’atterraggio.

Le AVIOSUPERFICI in ERBA a Milano

#1 Il “South-East Airport di Milano” nel parco Forlanini

Foto di: Andrea Cherchi

Da denominazione ENAC, un’aviosuperficie può essere adibita anche al traffico commerciale, a condizione che l’aeromobile trasporti non più di 9 passeggeri e che sia di categoria light, ovvero aeromobili di peso massimo al decollo non superiore a 5700 kg. Certamente il primo parco che viene in mente è il Parco Forlanini, che diventerebbe un vero e proprio Milano City Airport. Sarebbe una location perfetta per atterrare col proprio Cessna 150, farsi una passeggiata al laghetto e sorseggiare un buon caffè presso i chioschi aderenti alle piste d’atletica del Centro Sportivo Saini. Se non fosse che la vicinanza con l’aeroporto di Milano Linate, considerato da molti appunto l’aeroporto cittadino del capoluogo lombardo, e la conseguente intensità del traffico aereo sarebbe motivo sufficiente per desistere da questa soluzione, e spostarsi magari più al centro. In ogni caso, il nome che darei all’aviosuperficie del Parco Forlanini è in linea con le denominazioni di alcuni aeroporti del nord Europa, che al posto del nome, indicano la zona. “Gentili passeggeri, è il comandante che vi parla per informarvi che abbiamo iniziato la discesa verso il South-East Airport di Milano

#2 Il “Bauscia Airport” nel parco Sempione

Credits: Andrea Cherchi – Parco Sempione

Oggi, amore, aperitivo in Brera!”, “Andiamo in macchina?” ”No, in aereo.” Ci pensate che bello se si potesse atterrare con il castello sforzesco alle spalle e la vista sull’arco della Pace? Altro che lo Zampetti e i bauscia milanesi dei Vanzina, che sfoggiavano Maserati e Yacht ultimo grido prendendo in giro nella maggior parte dei casi umili lavoratori e meridionali. Un pilota d’aerei privato che atterrerebbe sul Sempione sarebbe il sogno di qualunque signorina (o di qualunque gentiluomo, in caso di pilota donna) che amasse un pizzico d’avventura e quella proverbiale e simpatica spocchia meneghina. A questo proposito, non trovo onestamente nome migliore per l’aviosuperficie del Sempione che quello di Bauscia Airport. Un po’ inglese, un po’ dialetto milanese.

#3 Il “360 Airport” nel Parco Nord

Parco Nord – eugeniotagliabue IG

Non lontano dall’esistente aeroporto di Bresso, da cui partono la maggior parte degli aerei privati di Milano, c’è uno dei parchi urbano/regionali più estesi d’Italia. Il Parco Nord. Qui di avio superfici se ne potrebbe costruire ben più d’una perché lo spazio è oggettivamente immenso e, inoltre, buona parte del Parco Nord è composto da soli prati e giardini, senza le strutture e le installazioni presenti al Forlanini e in Sempione.
Atterrare al Parco Nord sarebbe il top per visitare la zona centro nord di Milano, lasciando il proprio aeromobile il tempo necessario di prendere un taxi e fermarsi a bere un drink a City Life. Anche perché difficilmente l’aereo può essere rubato da qualcuno come un’auto o un motorino. Per quanto riguarda la denominazione, è presto detto. Per copiare (ma non troppo) dalle coordinate geografiche del Forlanini, penso che un nome adatto per l’aeroporto del Parco Nord potrebbe essere quello di 360 Airport, dal nome dei gradi della rosa dei venti che corrispondono, appunto, al punto cardinale nord.

E voi dove costruireste la vostra avio superficie privata di Milano? Forza, aspiranti piloti. Aspettiamo le vostre idee!

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CARLO CHIODO

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Carlo Chiodo
Nasco a marzo del 1981. Milanese moderno, ostinato e sognatore, alla costante ricerca di una direzione eclettica di vita. Laurea in Lingue e Comunicazione, sono appassionato di storia contemporanea, amante del cinema e del surf da onda. Dopo il romanzo d'esordio (Testa Vado Croce Rimango, 2016) ho pubblicato con Giovane Holden edizioni una silloge di racconti (Diario di Bordo, 2020).

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