Bagni pubblici quasi come opere d’arte: un’idea per Milano?

“Piccoli santuari di pace e dignità”

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A Milano i bagni pubblici sono pochi e spesso in condizioni degradate. Milano conta appena 49 bagni pubblici, molti dei quali sono fuori uso, costringendo i turisti a dover utilizzare i bagni di bar, ristoranti e negozi. In alcune città estere hanno provato, con grande successo, a trasformare i bagni pubblici in vere opere d’arte, belli e allo stesso tempo funzionali, in modo da garantire un servizio efficiente a chiunque. Eccone alcuni esempi.

Bagni pubblici quasi come opere d’arte: un’idea per Milano?

# The Tokyo Toilet (TTT)

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“Piccoli santuari di pace e dignità”, così li definisce il regista Wim Wenders. Questi bagni, con i loro colori, vogliono rappresentare l’accoglienza giapponese.

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# Servizi ispirati alla cultura dell’origami – Hiroshima

Credits pinterest-arcdaily – Hiroshima

Complesso di 17 bagni pubblici in cemento, in differenti colori, integrati alla perfezione con il contesto del parco in cui sorgono. Dotati di superfici esterna repellente allo sporco che ne rende facile la manutenzione.

# Un bagno pubblico al circolo polare artico – Norvegia

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Lungo una delle strade più turistiche della Norvegia si trova “Ureddplassen”, bagno pubblico a forma di onda che si affaccia sul mare.

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# Perry Lakes bathroom – Marion, Alabama

roawr123 (tripadvisor) – Perry Lakes

All’interno del parco Perry Lakes a Marion, Alabama si trovano tre strutture, una diversa dall’altra, con un design armonioso con l’ambiente circostante.

# Kumutoto toilets – Wellington, Nuova zelanda

virginiagkelly IG – Kumutoto

Struttura in acciaio e cemento la cui forma ricorda dei tentacoli. Il progetto ha vinto nel 2012 il premio NZIA Wellington Architecture Awards.

# Ultime novità

Credits Comune di Milano

Solo recentemente il Comune di Milano ha annunciato la costruzione di 110 nuovi servizi igienici gratuiti da distribuire in tutta la città. Sul totale sono 70 quelli automatizzati, di cui:

  • 49 in sostituzione di impianti già presenti su suolo pubblico;
  • 21 da fornire e installare in nuovi siti già individuati;
  • 40 da fornire e installare ex novo, previa individuazione delle relative posizioni in accordo con il Comune.

L’obiettivo è quello di riuscire ad avere le prime strutture entro quest’estate. Riuscirà Milano a rispettare questo progetto e ad avvicinarsi anche solo minimante al livello che hanno raggiunto molte altre città? Noi ce lo auguriamo, in quanto i bagni pubblici sono un servizio essenziale per tutta la comunità.

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FABIO MARCOMIN

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Anna Albini
Nata in Piemonte nel 2002, trasferita poi a Milano per studio, frequento Scienze Psicosociali della comunicazione all’Università Milano-Bicocca. Una delle mie grandi passioni è girare il mondo per conoscere nuove persone e culture.

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