Il veto della DE CESARIS

Nonostante le numerose occasioni avute per dire la sua, l'ex vicesindaco non ha mai detto cosa pensa dell'idea più rivoluzionaria per la città di Milano

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Credits: ilmessaggero.it - De Cesaris

Tra il PD milanese e l’idea di rendere Milano una città-stato (ossia amministrativamente autonoma) è da tempo in corso una liaison, figlia della naturale pulsione del capoluogo lombardo ad ergersi come protagonista, padrone del proprio destino, guida ed esempio per le realtà altre che lo circondano.

Tutti a favore…

Non è un mistero che l’autonomia amministrativa di Milano sia coerente con la tradizione della sinistra riformista italiana e infatti molti suoi esponenti si sono espressi in quella direzione (ossia, verso Milano Città Stato), necessaria per competere con le migliori città europee, alcuni tra i principali esponenti del centro sinistra milanese, tra cui

Filippo Barberis: Milano Città Stato per avere l’autonomia funzionale per rendere Milano all’altezza delle migliori città del continente e “per influire sulle politiche europee” (Filippo Barberis sul Corriere della Sera: qui l’articolo)
Stefano Boeri: “Milano Città Stato come Londra” (Stefano Boeri, su La Repubblica: qui l’articolo)

Nel giugno 2016 alcuni tra i massimi esponenti del centro sinistra guidati da Franco D’Alfonso hanno firmato un appello per l’autonomia di Milano (“Un appello fortemente centrato attorno ai temi dell’autonomia della Città Metropolitana” che promuove una politica “interamente centrata sul ruolo che Milano dovrà stabilmente mantenere nel circuito delle grandi città europee, per quella idea di “Europa delle città”).
Nello stesso mese il Sindaco Sala ha inviato una lettera aperta nella quale scrive “proviamoci, mi impegnerò personalmente”, a favore di Milano Città Stato.

Tra gli altri che si sono espressi per Milano Città Stato ci sono Emanuele Fiano e Alice Arienta

I Libri di Milano Città Stato a casa tua: scopri come fare

Il 13 marzo 2017, il Consiglio Comunale, a maggioranza centro sinistra, ha approvato quasi all’unanimità (36 voti a favore, un solo astenuto) un ordine del giorno in cui si “invita il sindaco e la giunta ad individuare ed attuare in ogni sede iniziative politiche e amministrative tendenti ad ottenere maggiore autonomia finanziaria e normativa a tutela degli interessi dei milanesi”. Qui l’articolo.

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…tranne una

Nonostante la tradizione di autonomia locale del riformismo della sinistra italiana, nonostante l’articolo V della Costituzione che promuove le autonomie locali e nonostante gli endorsements pubblici e privati, ufficialmente il PD milanese rimane in silenzio, senza esprimere un appoggio ufficiale a rendere Milano autonoma come lo sono le sue principali referenti internazionali Berlino, Amburgo, Madrid, Londra, Parigi, Basilea, Bruxelles, Vienna e San Pietroburgo, tutte città-stato, amministrativamente autonome e senza organi di mediazione tra sé e il governo nazionale. Lasciando così l’Italia ad essere l’unico grande Paese europeo a non avere una città-stato.

Abbiamo fatto una ricerca direttamente tra alcuni esponenti del PD. Da più fonti c’è arrivata questa informazione: la maggioranza degli amministratori PD sono a favore di Milano Città Stato, ma purtroppo esisterebbe un veto da parte di una delle persone più influenti nel partito: l’avvocato Ada Lucia De Cesaris.

Nessuno ci ha detto il motivo per cui l’ex vicesindaco di Milano sarebbe contro nel dare a Milano un’autonomia simile a quella delle principali città internazionali con cui si misura. Abbiamo provato a contattarla ma non ci ha mai risposto. 

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Iron Lady

ada lucia de cesaris

Cresciuta a Roma dove si è diplomata alla Bufalotta e laureata alla Sapienza in Giurisprudenza, la De Cesaris, soprannominata “vice di ferro”, madre di tre figli, sposata due volte, ambientalista della prima ora, ha lasciato l’incarico di vicesindaco (e di assessore all’urbanistica) nel luglio 2015, denunciando “grande difficoltà nel condividere gli obiettivi” col governo di Palazzo Marino, allora guidato da Giuliano Pisapia.

Ai tempi si parlava di una sua possibile candidatura come sindaco di Milano, poi di un suo ingresso nella politica nazionale, oggi invece sta portando avanti il suo lavoro di sempre, l’avvocato amministrativo, occupandosi di urbanistica, ambiente e appalti.

Alla causa di Milano Città Stato servirebbe una persona così, della sua forza e competenza

ada lucia de cesaris

Più che un sogno, una necessità

La visione di questo progetto avveniristico è quella di dare a Milano la forza decisionale che hanno Singapore, Hong Kong, Berlino, Londra e le megalopoli del futuro come Dubai e Shenzhen. Smarcarsi dalle pesantezze e dalle storture degli apparati romani per dare finalmente tutta la propulsione necessaria alla capitale economica del nostro Paese, così che si possa aprire all’Europa e al Mondo e che sia all’altezza di competere con i palcoscenici più importanti e vibranti del pianeta.

Sarebbe un cambiamento benefico per tutti, in un’ottica win-win per Milano e per l’Italia.

La nostra città sta già pagando il fatto di non essere protagonista come potrebbe e come meriterebbe, nonostante l’innegabile e continua crescita di cui ha esperito negli ultimi anni: ma accontentarsi adesso sarebbe il peccato mortale.

ada lucia de cesaris

De Cesaris risponda, per cortesia: non a noi, ma alla città

Rinnoviamo pertanto il nostro invito, questa volta pubblico, ad Ada Lucia De Cesaris per un confronto con noi su Milano Città Stato per capire con lei se è vera la sua avversione all’iniziativa e, in tal caso, comprendere da cosa è motivata e se ci sono possibilità per trovare comunque un’intesa che sarebbe fondamentale per il futuro di Milano e del resto d’Italia. In un momento in cui Milano vive un momento di svolta, serve quanto mai che tutti i migliori remino nella stessa direzione.

ada lucia de cesaris

Speriamo quindi che questa vera e propria chiamata all’azione, a una delle donne più carismatiche della scena milanese, riceva una risposta chiara e propositiva.

 

 

 


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Giacché questa è la verità: ho abbandonata la casa dei dotti e ne ho chiusa la porta dietro di me.