VIVERONE, il lago con il VILLAGGIO preistorico SUBACQUEO a un’ora da Milano

Le sue sponde sono conosciute per essere immerse nella natura e nel relax. Eppure una leggenda misteriosa avvolge le sue acque…

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Credits: IG @Mr.frank0951

Il suggestivo Lago di Viverone è un’ottima meta per passare una giornata lontani dal caos cittadino. A solo un’ora da Milano, le sue sponde sono conosciute per essere immerse nella natura e nel relax. Eppure non tutti sanno che una misteriosa leggenda avvolge le sue acque dalle quali sembra emergere un suono “din-don”…

VIVERONE, il lago con il VILLAGGIO preistorico SUBACQUEO a un’ora da Milano

# Il terzo lago più grande del Piemonte, ma anche uno dei più misteriosi in Italia

Credits: IG @Mr.frank0951

Il Lago di Viverone è una meta particolarmente apprezzata e frequentata da moltissimi turisti che scelgono le sue sponde per rilassarsi al sole, con la possibilità di raggiungere delle piccole spiagge attrezzate o fermarsi in uno dei numerosi bar e ristoranti. Questo lago tanto amato si trova tra la provincia di Biella e la provincia di Torino, più precisamente nei comuni di Viverone e di Azeglio ed è il terzo lago più grande del Piemonte, dopo il Lago Maggiore e il Lago d’Orta.

Inserito in un paesaggio caratterizzato dalla Serra d’Ivrea, la più importante morena glaciale d’Europa, è il luogo ideale per fare lunghe passeggiate e approfittare di un giro in barca alla scoperta della sua sponda più selvaggia. É proprio qui che le sue acque si fanno misteriose e per scoprire il segreto che avvolge il lago si deve tornare indietro di qualche secolo.

# Un intero villaggio sbuca appena sotto la superficie, ma come mai è sprofondato?

Credits: IG @yallerspiemonte

Siamo nell’età del Bronzo, quando il lago di Viverone, sulla sponda sud-occidentale, ospitava un piccolo villaggio palafittico. Il villaggio sorgeva tra Viverone e Azeglio ed è proprio in questa zona che, sotto il livello dell’acqua, sono stati rinvenuti i resti di circa 5000 pali conficcati nel terreno con la funzione di sorreggere proprio queste palafitte.

La bellezza di questo antichissimo insediamento è ancora visibile a pochi metri dalla superficie del lago. I suoi sentieri, all’epoca in legno e pietra, si sono conservati abbastanza da poter delineare l’impianto del villaggio e dare un’idea di com’era costituito e tutti i reperti rinvenuti sono conservati presso il Museo di Antichità di Torino e il Museo del Territorio Biellese. 

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Un passato affascinante per il quale nel 2011 è entrato a far parte dei Siti palafitticoli preistorici delle Alpi dell’Unesco. Una domanda sorge però spontanea, come ha fatto il villaggio a sprofondare negli abissi del lago?

# San Martino campanaro…

Credits: IG @yallerspiemonte

A rispondere al mistero che avvolge il villaggio è una leggenda tramandata di generazione in generazione. Il protagonista è San Martino e la storia narra di una chiesa sommersa intitolata proprio al santo cristiano, la “Chiesa di San Martino”. 

Secondo i racconti, il santo si recò nella provincia di Ivrea nel 350, senza però riuscire a trovare ospitalità da parte dei cittadini. A causa dell’egoismo e della mancanza di generosità e ospitalità del luogo, Dio avrebbe deciso di sommergere il borgo per impartire agli abitanti una lezione di umiltà. Da quel giorno, quando sul lago soffia il forte vento della Valle d’Aosta, si dice si possano sentire i rintocchi delle campane dell’antica chiesetta sommersa.

E se siete come San Tommaso, che non crede finché non tocca con mano, ecco come raggiungere questo villaggio.

# Solo un’ora di strada da Milano e una breve passeggiata

Credits: IG @Mr.frank0951

In primis il lago si trova in una posizione a dir poco strategica in prossimità dell’autostrada A5 proveniente dalla Valle d’Aosta e della A4 Torino-Venezia ed è quindi comodamente raggiungibile anche da Milano in una sola ora. Dopodiché, arrivati sulle sue sponde, raggiungere le particolari palafitte richiede solamente una breve passeggiata alla portata di tutti.

Dopo essere arrivati ad Azeglio ci si dirige in Località Boscarina seguendo le indicazioni per la Chiesa di Sant’Antonio. Si prosegue fino ad incontrare il cartello che indica la direzione per l’approdo palafitticolo. Qui si lascia l’auto e si prosegue a piedi lungo una strada sterrata in discesa che in pochissimi minuti ci porta a destinazione. 

# Non solo palafitte, ma anche flora fauna e sentieri per tutti i gusti

Credits: IG @Bookingpiemonte

Ed ecco che fra gli alberi si apre la magia del lago. Da qui, seguendo la strada sterrata sulla sinistra è possibile passeggiare attraverso boschi, prati e paludi per raggiungere una torre panoramica per l’osservazione della fauna locale. Per chi si prende tutta la giornata, lungo il tragitto sono state collocate anche casette in legno, ideali per fare un pic nic. 

Inoltre, poco distante dal Lago, a circa una decina di chilometri, vi è il piccolo Ricetto di Magnano, un gioiello collocato sul crinale della collina sud-orientale della Serra d’Ivrea.

Se siete arrivati fino qui e non siete ancora convinti, ecco un altro motivo per fare questa gita

# Un connubio tra relax, cultura e svago

Credits: IG @Italy.drone

Il Lago non è solo storie e leggende, ma anche il punto di incontro tra percorsi storico-devozionali come la Via Francigena e il Cammino di San Carlo, ma non solo. La sua riva è ideale per chi desidera fare un weekend all’insegna del relax, attività e divertimento. 

Numerosi sono infatti gli itinerari, a piedi e in bici, che si snodano intorno all’affascinante lago piemontese e che vi porteranno alla scoperta di sorprendenti tracce dell’epoca preistorica, longobarda e medievale. Un esempio è l’antico Castello di Roppolo immerso in paesaggi collinari mozzafiato e tra i vigneti che circondano il lago.

Insomma, il lago di Viverone ne ha per tutti i gusti e con l’inizio della bella stagione è sicuramente un posto da segnare il prima possibile sul calendario.

 

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SARA FERRI

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Sara Ferri
Laureanda in scienze psicosociali della comunicazione all’università Milano-Bicocca. Nutro da sempre un forte interesse per la psicologia, la filosofia e tutto ciò che riguarda la società. Sento il bisogno costante di comunicare, di scoprire nuove realtà e sono alla continua ricerca della bellezza collaterale. Per questo cerco di sperimentare ogni forma di espressione artistica, suono il basso in una band e amo viaggiare. Credo nella continua evoluzione e nel cambiamento e spero un giorno di poter contribuire a migliorare la vita delle persone anche attraverso la scrittura.