VAL SERIANA e VAL DI SCALVE: le incredibili attrazioni per godersi una vacanza tra le Prealpi Bergamasche

Per una vacanza di prossimità che faccia riscoprire natura e arte tra paesaggi mozzafiato

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Cascate Vertova

Un’occasione unica per scoprire i panorami mozzafiato tra le Prealpi Bergamasche, in un viaggio incontaminato alla scoperta di cascate, miniere, parchi archeologici e molto altro, a poca strada da Milano. 

 

VAL SERIANA e VAL DI SCALVE: le incredibili attrazioni per godersi una vacanza tra le Prealpi Bergamasche

# Il massiccio della Presolana: la regina incontrastata dell’alpinismo bergamasco

Presolana

Con i suoi 2521 metri domina l’intera vallata e regala una incredibile emozione ogni volta a si guarda, con numerosi percorsi che portano in vetta è la regina incontrastata dell’alpinismo bergamasco. Offre una serie di camminate e arrampicate dalla più facile e percorribile anche da bambini fino a tracciati di difficoltà elevata che mettono a dura prova anche gli alpinisti più esperti. Nulla è paragonabile a lei considerando che dista poco più di 100 km dal centro di Milano.

# Cascate della Val Vertova, perfette per sfuggire alla calura estiva

Cascate della Val Vertova

Salendo in Val Seriana, sorpassata Cazzaniga si arriva a Vertova e da lì si risale il fiume omonimo che nel suo tratto iniziale forma numerose cascate e polle d’acqua che sono di grande richiamo non solo paesaggistico me perfette per sfuggire alla calura estiva. Senza dover sfidare i più coraggiosi che si cimentano in tuffi di oltre 10 metri è possibile immergersi nelle limpide acque e lasciarsi rinfrescare.

# Miniera di Schilpario, un viaggio sotto le montagne

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Tutte le Orobie sono state sfruttate sin dai tempi più remoti per l’estrazione di minerali compreso, per un breve periodo, la pechblenda dalla quale ricavare l’uranio nella vicina Valgoglio. Di tutte queste miniere, ormai non più attive, si è coltivata la memoria storica mantenendo alcuni percorsi della miniera di Schilpario che organizza visite guidate. Un patrimonio unico per entrare in contatto con un mondo fatto di tanta fatica, grande pericolo e sacrificio ma, ormai, dedicato fortunatamente solo al piacere di scoprire un’Italia che non esiste più.

# Parco archeologico di Parre, dove ammirare i resti della cittadina fondata 3.200 anni fa e abitata fino all’epoca romana

Parco archeologico di Parre

Inaugurato nel settembre del 2013, il Parco archeologico e Antiquarium Parra Oppidum degli Orobi ospita una selezione dei reperti rinvenuti del corso degli scavi archeologici effettuati a Parre originariamente chiamata Parra, fondata 3200 anni fa e abitata fino all’epoca romana. E’ possibile ammirare scene di vita quotidiana, dalla filatura, la macinatura dei cereali, l’utilizzo di vasellame oltre a scoprire i vari aspetti della popolazione di quei tempi comprese la scrittura e la ritualità.

# Trionfo e ballata macabra di Clusone, per ricordare che nessuno è superiore alla morte

Ballata Macabra

Presente all’esterno dell’oratorio dei Disciplini di Clusone la ballata macabra fu dipinta dal pittore locale Giacomo Borlone de Buschis tra il 1484 e il 1485. Tema ricorrente del tardo medioevo, la ballata macabra, in genere, rappresenta la morte e il fatto che nessuno possa evitarla, spesso usando proprio tali pitture per ricordare come nessuno sia superiore ad essa e di come si livellino le classi sociali nell’atto conclusivo della vita. Di tutte le ballate presenti nel continente quella di Clusone è sicuramente tra le più rappresentative.

# Il Salto degli Sposi: una terrazza naturale con vista su tutta la Val di Scalve

Salto degli Sposi

Tra storia e leggenda questa località riporta alla seconda metà del 1800 e alla tragica fine di due novelli sposi trovati morti abbracciati nel dirupo davanti alla terrazza naturale che dal Passo della Presolana consente la vista di tutta la val di Scalve, una vallata meravigliosa che per le sue caratteristiche morfologiche è rimasta scarsamente popolata rimanendo quindi una oasi naturale adatta per la conservazione delle moltissime specie animali e floreali delle Orobie.

# Diga del Gleno: era l’unica al mondo mista a gravità ed archi multipli

Diga del Gleno

Costruita tra il 1916 e il 1923 era motivo di orgoglio per essere l’unico esempio al mondo di diga mista a gravità ed archi multipli. Il primo dicembre del 1923, dopo che alcune piogge torrenziali avevano già evidenziato dei difetti di progettazione e costruzione la diga cedette liberando gli oltre 6 milioni di metri cubi d’acqua che cancellarono l’intero paese di Bueggio e portarono in fondo alla vallata a ridosso del lago d’Iseo oltre 300 vittime, pare oltre 350 stando agli ultimi conteggi effettuati. Della struttura originaria rimangono l’invaso originario e i due montanti laterali a monito di come non si debba mai pensare di essere superiori alla natura da amare e rispettare.

# La Via Mala, il fascino di una via di collegamento tra le più suggestive di tutta la Lombardia

Credits: valdiscalve.it – Via Mala

Quella che una volta era la strada che collegava la Val di Scalve con il lago d’Iseo è ormai percorribile solo per un tratto inferiore ai tre km ma che consente di assaporare tutto il fascino di una via di collegamento tra le più suggestive di tutta la Lombardia. Si percorre a piedi o in bicicletta un tratto ricavato tra orridi e bagnato dal fiume Dezzo che con il suo scorrere regala un sottofondo naturale estremamente suggestivo.

# La cucina bergamasca: salumi, formaggi e distillati 

Cucina molto sostanziosa, adatta per chi la montagna la vive intensamente, è ricca di salumi e formaggi oltre che dominata dal principe della tavola orobica, il casoncello. Un tipo di pasta ripiena che trova in molti dei paesi di queste valli numerose declinazioni che cambiano nel ripieno, una volta rigorosamente conditi con burro fuso ma ora abbinati a infiniti tipi di condimento più o meno delicati. Ovviamente la polenta che nelle fresche serate estive diventa una ottima compagnia alle numerose leccornie prodotte in valle. Distillati e amari prodotti in queste valli coadiuvano la digestione mentre i più temerari possono continuare con torte e dolci che ovviamente non mancano.

# Flora e fauna: dal gallo forcello, simbolo del Parco delle Orobie, al Gipeto, l’avvoltoio europeo con la più grande apertura alare

Durante le passeggiate è assolutamente normale ammirare specie di fiori e piante tipiche della zona. Ma il grande richiamo è dato dalle specie animali alcune delle quali assolutamente molto frequenti da osservare. Dalle farfalle alle marmotte, dalle capre selvatiche ai più timidi camosci fino agli stambecchi e cervi. Non rari gli avvistamenti dell’aquila reale, poiane e gheppi oltre al gallo forcello che è anche il simbolo del Parco delle Orobie. Ricordiamo che in vetta è stato avvistato l’orso bruno mentre per i più fortunati è possibile vedere il gipeto, l’avvoltoio europeo che vanta la più grande apertura alare tra i volatili presenti.

# I Rifugi: Tagliaferri, il Magnolini o il Cima Bianca alcuni tra i più conosciuti

Credits: wikipedia.org – Rigugio Tagliaferri

Il Tagliaferri, il Magnolini o il Cima Bianca, solo per citarne alcuni. Pur ridotti nelle loro funzioni sono comunque operativi per offrire viveri e supporto per chiunque decida di incamminarsi per i moltissimi sentieri tracciati nelle valli. Una tradizione che vive nonostante tutto e che offre oltre al ristoro una moltitudine di racconti di queste montagne grazie ai sempre presenti uomini di montagna che per tutta l’estate si divertono a vivere all’aria aperta respirando ossigeno e una natura spesso incontaminata.

# I numerosi eventi estivi

Pur privati di numerosi appuntamenti causa Covid la val Seriana e di Scalve offrono un numeroso e fitto programma di incontri ed eventi che permettono di conoscere tradizioni e cultura locale. Le numerose prologo disseminate sul territorio sono sempre pronte per fornire qualunque tipo di indicazione

# La palestra di roccia “Biagio Ferrari” omologata per le gare nazionali e a disposizione dei turisti

Palestra di Roccia

Una palestra di arrampicata omologata per gare nazionali e che offre percorsi per bambini e adulti. Un luogo tra i tanti presenti, tra parchi giochi e centri sportivi, a completa disposizione dei turisti che hanno la fortuna di soggiornare in questi luoghi.

# La pesca alla mosca

Pesca alla mosca

Tra fiume Serio e fiume Dezzo è difficile decidere quale sia il miglior posto dove cimentarsi con la pesca alla mosca. Certo è che, ovviamente muniti della regolare licenza e dei permessi rilasciati in loco, posizionarsi nell’acqua e lanciare la lenza in questi fiumi non può essere considerato sport ma poesia. Un esercizio fisico svolto in una cornice che difficilmente ha eguali e non solo in Italia.

ROBERTO BINAGHI

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Roberto Binaghi
Nato a Milano il 25 agosto 1965. Sin da bambino frequento l’azienda di famiglia (allora una tipografia, ora azienda di comunicazione e stampa) dove entrerò ufficialmente a 17 anni. Diplomato Geometra all’Istituto Cattaneo a 27 anni e dopo aver abbandonato gli studi grafici a 17, mi iscrivo a Scienze Politiche ma lascio definitivamente 2 anni dopo per dedicare il mio tempo libero alla famiglia e allo sport. Sono padre di Matteo, 21 anni, e Luca, 19 anni. Sono stato accanito lettore di quotidiani e libri storico-politici, ho frequentato gruppi politici e di imprenditori senza mai tesserarmi, per anni ho seguito la situazione politica italiana collaborando anche con L’Indipendente allora diretto da Vittorio Feltri e Pialuisa Bianco (1992-1994). Per questioni di cuore ho iniziato a seguire il mondo del basket dilettantistico ricoprendo il ruolo di dirigente della società Ebro per oltre 10 anni e della Bocconi Basket FIP dal settembre 2019 (ruolo che ricoprirò anche per la prossima stagione). Nel corso degli anni ho contribuito allo sviluppo di alcune start-up e seguito alcuni progetti di mia ideazione che hanno come obiettivo la rivalutazione del patrimonio meneghino oltre che un chiaro interesse sociale.