Una margherita tra le macerie

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Credits: @Riccardo Spedito

Il fisico Heisenberg raccontò che verso la fine della seconda guerra mondiale quando tutti erano nello sconforto e nella rassegnazione più totale a un tratto vide una margherita sbocciata tra le rovine di Berlino. Questo gli riempì il cuore di gioia perché gli trasmise la sensazione che una nuova inerzia di crescita stava sorgendo su quella di distruzione.

Per Heisenberg quello era l’interruttore che fa scattare il processo mentale che porta al ribaltamento della percezione dei fatti e del futuro.
Ma come si fa a individuare questo interruttore?

Gli eventi umani hanno diverse fasi: crescita, consolidamento e distruzione. Il confine tra la fase di consolidamento e la fase di distruzione spesso non è chiaro. Perché la mente umana vivendo nello scorrere del tempo, come diceva Sant’Agostino, ha una percezione dell’oggi che è situata nella memoria. Quindi è necessario un salto di immaginazione e di predisposizione ad accogliere il cambiamento per riuscire a trasformare il futuro in presente.

In un momento in cui come ora le componenti distruttive nella società sembrano totalizzanti, in assenza ancora di un fiore di germoglia bisogna essere capaci di indentificare i semi già in azione. Quelle componenti invisibili che hanno in sé già l’inerzia di una nuova crescita.

Una delle caratteristiche tipiche della crescita, biologica o sociale, è quella dell’unione delle forze. Come il seme ha bisogno di acqua, di terra e del sole per germogliare così i nuovi periodi storici hanno bisogno di collaborazione sociale e di condivisione di intenti e, in generale, di uno spirito positivo verso il futuro.

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Perché il segnale di svolta si faccia presente è necessario che noi ci poniamo in una modalità di ascolto e di incontro, anche verso chi la pensa diversamente.
Per vedere la margherita tra le macerie occorre smetterla di cercare dei nemici.

Continua la lettura con: L’ultima vittima del muro di Berlino

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