Autonomia e COSTITUENTE per riscrivere le regole di una Milano “città del mondo”

L’autonomia potrebbe far nascere una vera costituente in grado di riformare la cosiddetta “macchina amministrativa” e adeguarla ai tempi,

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regole del gioco

Il mantra, la giustificazione quasi automatica pronunciata dai politici per coprire l’incapacità nel portare a termine un obbiettivo, nel conseguire un cambiamento significativo per il proprio paese, regione e città è sempre quella: “le leggi sono vecchie e sbagliate, vanno cambiate”.

Questa situazione si ripete ad ogni livello e si ripercuote su ogni strato della popolazione.
Mettendo in conto che la cattiva politica è dovuta in parte alla mancanza di volontà (tralasciando conflitti di interessi personali e di terzi) ed in parte a leggi inadeguate, delle regole aggiornate e concordate tra tutti gli stakeholders favorirebbero azioni più concrete.

L’unica soluzione a mettersi al tavolo con tutti i portatori d’interesse, in questo caso della città metropolitana, per riscrivere regole, leggi e procedure di ogni settore.

CONDITIO SINE QUA NON: OTTENERE L’AUTONOMIA

L’autonomia non è un vezzo, nemmeno una velleità secessionista, tutt’altro: è uno strumento atto a rafforzare le singole identità di un territorio unito da un percorso comune.

Per autonomia, è giusto ribadirlo ogni volta, si intende gestionale e finanziaria, quindi rimanendo pienamente inseriti all’interno dello Stato con il quale sarà possibile colloquiare direttamente così come con le altre città italiane, europee e del mondo.

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L’iter per ottenerla è chiaramente definito dallo Statuto della Città Metropolitana ed è previsto dalla nostra Carta Costituzionale: sia in termini di autonomia degli enti locali, sia per quanto riguardo i requisiti per ottenere un determinato status, che in questo caso sarebbe quello di “città regione”, ovvero una popolazione residente, nel territorio che esprime la richiesta, di almeno 1 milione di abitanti.
Milano sfiora i 1,4 milioni di abitanti nel suo Comune e la Città metropolitana supera i 3,2 milioni.

QUALI SONO GLI ATTORI IN SCENA

Tutti i settori che incidono nella vita sociale di una città sono passibili di modifiche normative al loro interno, ma vediamone uno alla volta insieme ai loro attori:

  • Economia e Lavoro:
    • Camera di Commercio
    • Sindacati
    • Imprenditori
    • Commercianti
    • Liberi Professionisti
    • Artigiani
    • Associazioni di Categoria quali Confcommercio, Confartigianato etc..
    • Commercialisti
  • Cultura
    • Musei
    • Fondazioni
    • Mostre
    • Eventi
    • Università
    • Docenti
    • Studenti
  • Sociale
    • Associazioni
    • Volontariato
    • Volontari
    • Luoghi di assistenza
  • Turismo
    • Operatori
    • Associazioni di categoria
    • Lavoratori
    • Agenzie turistiche
  • Istruzione
    • Studenti
    • Docenti
    • Università
    • Enti di formazione privati
  • Giustizia
    • Avvocati
    • Magistrati
    • Associazioni di categoria
  • Internazionale
    • Le città nel mondo
    • Le diverse popolazioni residenti
    • Le imprese straniere
    • Le associazioni culturali

L’autonomia potrebbe far nascere una vera costituente in grado di riformare la cosiddetta “macchina amministrativa” e adeguarla ai tempi, permettendo a Milano di passare dal ruolo di città globale ma al contempo chiusa al mondo, a causa dei limiti normativi, a una vera città-mondo alla pari delle città più influenti.

 

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.