L’idea: un PASSANTE SPECIALE di quattro fermate dalla Centrale al Ticinese

Tra i vari upgrade tecnologici di cui avrebbe bisogno Milano c’è sicuramente una linea ferroviaria passante per il centro città

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Tra i vari upgrade tecnologici di cui avrebbe bisogno Milano c’è sicuramente una linea ferroviaria passante per il centro città.

L’idea: un PASSANTE SPECIALE di quattro fermate dalla Centrale al Ticinese

# Una Centrale poco centrale: quasi mezzora per arrivare in centro

La stazione Centrale è piuttosto distante dal centro città (Duomo, Cordusio, S. Babila, ecc.) ed è inoltre posta in una posizione abbastanza “inaccessibile” poiché lontana dalle “direttrici” (per Bologna, Torino, Venezia ecc.) che si incrociano all’incirca presso i ponti di Turro.
Entrambe le sopra citate stazioni sono ovviamente connesse con la rete metropolitana, però il trasbordo spesso non risulta essere né semplice né veloce. In particolare a Milano centrale soltanto il cambio tra treno e metropolitana (e viceversa) richiede dagli 11 ai 16 minuti (dalla discesa dal treno alla salita in metro – misurazioni effettuate dal sottoscritto, ndr) a cui bisogna aggiungere circa 6-7 minuti di viaggio in metro e circa 3-4 minuti per uscire dalla stazione della metro.

Il totale del tempo impiegato è di circa 20-27 minuti e tale all’incirca rimane anche se si utilizza il taxi invece della metro. Tengo a precisare che il taxi per raggiungere il centro non è necessariamente un vezzo da ricchi, ma è una scelta necessaria per coloro che hanno molti bagagli, per gli anziani e per tutte quelle persone (purtroppo moltissime) che soffrono di dolori a schiena e gambe. Per queste categorie di soggetti, l’attuale sistema di collegamento dalla stazione al centro non è proprio il massimo della funzionalità.
Senza contare la beffa per i passeggeri che arrivano da sud, i quali (se non prendono la M3 a Rogoredo) per arrivare in centro dovrebbero di fatto prima salire verso nord (cioè a stazione Centrale) e poi ridiscendere verso sud.

In particolare la stazione centrale riceve circa 120 milioni di passeggeri l’anno. Assumendo che il 50% di questi debba recarsi in centro (o tornare in stazione partendo dal centro) e che il trasbordo treno-metro (o viceversa) richieda 14 minuti, ogni anno si perdono 14 milioni di ore solo per trasbordo. Calcolando il pil/ora lavorata (circa 40 euro, fonte: http://grafici.altervista.org/prodotto-interno-lordo-reale-ora-lavorata-lavoratore-italia-altri-paesi/?doing_wp_cron=1557837001.2298998832702636718750) il solo trasbordo può far perdere fino a 560 milioni di euro ogni anno in mancata in produttività.

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# La soluzione: un passante speciale dalla Centrale a XXIV maggio

Alla luce di quanto sopra sarebbe opportuno interrogarsi sulla fattibilità e sulla sensatezza di costruire una specie di passante sotterraneo a 4 binari tra centrale e zona xxiv maggio/porta lodovica (interconnessione con la cintura sud) con fermate intermedie in Brera e in Duomo? (vedi immagine).

Si immagini di prendere un treno da Bergamo, Brescia, Varese, Torino e perché no Roma ed arrivare direttamente sotto piazza duomo senza fare cambi o prendere il taxi da stazione centrale.
Su tale passante (lungo circa 5 km) dovrebbero circolare alcuni treni S ed R (o perché no AV?) in modo tale che anche chi viene da fuori città possa arrivare in centro (Brera, Duomo e XXIV maggio) senza scendere dal treno raggiungere la metro, aspettarla ecc.
In tal modo in Duomo si potrebbe creare una stazione, analoga a quella di Chatelet, con due linee metro (di fatto 3 con la m4 ad un passo).

# I riferimenti internazionali e le esigenze demografiche future

Avendo frequentato Parigi sono sicuro di poter affermare che è la città con i trasporti più funzionali del mondo proprio perché puoi arrivare col treno in centro città senza essere costretto a perdere tempo con i trasbordi nelle stazioni.
Il paragone con Parigi appare più sensato se si considera che l’Ile de France (area servita dai RER che passano per il centro) ha circa 12 milioni di abitanti in 12 mila kmq, mentre il “pentagono” Genova-Torino-Varese-Verona-Bologna (che ha in Milano il proprio centro di riferimento) ne avrebbe molti di più (in una superficie ovviamente maggiore).

Ad uno scopo simile servono pure il crossrail di Londra e l’East/West side access di New York e (ma qui il discorso sarebbe un po’ diverso) la stazione PATH (anch’essa a New York).

Tale opera sarebbe ancor più necessaria alla luce dei cambiamenti demografici di lungo periodo, in particolare nel 2065 il centro- nord ospiterà il 71% della popolazione italiana (ora siamo al 66%, fonte ISTAT https://www.istat.it/it/files/2017/04/previsioni-demografiche.pdf) quindi c’è l’eventualità concreta che milioni persone emigrino al nord.

Orbene, questi milioni di nuovi “nordici” non potranno ragionevolmente vivere tutti a Milano (già affollata e densamente costruita) e perciò avranno bisogno di un mezzo di trasporto che consenta loro di raggiungere il centro città senza trasbordi.

Continua la lettura con: Gli interscambi da crisi di nervi nella metro di Milano

LORIS COTTONI

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Loris Cottoni
Sono nato in Umbria nel 1989 e, dopo aver vissuto per nove anni a Roma, dal 2017 vivo a Milano dove attualmente esercito la professione di avvocato.