La Realpolitik TEDESCA contro il virus: libertà con prudenza per i cittadini, 550 miliardi per le imprese

"Si vive in una sorta di limbo, si ha coscienza di un pericolo presente e sempre più forte, ma psicologicamente si cerca di rimanere saldi. Anche dal punto di vista economico sono stati promessi aiuti ad aziende e freelancer che per almeno un paio di mesi dovrebbero riuscire a limitare i danni.”

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Berlino - 31 marzo (INSTG- razzwalker4)

Insieme alla Svezia la Germania è la nazione europea che si è mossa con più calma contro il coronavirus. L’introduzione delle misure restrittive è stata graduale e si è cercato di mantenere il più possibile le libertà dei cittadini, varando allo stesso tempo un massiccio piano di sostegno economico. Al momento la Germania risulta il quinto Paese più colpito al mondo per i contagi (67.051) ma con soli 650 decessi per un indice di mortalità di 8 morti per milione di abitanti (in Italia è di 192 morti per milione di abitanti). Dati aggiornati alla mattina del 31 marzo. 

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11 marzo – Angela Merkel rompe il silenzio sull’emergenza coronavirus: l’appello al senso di responsabilità

È l’11 marzo quando l’Organizzazione Mondale della Sanità definisce l’emergenza di coronavirus nel mondo “una pandemia”. La cancelliera tedesca Angela Merkel si rivolge alla nazione dichiarando che “Il 60-70% dei tedeschi sarà contagiato” e “questa è la sfida più grande dalla seconda guerra mondiale”.  La cancelliera richiama i suoi cittadini alla responsabilità civile e ricorda che la “situazione è seria e fluida, il che vuol dire che non dipende solo, ma anche, da quanto ciascuno seguirà con disciplina le regole. Tutto ciò che può mettere a rischio la gente, tutto ciò che può essere dannoso per i singoli, ma anche per la comunità, deve essere ridotto.”

17 marzo – Chiusura delle attività ricreative (piscine, bar, cinema) e scuole. Le aziende possono scegliere se chiudere

A un simile, drammatico annuncio non segue inizialmente nessuna misura restrittiva e solo il 17 Marzo la Merkel decide di chiudere diversi tipi di attività, tra cui piscine, bar e cinema, ridurre gli orari di apertura dei ristoranti e introdurre alcune regole per limitare il numero di persone e garantire la distanza. Anche le scuole vengono chiuse per decisione congiunta di tutti e 16 i Laender. Dal lato delle attività produttive, le aziende hanno libertà di decidere se chiudere o andare avanti: tra chi chiude ci sono alcune fabbriche, come gli stabilimenti della Volskwagen e tutti i punti vendita Ikea. La cancelliera invita inoltre le persone a evitare i viaggi non necessari.

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22 marzo. Superare le divisioni dei Land: il piano unitario nazionale per fronteggiare l’emergenza. Chiudono anche parrucchieri, centri estetici, ristoranti (ma consentito il delivery) e negozi non necessari

Tuttavia, la Germania ha una composizione federale e ogni land implementa queste direttive a suo modo. Per limitare le differenze e far in modo che il paese si muova in un’unica direzione, il 22 marzo la Merkel convoca i governatori di tutti i Land con lo scopo di varare un piano nazionale unitario e incisivo. Durante l’incontro, viene deciso di continuare con la linea precedentemente adottata e non implementare ulteriori chiusure, tranne che per parrucchieri, centri estetici e ristoranti, che potranno solo fornire consegne a casa e fare servizi di asporto.

Continua ad essere possibile recarsi al lavoro, andare a fare la spesa, andare dal medico, partecipare a esami o altre attività “necessarie”. Sono infatti aperti tutti i negozi per le necessità quotidiane, ovvero alimentari, mercati settimanali, farmacie, strutture con forniture mediche e per l’acquisto di apparecchi acustici e visivi, stazioni di servizio, banche e casse di risparmio, uffici postali, tintorie, lavanderie, giornalai e librerie. Viene tuttavia consigliato di raggruppare le esigenze di acquisto per uscire il meno possibile e limitare l’acquisto ai beni essenziali.

Libertà individuale con una parola d’ordine: isolarsi

Per quanto riguarda le uscite e lo sport all’aperto, si confida nel buonsenso dei cittadini, si può uscire a fare quattro passi senza limiti di tempo e sono vietati gli assembramenti con più di due persone, ad eccezione delle famiglie e delle persone che vivono nello stesso domicili. Isolarsi è la parola d’ordine: si possono incontrare amici e vicini di casa, ma non più di due persone alla volta e va mantenuta la distanza minima di contatto di 1.5 metri. Le visite agli anziani sono scoraggiate ma non proibite e si sconsiglia anche di affidare i bambini alla cura dei nonni. Alle persone con più di 60 anni o con patologie concomitanti, viene inoltre consigliato di non uscire e di limitare i contatti personali.

In poche parole, le persone sono invitate a non uscire e a ridurre il più possibile i contatti sociali ma l’unico obbligo soggetto a sanzione è la violazione delle regole di contatto, ovvero il mantenimento della distanza di 1.5 metri.

Il 28 marzo, Helge Braun, capo di gabinetto della cancelleria tedesca, annuncia che queste misure, inizialmente previste solo fino al 04 aprile, saranno prolungate fino al 20 Aprile e che per le persone anziane ed immunodepresse potranno durare anche più a lungo.

Il whatever it takes di Berlino: prestiti illimitati per almeno 550 miliardi

Per far fronte alle conseguenze economiche del coronavirus, il governo tedesco decide di metter in campo fin da subito misure economiche senza precedenti: almeno 550 miliardi sotto forma di credito alle imprese, fondi sociali e agevolazioni fiscali, ma non c’è un limite superiore al credito che la banca statale tedesca potrà erogare per il sostegno delle imprese.  “Prevediamo un programma di prestiti senza tetto verso l’alto. Sarà uno scudo per imprese e lavoratori. Sul tavolo tutti i mezzi a nostra disposizione. Questo è il nostro bazooka”, dichiara il ministro delle finanze tedesco Scholz il 13 Marzo 2020.

La strategia sanitaria: misurazione con tamponi e controllo

Uno degli aspetti chiave della strategia tedesca è stata la stretta collaborazione con il Robert Koch Institut (RKI), l’Agenzia Federale responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive. L’ Istituto ha infatti lavorato assieme alle istituzioni sia per individuare ed implementare le misure necessarie a rallentare il contagio sia per elaborare una strategia di comunicazione dell’emergenza ai cittadini che finora è stata univoca, chiara e dettagliata. I cittadini percepiscono quindi l’emergenza e sono responsabilizzati ad isolarsi e diminuire le interazioni sociali, ma allo stesso tempo sono rassicurati dal fatto che la situazione è sotto controllo e il governo e le istituzioni stanno facendo del loro meglio per contenere l’epidemia, in particolare eseguendo un grande numero di tamponi e controllando i contagi sul modello sudcoreano

Andrea D’Addio, direttore della testata online Berlino Magazine, ha commentato “Il dilagare dell’epidemia si fa sentire anche qui, almeno se si seguono interviste di vari medici e infermieri che si lamentano del poco materiale protettivo di cui sono forniti o di come, andando di questo passo, a breve anche gli ospedali saranno pieni, ma in generale c’è la sensazione che tutto sia più o meno sotto controllo.

Non ci sono, ancora, e speriamo rimanga così, immagini forti attorno a cui stringersi in lutto, anzi la libertà di passeggiare per strada, anche se non fermandosi su una panchina, viene sfruttata un po’ da tutti. E così quando c’è il sole è facile trovare tanta gente in giro e se anche passa la polizia, ciò che viene detto dall’altoparlante è di non unirsi in più di due o non fare picnic. Il controllo è blando, ma tanto basta per responsabilizzare il popolo.

Si vive in una sorta di limbo, si ha coscienza di un pericolo presente e sempre più forte, ma psicologicamente si cerca di rimanere saldi. Anche dal punto di vista economico, anche se ancora molto è in divenire, sono stati promessi aiuti ad aziende e freelancer che per almeno un paio di mesi dovrebbero riuscire a limitare i danni.”

Parco di Berlino, 28 marzo (Fonte: Berlino Magazine)

FONTI
https://www.zusammengegencorona.de/

https://www.milanofinanza.it/news/la-germania-sfodera-un-bazooka-da-550-miliardi-202003131532107617

LAURA COSTANTIN

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Laura Costantin
Laura in Biologia con Specializzazione in Neuroscienze, la mente umana e il suo funzionamento sono da sempre la mia passione. Curiosa seriale, amante della scrittura, appassionata di scienza e tecnologia. Il mio obiettivo? Insegnare alle persone come difendersi dalle fake news e rendere il web un posto migliore. Il mio motto? La conoscenza rende l’uomo libero.