La Gran Bretagna osa: dare a ognuno 100 sterline alla settimana?

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L’idea di un reddito di base universale è al centro della scena politica inglese, portando con sé la promessa di una popolazione più sana e felice.

Immaginate una Gran Bretagna in cui il governo paga ogni individuo adulto il costo base della vita. Sia esso ricco o povero – o soprattutto impiegato o non – tutti ricevono la stessa somma settimanale senza alcun vincolo.

Il rigido modello di “welfare” moderno è solo un lontano ricordo.

Le conseguenze di questa scelta si estenderebbero su ogni aspetto della vita:

  • le donne sarebbero appena finanziariamente indipendenti ed in grado di venir fuori da relazioni violente
  • la salute sarebbe notevolmente migliorata
  • le persone sarebbero in grado di dedicare del tempo alla propria cura che, una società in continuo invecchiamento, richiede.

Tutti i partiti politici britannici hanno firmato a favore: proprio come il welfare ha sorretto il 20° secolo, così questa nuova idea definisce il 21° secolo.

Il reddito base incondizionato

L’idea di un reddito di base incondizionato, in inglese UBI (Unconditional Basic Income) potrebbe sembrare qualcosa di assurdo e utopistico ma si sta diffondendo velocemente dalle frange della sinistra politica tradizionale, per essere testato in tutto il mondo.

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Il partito dei Verdi ha supportato l’idea per decenni: una versione di UBI è stato uno dei temi chiave alle ultime elezioni.

In occasione della conferenza di primavera del mese scorso, il Partito Nazionale Scozzese ha approvato una mozione supportando l’idea che “un reddito universale può potenzialmente fornire una base per sradicare la povertà e garantire che tutti i cittadini possano vivere con dignità”.

Un gruppo di parlamentari laburisti hanno cominciato ad avvicinarsi a questa idea e, hanno sottoposto il progetto ad un gruppo di esperti per verificarne la fattibilità.

Prove di reddito universale nel mondo

Nel mentre, ci sono state politiche ed esperimenti sulla falsa riga di UBI in India e Brasile. Tali esperimenti hanno suggerito che, contrariamente agli stereotipi moderni del “welfare”, un reddito di base potrebbe incentivare le persone a lavorare di più e meglio, garantendo loro un senso di stabilità.

Un progetto pilota di UBI si sta testando anche a Utrecht, nei Paesi Bassi e altre città olandesi sembrano destinate a seguire il suo esempio. E ci sono le basi per un più ambizioso progetto di UBI in Finlandia.

Inoltre, il prossimo 5 giugno gli svizzeri voteranno una proposta che vedrebbe tutti i cittadini ricevere £1700 al mese, con un extra di £400 per ogni bambino.

E non poteva mancare la Silicon Valley. L’incubatore start-up con sede in California, Y Combinator, ha annunciato di voler finanziare la ricerca sulla fattibilità di UBI. Il suo presidente, Sam Altman, ha detto: “E’ impossibile avere realmente pari opportunità senza una qualche versione di reddito garantito”.

Il reddito di base a Londra. Cosa cambia?

Lo scorso aprile migliaia di persone si sono radunate nel centro di Londra per l’ultima manifestazione organizzata dall’alleanza anti-austerity dell’Assemblea del Popolo. Il grande slogan è stato “fine dell’austerity ora”, accompagnato da 4 parole chiave: salute, abitazioni, educazione e naturalmente, posti di lavoro.

Ma i rumors attorno ad UBI non sono finiti.

Un gruppo chiamato Assemblea Radicale, fondato nel maggio scorso, ha organizzato ciò che esso definisce il Blocco No Jobs: una sottosezione della marcia per i “sick of daily grind” letteralmente i malati di routine quotidiana, a favore di un mondo che ne possa essere privo e convinti che la tecnologia sia la risposta. Per costoro, il punto non dovrebbe essere quello di discutere di più, o meglio, il lavoro ma di chiedere un mondo con meno lavoro ma pagato per tutti e, la chiave fondamentale per far funzionare questa visione è un reddito di base.

L’idea va dritto al cuore della crisi che stanno vivendo i partiti della sinistra tradizionale in tutta Europa e oltre.

Per il partito laburista britannico il concetto di un reddito di base solleva una questione dolorosa: come puoi continuare ad indossare la veste del partito dei lavoratori quando il lavoro tradizionale sta scomparendo così velocemente?
Se le macchine sostituiranno molti dei posti di lavoro, abbiamo bisogno di distinguere il legame tra lavoro e salari.

I pareri sul diritto al reddito di base: favorevoli e contrari.

L’idea di UBI è circolata per anni, sostenuta da personaggi come Thomas Paine, Martin Luther King e Milton Friedman.

Anche i libri, come “Il Precariato: la nuova classe esplosiva” di Guy Standing (2011) e “Il Post-Capitalismo” di Paul Mason (2015) hanno affrontato lo stesso tema. Come Inventing the Future, pubblicato lo scorso anno, che ha già creato notevoli brusii nei circoli di sinistra. I suoi due autori, Alex Williams e Nick Srníček, e il loro lavoro, hanno costituito l’ispirazione chiave dietro al raduno che l’Assemblea Radicale ha organizzato per lo scorso Aprile. Il Blocco No Jobs infatti richiama gli slogan stampati in grassetto sulla copertina del libro:

  • richiesta di piena automatizzazione
  • richiesta di reddito base universale
  • esigere il futuro

Come spiega Srníček, l’idea di un reddito base è circolata per secoli, sostenuta da personaggi come il radicale Thomas Paine, Martin Luther King e il guru del libero mercato Milton Friedman. Negli Stati Uniti, l’amministrazione Nixon del 1970 aveva progetti per un modello di destra che fece diventare quasi legge. [Per approfondire: http://www.remappingdebate.org/article/guaranteed-income%E2%80%99s-moment-sun?page=0,2]

Reddito di base negli Stati Uniti

Nel frattempo, tra il 1968 e il 1978 , il governo degli Stati Uniti ha fatto una serie di esperimenti con un reddito di base in luoghi come New Jersey, Seattle, e Denver. E’ stato testato anche nella cittadina canadese di Dauphin, Manitoba. Anche se ci sono voluti anni perché i risultati della ricerca fossero pubblicati, essi hanno suggerito che c’era stato un calo di ricoveri ospedalieri, ed un aumento del numero di adolescenti che frequentavano la scuola.

Il diritto al credito e la questione del lavoro

Il grande tema che le idee di Williams e Srníček si trovano ad affrontare è quello dell’automazione e degli effetti di questa sul luogo di lavoro e nelle nostre vite.

Un terzo dei posti di lavoro retail nel Regno Unito si pensa scompariranno entro il 2025. Il Financial Times ha recentemente riportato una ricerca che prevede che 114.000 posti di lavoro nel settore legale britannico saranno automatizzati nei prossimi 20 anni. Oppure come nel settore dei trasporti: negli Stati Uniti si testano autocarri senza conducente. Tutto questo fa riflettere su quanto possano essere enormi i cambiamenti relativi al lavoro retribuito.

La tecnologia di cui stiamo parlando oggi è davvero impattante sulle aree che abbiamo pensato sarebbero sempre state appannaggio degli esseri umani:” le attività non di routine, cose come guidare una macchina, ma anche l’automazione dell’interazione sociale di base – come il lavoro dei call center, il lavoro di customer service e tutto questo genere di cose”, dice Srníček. “Diversi posti di lavoro stanno per acquisire dei ritmi molto più rapidi. Ciò significa che, anche se non porta alla disoccupazione di massa, l’automazione porta ad un cambiamento enorme nel mercato del lavoro, e la gente deve trovare nuovi posti di lavoro e nuove competenze “.

Quanto tempo pensa passerà prima che UBI diventi una parte credibile della politica tradizionale? “Beh, io credo che questo sia un progetto a lungo termine; non accadrà in una notte. “È necessario costruirlo nel tempo. Ed è anche necessario trovare nuove entrate per renderlo possibile. Quindi è necessario parlare di Panama Papers e paradisi fiscali, e come recuperare le entrate fiscali per permetterci qualcosa come UBI. Il punto fondamentale è che qualcosa di così ambizioso come un reddito di base che consente alle persone di fare scelte significative costerà, e l’unico modo per portare finanziamenti combacia con le nostre crescenti preoccupazioni circa l’evasione fiscale e, del resto, la disuguaglianza globale e dei mercati del lavoro sempre più fragili che siedono sotto di essa”.

Il punto chiave, continua Srníček è il contesto: mettere UBI accanto ad altri piani e proposte, in modo da rimpolpare l’idea di un mondo al di là del lavoro. “Una grande cosa sarebbe ridurre la settimana lavorativa,” dice. “La mia preferenza è di attuare un week-end di tre giorni. Abbiamo già alcuni casi, in occasione delle festività. Siamo già abituati. E a tutti fa star bene quando queste festività capitano. Questo potrebbe plausibilmente essere realizzato nei prossimi cinque anni.”

I favorevoli nel Regno Unito

L’unica parlamentare dei Verdi, Caroline Lucas, è una fan di Inventare il Futuro :”Amo il modo in cui si parla di un reddito di base come qualcosa di veramente trasformante”, dice . Recentemente ha presentato una mozione alla Camera dei Comuni su UBI .

Trentadue parlamentari hanno firmato: 23 provenienti dal Partito Nazionalista Scozzese, 6 dal Partito Laburista e 2 dal Partito Social Democratico e Laburista dell’Irlanda del Nord.

I Conservatori e i Liberal Democratici hanno brillato per la loro assenza. “Questa idea funziona su molti livelli”, dice . “E’ una politica molto pratica perché garantisce che le persone non cadano nelle crepe del sistema di welfare. Ma è anche un’ idea profondamente radicale, in termini di potenziale femminista e di ciò che facciamo in un mondo in cui sempre di più il lavoro sta per essere automatizzato. Esso stimolerebbe anche un senso di contributo alla comunità , come la pulizia delle spiagge, visitare un amico anziano che potrebbe essere solo, questo per fare qualche esempio. C’è un’intera libertà e liberazione che ci verrebbe data, e penso che tutto ciò ci metta davanti  profondi interrogativi sul fatto che noi esistiamo semplicemente per trascorrere un terzo della nostra vita a lavorare per qualcun altro”.

Foto e fonte: dal web


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Raffaella Appice
Country Manager di ESV Digital e start-upper in divenire, credo nel potere della "bellezza" che salverà il mondo. Sognatrice utopista e viaggiatrice incallita, subisco il fascino dei manga giapponesi e della fisica quantistica. Il mio motto preferito? Semel in anno licet insanire!