io non so di non sapere

L'umanità ha un atteggiamento sciamanico nei confronti della conoscenza moderna, della tecnologia

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sciamano

La parola umiltà viene da “humus” che è il terreno attorno alle radici di una pianta. Umiltà significa non uscire dal proprio terreno, la consapevolezza dell’ignoranza. Meglio non dire niente al di fuori delle proprie radici, della propria esperienza.

La nostra epoca ha perduto totalmente il senso dell’umiltà. La gente è convinta che l’umanità sappia tutto e si pensa che la conoscenza sia universale. Quindi si confida che la conoscenza umana sappia risolvere ogni problema.

Invece siamo ugualmente ignoranti a prima e incapaci di affrontare qualunque cosa.
Il sapere è diventato talmente vasto che nessuno è capace di coglierlo nella sua complessità. Come nella pandemia: si sta sbagliando qualunque cosa e i rimedi si stanno rivelando spesso peggio della malattia ma si continua ad avere un atteggiamento fideistico nei confronti della soluzione del momento.
Anche il modo di affidarsi ai governanti. Meno i governanti dimostrano di sapere, più esercitano imposizione sugli altri. Un’imposizione che tutti ricevono in modo fideistico perché non si misurano le decisioni imposte in base ai risultati ottenuti.

L’umanità ha un atteggiamento sciamanico nei confronti della conoscenza moderna, della tecnologia. Si crede che la tecnologia possa risolvere qualunque cosa.
La tecnologia se ha consentito un aumento delle connessioni e della velocità di azione, si crede che abbia potenziato le capacità dell’intelletto. Che in realtà è rimasto quello di sempre.

Se si considera l’intelligenza nella sua radicalità, come “capacità di leggere dentro”, “intus legere”, lo sviluppo della tecnologia ha portato a una riduzione dell’intelligenza. Perché le persone sono diventate incapaci di discernere tra realtà e finzione, e si affidano a chi esercita il potere tecnologico in modo fideistico. Un mondo ipertecnologico è di fatto un mondo in cui la magia è dominante.
La classe dirigente che è sempre più ignorante, è lei stessa a essere vittima di questo atteggiamento sciamanico: eleva la tecnologia a dogma assoluto e a la mette al riparo da qualunque messa in discussione.

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La soluzione è basica. Occorre un atteggiamento più umile soprattutto da parte di chi deve esercitare la tecnologia, in ambito scientifico, politico o culturale.
Bisogna ritrovare il principio dell’umiltà, che è racchiuso nel concetto socratico: “io so di non sapere”.

“Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all’uomo, non servirà all’uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l’uomo.” (Giordano Bruno)

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