Il far west di via BENEDETTO MARCELLO: i contrasti sul futuro di una delle aree più problematiche di Milano

Spaccio, criminalità, degrado, mercato: tanti problemi che ancora non trovano una soluzione definitiva

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Piazza Benedetto Marcello
Credit: corriere.milano.it - Piazza Benedetto Marcello

Via Benedetto Marcello, poco distante dalla Stazione centrale, è sempre stata una zona ai limiti della legalità a causa di spaccio di droga, prostituzione, microcriminalità.

La sua strana forma: né via, né piazza

La strada lunga circa 600 metri presenta un parterre in mezzo, che pone all’esterno le corsie con i rispettivi sensi di marcia assomigliando così a una piazza. O forse il contrario: né via né piazza.

La suddivisione del parterre centrale vede: una parte predominante destinata a giardini e giochi per bambini, al di sotto della quale è situato un parcheggio sotterraneo, e un’area più ridotta, da via Vitruvio a via Scarlatti,  utilizzata come parcheggio e area di mercato il martedì e il sabato di ogni settimana.

Il degrado caratterizza da anni la via, complice la scarsa considerazione dell’area adibita a parcheggio alternato al mercato, con la presenza di asfalto e cemento rovinato, alberi abbattuti e mai più rimpiantumati, buche pericolose e “tag” su l’arredo urbano.

Credits: Urbanfile – Degrado Via Benedetto Marcello

Dal degrado alla microcriminalità

Il degrado trascina con sè situazioni di disagio sociale e comportamenti borderline. Via Benedetto Marcello non si sottrae a questa regola e infatti registra da anni episodi di microcriminalità, quali furti, spaccio di droga, vendita di oggetti rubati e attività di prostituzione, che si accompagnano a danneggiamenti di proprietà pubblica, imbrattamenti e incuria.

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Credit: Urbanfile – Scritte vandaliche e incuria

Il progetto del nuovo mercato “calato dall’alto”: le proteste dei cittadini

Oltre all’attività di prevenzione e repressione da parte del Comune di Milano, per mezzo della Polizia Locale, l’amministrazione ha presentato un progetto di sistemazione dell’area di mercato e parcheggio della via, con riparazione della pavimentazione danneggiata, ripristino delle situazioni di degrado e piantumazione di alberi sradicati a causa delle auto.
I lavori sono partiti alla fine di agosto, tra le proteste dei cittadini che vorrebbero finalmente eliminare il parcheggio di auto e il mercato dal parterre centrale per restituirlo alla sua funzione di viale alberato e di giardino. Questa richiesta non è certamente un capriccio visto che è dal lontano 1965 che l’area è vincolata paesaggisticamente dalla Sovrintendenza.

Il fatto che il mercato abbia una storia decennale comporta per il Comune, come riporta Urbanfile dalla voce dell’Assessore al commercio Cristina Tajani, delle “obbligazioni giuridiche…verso i titolari di concessione e la soppressione espone a ricorsi, spesso vinti”.

Credits: Urbanfile – Progetto di riqualificazione

Pertanto i lavori prevedono solo la messa a dimora di alberi per ricostituire il perimetro precedente e la sistemazione a nuovo della pavimentazione e dell’arredo urbano. Si tratta quindi di una riqualificazione leggera che non ha visto la partecipazione diretta dei cittadini ma, data la mole di proteste che si è levata, il Comune ha dato spazio a possibili alternative in occasione della presentazione del progetto nel contesto dell’assemblea pubblica del Municipio 3.

In sostanza, i cittadini chiedono che il mercato venga trasferito lungo tutto la via e che l’area oggi utilizzata si trasformi in un giardino come tutta Via Benedetto Marcello. Verranno accolte le richieste? Il Comune ha offerto una possibilità: di certo se la partecipazione dei cittadini fosse avvenuta prima di presentare il progetto e metterlo in atto, forse si sarebbe potuta trovare una soluzione migliore per il quartiere.

FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.

2 COMMENTI

  1. Ciao, a differenza tua abito a Milano dal 1983, anno in cui sono nato. Io e i miei parenti, tutti milanesi, pensiamo che tu stia dicendo delle stupidaggini e che dovresti tornare a Reggio Emilia per poi ritornare a Milano e apprezzarla così com’è.

  2. Caro Marco, vedo che lo spirito critico non ti manca. Sterile e superficiale però. A scrivere stupidaggini e tornatene a casa tua siamo capaci tutti. La prossima volta, per dare un senso al tuo commento, ti consiglio di circostanziare le ragioni del tuo dissenso. Peccato, avresti potuto occupare il tuo tempo in modo più proficuo. Un caro saluto.

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