I NIDI GIGANTI sui palazzi di MILANO: cosa sono e dove ammirarli?

Arriva Nests: l'artista Kawamata regala alla città un’anticipazione della sua nuova mostra alla galleria Building.

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credits: IG @tadashi.kawamata

In questi giorni le passeggiate dei milanesi potrebbero essere state interrotte dalla visione di enormi nidi appesi ai palazzi. No, Milano non sta venendo colonizzata da gigantesche rondini, queste imponenti costruzioni sono frutto della mente estrosa dell’artista Kawamata e regalano un’anticipazione della rassegna ospitata dalla galleria Building che aprirà il 31 marzo.

I NIDI GIGANTI sui palazzi di MILANO: cosa sono e dove ammirarli?

# I palazzi di Milano si trasformano in nidi

credits: IG @building.gallery

Delle costruzioni dalla forma insolita stanno popolando le facciate di alcuni palazzi milanesi, ma non sono semplici installazioni. Questi curiosi artefatti sono l’anticipazione del tema principe della mostra organizzata dalla galleria Building: “Nests”, letteralmente “nidi”. A cura di Antonella Soldaini, dal 31 marzo al 23 luglio Milano sarà protagonista dell’esposizione delle opere dell’artista giapponese Tadashi Kawamata, che per regalare assaggio della sua iniziativa, ha costruito a pochi giorni dall’inaugurazione dei giganteschi nidi fatti con assi di legno.

I primi nidi sono apparsi in via Monte della Pietà, sede della galleria, ma il piano è in espansione. Si tratterà di quattro interventi che si svolgeranno sia negli spazi interni e sulla facciata di Building, che in quelli esterni di altri edifici posti nelle sue vicinanze: Grand Hotel et de Milan, Centro Congressi Fondazione Cariplo e Cortile della Magnolia, Palazzo di Brera.

# Aldilà della mera architettura

credits: IG @building.gallery

La scelta del contesto urbano non è fatta a caso. Gli interventi dell’artista nascono da una riflessione sull’interazione che le sue opere hanno con il contesto sociale e le relazioni umane. L’intento è quello di coinvolgere, non solo un singolo edificio, ma di inglobare varie porzioni del tessuto urbano della città. Come per ogni decisione, anche la scelta degli edifici ospitanti i nidi è frutto di un’accurata analisi. Infatti, sono architetture che, nell’ambito della storia di Milano, racchiudono un particolare valore civile e culturale e che attraverso le installazioni dell’artista saranno sottoposte a un delicato e nello stesso tempo spettacolare processo di trasformazione. Ma la vera questione a stuzzicare le fantasie dei milanesi riguarda la scelta del soggetto.

# Perché proprio dei nidi?

credits: IG @building.gallery

Soggetto conosciuto grazie alle poesie di Pascoli, il nido rimanda alla necessità universale di costruire un luogo e trovare riparo e analogicamente al tema della famiglia e della protezione. Ma è questo il significato attribuito da Kawamata?

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L’artista giapponese iniziò ad indagare la forma del nido dal 1998 ed è così che le sue costruzioni lignee passarono da dall’essere astratte ad avvicinarsi sempre più alla costruzione animale. Il nido diventa così il filo conduttore di tutti i suoi interventi e un soggetto dal forte carattere simbolico per Kawamata.

Un elemento architettonico primordiale e primitivo, la cui semplice forma, ottenuta con un materiale naturale come il legno, ha ancora più valore se messa a confronto con le ben più complesse costruzioni su cui è posta, risultato di stratificazioni sociali e culturali” hanno concluso dalla galleria. E il fascino e il significato delle opere risiedono proprio in questo contrasto, tra un’architettura animale all’apparenza intricata, ma semplice e spontanea, e le complesse costruzioni artificiali.

“Appropriandosi via via degli spazi interni ed esterni degli edifici – come facciate, balconi, tetti – tramite una serie di costruzioni ottenute con l’intreccio di assi di legno che vanno a formare un’inestricabile griglia, apparentemente leggera ma dalla solida struttura, Kawamata solleciterà una diversa lettura e interpretazione del loro aspetto e significato“, hanno chiarito da Building.

# Milano da un nuova prospettiva

credits: IG @tadashi.kawamata

Insomma, questa prima anticipazione ha sicuramente solleticato la curiosità di tutti. Ma ormai l’apertura è alle porte e non resta che attendere la fine del mese per far visita alla mostra Nests in Milan. L’occasione giusta per scoprire cosa si nasconde realmente dietro questi curiosi nidi e vedere la nostra città da una nuova prospettiva.

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SARA FERRI

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Sara Ferri
Laureanda in scienze psicosociali della comunicazione all’università Milano-Bicocca. Nutro da sempre un forte interesse per la psicologia, la filosofia e tutto ciò che riguarda la società. Sento il bisogno costante di comunicare, di scoprire nuove realtà e sono alla continua ricerca della bellezza collaterale. Per questo cerco di sperimentare ogni forma di espressione artistica, suono il basso in una band e amo viaggiare. Credo nella continua evoluzione e nel cambiamento e spero un giorno di poter contribuire a migliorare la vita delle persone anche attraverso la scrittura.