I cittadini misurano la qualità dell’aria per fare chiarezza sullo smog

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Rassegnarsi del fatto che la Pianura Padana sia una terra inquinata per la bassa circolazione dell’aria non fa parte del DNA dei milanesi. Milano dovrebbe fare con lo smog quello che ha fatto Tokio con i terremoti: così come la città giapponese è diventata leader al mondo nelle tecnologie antisismiche Milano dovrebbe aspirare a diventare la prima città al mondo nella capacità di distruggere l’inquinamento atmosferico. Qui si trova il nostro progetto: Milano città leader contro l’inquinamento.

Come atto concreto lo scorso luglio Milano Città Stato ha supportato la realizzazione dell’evento Smart Cities Against Pollution in cui si è siglata l’alleanza di Milano con Tabriz, Città del Messico, San Pietroburgo e Pechino per condividere le politiche contro lo smog. Così come abbiamo lanciato la petizione per fare diventare Milano galleria d’arte all’aperto con murales fatti con pitture mangiasmog. In entrambi i casi abbiamo purtroppo registrato un silenzio da parte della pubblica amministrazione che ci ha molto amareggiato.

In occasione della conferenza stampa di presentazione di Smart Cities Against Pollution al Pirellone, un tecnico che ci ha pregato di restare anonimo ci ha rivelato un particolare inquietante. Ha detto che le centraline di rilevazione dello smog vengono posizionate in modo da sottostimare l’entità dell’inquinamento.Per misurare il grado di inquinamento bisognerebbe posizionare le centraline ad altezza uomo. Invece le mettono più in alto: ma questo è sbagliato perchè quello che importa è valutare l’aria all’altezza in cui la respiriamo, metterla più in alto significa avere una minore incidenza degli inquinanti”.
Un politico presente ci ha confermato che le centraline “meno rilevano meglio è“. Questo perchè è nell’interesse dell’amministrazione mostrare che l’aria è più pulita anche per non incorrere nelle penali che l’Unione Europea infligge ai Comuni che sforano il livello di inquinamento consentito per troppi giorni.

In città da tempo circolano sospetti che le rilevazioni dello smog, pur allarmanti, sminuiscano in realtà la gravità del problema. Per fare chiarezza è nata l’iniziativa di una Onlus, “cittadini per l’aria“, che sta mobilitando i cittadini perchè si facciano carico di un monitoraggio dell’aria partecipato, senza mediazione di altri enti.

Prenderà avvio a febbraio una campagna di monitoraggio del biossido di azoto effettuata dai cittadini.
La partecipazione è aperta a tutti: basta iscriversi su www.cittadiniperlaria.org entro il 15 gennaio 2017. Si riceverà un campionatore che si potrà collocare vicino a casa, oppure davanti a una scuola, un ospedale o al proprio ufficio. Dopo un mese di rilevazioni lo strumento dovrà essere rimosso e restituito per le analisi.
«È importante avere molti partecipanti per realizzare una mappa dell’NO2 fitta e con tantissimi punti di campionamento. I cittadini possono fare la differenza. Respirare aria pulita è un diritto. Aiutaci a difenderlo. Abbiamo bisogno anche di te», dichiarano dall’associazione.

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