10+1 CITTÀ SENZA AUTO da visitare almeno una volta nella vita

Una meta obbligata per i nemici delle 4 ruote

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Alcuni centri storici assomigliano a giganteschi simulatori, dove è possibile immaginare uno spazio senza automobili. Anche se promettono divertimento però, non sono luna park. Si tratta di isole o zone pedonali in alcune tra le città più ambite dai turisti. Vediamo quali sono

10+1 CITTÀ SENZA AUTO da visitare almeno una volta nella vita 

# Europa, Africa e Americhe

Car free, credits: Bikeitalia

Si può fare il giro del mondo a piedi? Senza ombra di dubbio non è possibile, nemmeno immaginabile se non nei sogni dei bambini.
Si può provare a farlo senza auto al seguito, che è un po’ la filosofia suggerita da alcune città, i cui centri storici sono chiusi al traffico, o le cui caratteristiche sono tali da non permettere il passaggio di veicoli più grandi di quelli a due ruote. O a quattro zampe.
Ne abbiamo scelte alcune più affini alla cultura occidentale, ad esempio in Europa e Nord America. Ma per i più curiosi, ce ne sono anche in Africa e Sud America.

# Fes El Bali, Marocco

Fes El Bali, credits: architetturaeviaggi.it

9.400 stradine così strette da non permettere il passaggio di auto, sono l’intricato dedalo di vie e vicoli che costituiscono la Medina di Fes El Bali. Al mondo è una delle aree urbane più vaste in assoluto, in cui le auto non riescono a circolare. Si può camminare a piedi o a dorso di un asino, ammirando l’immensa storia, umana e commerciale, che ha reso Fes El Bali un patrimonio dell’UNESCO.

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# Lamu, Kenya

Lamu, credits: CNN

Situata di fronte alle coste Nord-Orientali del Kenya, Lamu è un’isola dove si va per cercare relax e, con grande sorpresa, si trovano le contaminazioni di ogni cultura.
Nel centro storico della città omonima, le auto sono bannate per scelta. La zona pedonale permette di districarsi nell’insediamento swahili meglio conservato al mondo, abitazioni persiane, europee e indiane.

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# Halibut Cove, Alaska

Halibut Cove, credits: halibutove.com

Halibut Cove ospita una minuscola comunità, poche decine di persone quasi tutti artisti, in una città che si raggiunge solo via acqua. Non ci sono strade, il luogo è famoso per le escursioni a piedi, perché offre il doppio vantaggio della vista sull’oceano e sulle montagne innevate dell’Alaska. Apparentemente inospitale, si tratta di una delle città meglio attrezzate per il turismo, ricettiva in ogni stagione.

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# Fire Island, New York

Fire Island, credits: Pexels-Pixabay

Nella costa Est degli Stati Uniti si può invece visitare Fire Island, uno dei rarissimi luoghi completamente car-free di tutto il continente americano. Si gira a piedi o in bicicletta, si può godere dell’oceano e dei circa 40 km di costa, oppure fare sport in spiaggia o rinfrescarsi nella foresta.

# Cumbrecita, Argentina

Cumbrecita, credits: yamilap via Pixabay

Cumbrecita è nota come la città tedesca più piccola dell’Argentina. Si trova nella regione di Cordoba ed è un villaggio il cui paesaggio è arredato da deliziose casette in stile bavarese.
Non ci sono strade asfaltate a Cumbrecita, ci si muove a cavallo o a piedi.

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# Gent, Belgio

Ghent, credits: armennano via Pixabay

Nella capitale delle Fiandre, la scelta di far diventare pedonale il centro storico, sembra aver catapultato la città in un’epoca storica differente. Dall’era delle carrozze a cavallo a quella della mobilità dolce, non ci sono più i segni delle strade automobilistiche, ma solo infrastrutture ciclabili. Gent viene spesso presa a modello da altre città, potrebbe addirittura essere un riferimento per Milano, se si riaprissero i Navigli.

# Giethoorn, Paesi Bassi

Giethoorn, credits: jianwei0727 via Pixabay

Canali navigabili, 170 romantici ponti di legno, case in stile coloniale addobbate con i fiori olandesi, Giethoorn è la famosa “Venezia olandese” per eccellenza. Non molto distante da Amsterdaam, a Giethoorn non esistono strade. Il veicolo per la mobilità personale è la bicicletta, quello familiare è la barca.

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# Dubrovnik, Croazia

Dubrovnik, credits: Rachel Claire da Pexels

Dubrovnik è la città più a Sud delle coste croate ed è conosciuta come la “Perla dell’Adriatico”. La città vecchia, all’interno delle mura antiche, è bandita alle auto e a tutti i veicoli a motore per scelta. Si tratta di un patrimonio dell’UNESCO che racchiude storia ad ogni angolo, con le impronte delle popolazioni che hanno lasciato nel tempo. Si possono trovare chiese gotiche, rinascimentali e barocche.

# Hydra, Grecia

Hydra, credits: kelly8843496 via Pixabay

Isola greca del golfo di Soronico, forse la più famosa, a Hydra non sono ammessi veicoli a motore fuori dalle acque del mare.
Si può girare solo a piedi o a dorso d’asino, oltre che circumnavigare coi taxi marittimi. Il paesaggio è il classico ambiente greco, con casette bianche e blu e l’affaccio dei vicoli sul mare, offre sempre una vista mozzafiato.

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# Isola di Sark, Francia

Isola di Sark, credits: falco via Pixabay

La piccola isola francese della Manica, è nota anche come osservatorio turistico per i cieli stellati, dato che è priva di illuminazione artificiale. Le auto sono bandite per scelta e tutta la mobilità è quasi esclusivamente elettrica o a traino.
Trainati dai cavalli ci sono i carri, le bici e i mezzi per i disabili sono elettrici.
Gli unici motori ammessi sulla terra sono i trattori, che trainano anche l’ambulanza.

# Venezia

Venezia, credits: BMeyendriesch via Pixabay

Poteva mancare Venezia? La meravigliosa città costruita sulla laguna adriatica, forse la più famosa città del mondo senza automobili.
I sestieri lagunari contano 177 canali navigabili e oltre 400 ponti, da attraversare rigorosamente a piedi (una volta in carrozza). Il fascino e il mistero di Venezia hanno incantato chiunque l’abbia visitata, e scatenato la fantasia di chi ancora non ha avuto il piacere di vederla.

Le città di oggi sono un po’ come Gent, un ibrido che sta cercando di adattarsi alla modernità delle auto, seppure con strade progettate in altre epoche.
Come saranno quelle del futuro?

Fonte: The Wom Travel

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LAURA LIONTI

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Laura Lionti
Tecnico del suono milanese, nata da milanesi importati dalla Sicilia. Il mio quartier generale è sempre stato il Gallaratese con i suoi giardini e il verde, difeso a volte a spada tratta. Sogno che Milano si candidi a luogo ideale per creare un laboratorio a cielo aperto che ricerchi e trovi la soluzione per le Smart Cities, Città e comunità sostenibili: obiettivo 11 degli SDGs