Le 5 MERENDINE preferite dai BAMBINI MILANESI

Qual era la vostra merendina preferita? La domanda, semplice ed efficace, apre e chiude la nostra riflessione odierna, che verte su un tema alquanto goloso.

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credits: @_perce.neige_

Qual era la vostra merendina preferita? La domanda, semplice ed efficace, apre e chiude la nostra riflessione odierna, che verte su un tema alquanto goloso. Non si può parlare di merendine restando svincolati dagli anni’80, dove i bimbi di allora erano golosamente tentati dalle tante pubblicità a tema fra un cartone animato e l’altro. Anche oggi la merenda dolce rappresenta probabilmente il più gioioso fra i momenti della giornata di un bambino.

Ma quali sono le merendine che, ieri o oggi, rappresentano al meglio il gusto dei bimbi milanesi? Proviamo a elencarne qualcuna.

Le 5 MERENDINE preferite dai BAMBINI MILANESI

# La storia delle merendine nasce durante il boom economico

La storia delle merendine italiane nasce in pieno boom economico con il mottino, un panettone in miniatura considerato il patriarca di una vasta gerarchia di dolciumi, mentre negli anni’60 con l’ideazione del buondì il business più edulcorato che vi sia ebbe una vera e propria impennata, creando, di fatto, il mercato di un nuovo prodotto di consumo, lo snack dolce “continuativo”, definitivamente esploso negli anni a seguire come alternativa rispetto a prodotti “ricorrenza” delle festività (panettoni, pandori o colombe).

#5 Ciambella Mr Day

credits: @leliaevincenzo

I fattori decisionali per la scelta delle merendine erano sempre i soliti. Quella che si inzuppava meglio nel latte o quella da scuoiare e farcire con Nutella. Fra queste ultime, non possiamo non annoverare la Ciambella. Una sottospecie di frittella (o graffa, come la chiamano al sud) con zucchero a velo, ricca di burro e decisamente stopposa. Per mandarla giù l’accoppiata prevalente era con succo di pera o di arancia, che impedivano il formarsi di una palla di zucchero nell’esofago. Non molto comoda da deglutire, insomma, ma indubbiamente sfiziosa.

#4 Saccottino Mulino Bianco

credits: buonitaly

Molti inorridiranno e si domanderanno come sia possibile che il Saccottino, amatissimo da generazioni di adolescenti, si sia meritato solo il 4° posto in questa golosa classifica.

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Le scelte, per quanto ardue, vanno fatte, per cui ci sentiamo di escludere dal podio il nostro morbido compagno di colazione. Con una specifica, però: fra le tante varianti, a Milano si sceglieva prevalentemente quelli con confettura, al posto del più goloso Saccottino al cioccolato (che avrebbe scalato di certo qualche posizione in classifica).

#3 Girella Motta

credits: @_perce.neige_

Medaglia di bronzo per la simpatica girella. Sfizioso involtino fatto di due creme al cioccolato (bianco e al latte) dentro un involucro quasi della stessa consistenza di un velcro industriale. Le cronache riportano che quando uscì la confezione con il 25% di farcitura in più ci furono orde di bambini entusiasti che scesero in strada manifestando giubilo per il signor Motta (che poi oggi sarebbe il signor Bauli, ma i bambini questo non lo sapevano).

#2 Kinder colazione + Ferrero

credits: @ilmegliodelfit

“Con i 5 cereali , di Kinder colazione più”. Impossibile dimenticare il ritornello, vero? Solo l’inizio dello spot-canzone fa venire l’acquolina in bocca, vero?

Il Kinder colazione + se la batte alla grande con la prima classificata, ed oltre alla irresistibile morbidezza, ciò che lo distingueva era la confezione scoppiettante, da far esplodere a sorpresa vicino alle orecchie del compagno di banco o del fratellino/sorellina (e facendo al contempo arrabbiare mamma o maestra). Semplicemente divino inzuppato nel latte, era ottimo anche consumato da solo. “Con quel gusto di cacao / che ti tira un po’ su…”

#1 Yo Yo Motta

credits: @fantastici_anni_80_90

La Motta, che come anticipato negli anni fu acquisita assieme a buona parte dei marchi dalla Bauli (Alemania, Doria e Bistefani fra le altre) vince il premio per aver sfornato la miglior merendina. Sappiamo per certo che a Milano lo Yo Yo era la merenda numero 1. Forse grazie al suo essere outsider per aver sdoganato le forme classiche delle colleghe, o semplicemente per quell’invitante colata di cioccolato sulla sommità, lo Yo Yo ha simboleggiato una vera e propria mafia infantile legata al proibizionismo del baratto.

Per una dritta su storia o geografia, bastava un tegolino. Ma se avevi bisogno di un vero e proprio miracolo per passare un’interrogazione o un compito in classe non c’era scampo. Il secchione ti aiutava. Ma dovevi sganciare i tuoi Yo Yo. Quello che ti aveva messo nello zaino tua mamma più i tre che ti eri rubato, ovviamente.

E ora, come sempre, tocca a voi. Qual era (o qual è) la vostra merendina preferita?

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CARLO CHIODO

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Carlo Chiodo
Nasco a marzo del 1981. Milanese moderno, ostinato e sognatore, alla costante ricerca di una direzione eclettica di vita. Laurea in Lingue e Comunicazione, sono appassionato di storia contemporanea, amante del cinema e del surf da onda. Dopo il romanzo d'esordio (Testa Vado Croce Rimango, 2016) ho pubblicato con Giovane Holden edizioni una silloge di racconti (Diario di Bordo, 2020).