Sembrano appartenere a un tempo lontano e nebuloso, certi discorsi. Quando ci si trovava al bar a chiacchierare di palestra, all’uscita dall’ufficio a discutere del weekend, al supermercato a parlare del corso di danza della figlia. Di tutto questo è rimasto solo il supermercato. E chiacchiere rubate dalle finestre, dai cortili, dai terrazzi, dai ballatoi. Ma di cosa si parla al tempo del coronavirus?
Ecco gli argomenti che vanno per la maggiore.
I 5 DISCORSI della QUARANTENA più gettonati
#1 Le mascherine
Quale farmacia le vende ancora, quanto durano, le posso riusare, meglio chirurgiche o quelle filtranti, perché non le distribuisce lo Stato, sono lavabili, quella di Bertolaso era FP2 o FFP3, e via dicendo.
Spunti per il prossimo rendez-vous: le mascherine antismog e quelle chirurgiche sembrerebbero poco utili. Ad esserlo solo quelle DPI FFP2 o FFP3 che garantiscono una protezione efficace per se stessi e per gli altri (senza valvola e usate nel modo corretto).
Le mascherine antismog, quelle antipolvere e le FFP1 proteggono in modo insufficiente e le mascherine con valvola sono sconsigliate a pazienti malati o potenzialmente tali, perché non bloccano la diffusione del virus.
#2 Le code al super
Oltre ai grandi classici “è finita la farina” e “manca pure la carta igienica”, uno dei temi più gettonati è appunto quello della coda infinita e stanziale davanti a tutti i supermercati di Milano. “Un’ora almeno e a tutte le ore”, dice la mia vicina, parlando dell’Esselunga. C’è da pensare che usciti dall’isolamento saremo tutti sovrappeso o papabili concorrenti di Masterchef.
Spunti per il prossimo rendez-vous: il sito filaindiana permette di monitorare le file davanti ai supermercati della propria zona, e non solo. E’ un progetto no-profit, for good e crowdsourced nato da un gruppo di studenti del NESLab del Politecnico di Milano e si aggiorna con il contributo degli utenti.
#3 Le serie TV
Sky, Netflix, Amazon… le serie TV sono un riempitivo delle lunghe giornate, danno una parvenza di normalità e ci distolgono dall’ansia da prestazione che il tanto e agognato tempo libero ci offre come contropartita. Ecco, quindi, che sull’abrivio “ho sempre voluto vederla, ma non ho mai avuto tempo” sono partite vere e proprie maratone.
Le più gettonate sono La Casa di Carta, Freud, Glow su Netfix, Babylon Berlin, Zerozerozero, True Detetive, Westworld, The walking Dead, The New Pope, The Outsider su Sky e Tales from the Loop e Hunters su Amazon Video.
Spunti per il prossimo rendez-vous: intavolate, con un po’ di supponenza, una discussione su quelle premiate al Golden Globe Awards. Il 5 gennaio 2020 si è, infatti, svolta la cerimonia di premiazione che ha decretato “Miglior serie drammatica” la serie Succession, “Miglior serie comedy o musical” la serie Fleabag e come “Miglior miniserie o film per la tv” la mini-serie Chernobyl.
#4 Toto coppie in crisi
La vita di coppia, soprattutto quando costretta a spazi piccoli e a tempi prolungati di convivenza, può diventare materiale divertente di cui parlare. Chiaramente bisbigliando…
“Ti avevo detto di passare l’aspirapolvere e invece ti trovo sempre davanti alla TV!”: passare 24 ore su 24 con il proprio partner può estremizzare i difetti e accentuare l’istinto di territorialità.
Spunti per il prossimo rendez-vous: date un occhio a questi consigli, creati da uno psicologo e psicoterapeuta di Milano, per ottenere una coppia felice. E poi passate parola!
#5 Milano, Sala, Gallera…
Lo si fa con rammarico, con una grande tristezza nel cuore, con la nostalgia di tempi che furono, per nulla lontani, con la rassegnazione che sarà dura rimettersi in piedi.
E lo si fa cercando di attribuire responsabilità, trovando possibili colpevoli.
Gallera che vuole bloccare i test sierologici nei centri privati, la Germania che ce la sta facendo, Sala scelto da sindaci del network internazionale delle metropoli C40 per guidare la “Global Mayors COVID-19 Recovery Task Force“.
I temi sono tanti, i protagonisti altrettanti, le pedine indifese… o forse no?
Spunti per il prossimo rendez-vous: accorgersi che quello del dito puntato è un gioco al massacro e che l’unica opportunità è ripartire da una nuova identità, può rappresentare una soluzione percorribile. Pensando a una Milano più forte, fondata su principi come consapevolezza, responsabilità e libertà. E, non per ultima, autonomia. Cosa sarebbe successo se Milano fosse stata una città-stato come Berlino, Hong Kong, Singapore non lo si può sapere, ma si può immaginare cosa potrebbe fare se domani si svegliasse con poteri diversi e una forza condivisa che viene dalla base, dai suoi cittadini.
BARBARA VOLPINI
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