Produrre energia pulita senza dover sfruttare terreni naturali. Vediamo come funziona il sistema, dove è programmato il primo test e quanta energia elettrica riuscirebbe a produrre se installato su un’intera rete ferroviaria.
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Svizzera: pannelli solari sui binari dei treni. Che cosa potrebbe succedere se l’Italia facesse lo stesso?
# Approvato il primo impianto solare rimovibile su una linea ferroviaria
Il progetto è frutto della collaborazione tra la start-up svizzera Sun-ways, l’Epfl, l’istituto federale svizzero di tecnologia di Losanna, il fornitore di energia Viteos e la società DG-Rail, specializzata in impianti elettrici ferroviari. Bocciato inizialmente dall’Ufficio Federale dei Trasporti, a causa della mancanza di riferimenti tecnici sulla nuova tecnologia, è stato ora approvato a condizione che vengano condotti test e misurazioni aggiuntive durante il periodo di operatività del progetto pilota, per evitare che l’infrastruttura ferroviaria subisca effetti negativi. Tra i pericoli sollevati anche quello della formazione di crepe nei pannelli, provocate dal passaggio del traffico ferroviario, e conseguenti rischi di incendio.
# Il test con un sistema fotovoltaico da 18 kW su un tratto di 100 metri a Neuchâtel
La sperimentazione è prevista su un tratto di 100 metri lungo la linea ferroviaria di Neuchâtel, con l’installazione di un sistema fotovoltaico da 18 kW, composto da 48 pannelli solari da 380 W ciascuno. Lo scopo del test è capire la fattibilità di un sistema che sfrutta lo spazio inutilizzato tra i binari per generare energia solare, senza lo svantaggio di intralciare il traffico ferroviario o la manutenzione della rete. Il periodo di prova è di tre anni, si parte nella primavera del 2025.
# I pannelli vengono srotolati come un tappeto da un apposito treno
Un’innovazione nell’innovazione. L’altro aspetto che aggiunge ulteriore interesse al progetto è collegato al sistema di posa dei pannelli. Se ne occupa infatti un treno progettato appositamente, dalla società svizzera di manutenzione dei binari Scheuchzer, che tramite un meccanismo a pistone srotola una tappeto di pannelli della larghezza di un metro: in questo modo è possibile posizionarne fino a 1.000 mq al giorno.
# L’obiettivo: coprire il 2% del fabbisogno energetico svizzero installando i pannelli su tutta la rete
L’investimento per questo progetto è pari a circa 620mila euro e si conta di produrre circa 16mila kWh di energia solare all’anno, nell’impianto vicino alla stazione di Buttes, da immettere nella rete elettrica e utilizzarla per alimentare le abitazioni. Si tratta di un primo passo nell’ottica di un utilizzo più efficiente dello spazio ferroviario per la produzione di energia rinnovabile e di una soluzione alternativa per l’installazione di pannelli solari senza consumare suolo verde. Allo studio c’è l’installazione di pannelli su un tratto quindici volte più lungo a Aiglle. Se il test andrà a buon fine l’obiettivo ultimo è quello di posare questi pannelli lungo tutti i 5.317 chilometri di binari ferroviari della Confederazione Elvetica, eccetto le gallerie, arrivando a produrre un terawattora (TWh) di energia solare all’anno, fornendo il 2% del fabbisogno energetico totale della Nazione.
# «Crediamo che il 50% delle ferrovie del mondo potrebbe essere equipaggiato con il nostro metodo». Arriverà anche in Italia?
Il sistema è in fase di esplorazione anche in Australia, Cina, Francia, Romania, Spagna, Corea del Sud, Thailandia e Stati Uniti. Baptiste Danichert, co-fondatore di Sun-Ways, intervistato dalla Swi Swissinfo ha dichiarato che «esistono oltre un milione di chilometri di linee ferroviarie in tutto il mondo. Crediamo che il 50% delle ferrovie del mondo potrebbe essere equipaggiato con il nostro metodo compiendo un passo molto significativo verso la decarbonizzazione del sistema». Se venisse utilizzato su tutta la rete ferroviaria italiana, in totale sono oltre 24mila binari a cui andrebbero sottratti quelli nelle gallerie, si potrebbe produrre circa 4 terawattora (TWh) di energia pari a circa l’1,5 nazionale.
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