Novara è distante circa 50 km da Milano. Una città con un’importante posizione strategica. Ma con il potenziale per essere anche qualcosa di più: una “Milano Nuova”, un centro complementare e strategico che potrebbe estendere e rafforzare l’influenza di Milano in tutta la regione Piemonte. Ecco perché Novara potrebbe essere strategica per il futuro di Milano.
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Una nuova Milano in Piemonte? Il centro complementare e strategico per renderci una vera metropoli internazionale
# Milano e Novara: la grande alleanza per una nuova metropoli internazionale
La vocazione di Milano è di essere un magnete economico, un polo di innovazione e sviluppo che attrae talenti e investimenti da tutto il mondo. Tuttavia, la sua crescente popolazione e la pressione sull’infrastruttura e sui servizi hanno creato sfide significative. Ecco perché potrebbe essere saggio pensare a una “Milano 2”, un centro satellite che offra funzioni complementari e supporti l’espansione di Milano senza sovraccaricarne le risorse.
Un esempio storico potrebbe essere il ruolo di Versailles per Parigi durante l’epoca monarchica, un luogo strategico e amministrativo distaccato dalla capitale ma essenziale per il suo governo. C’è già il luogo che sembra fatto apposta per incarnare questo ruolo in chiave moderna: Novara. Per diventarlo occorrono alcune innovazioni radicali.
# Un super collegamento tra le due città
Il primo passo fondamentale per rendere Novara una “Milano 2” sarebbe un collegamento diretto e superveloce tra le due città.
Si dovrebbe creare una metro express che metta insieme la frequenza della metro con la velocità dei treni TAV. Si potrebbe immaginare un percorso a tratti interrati e a tratti in superficie che, come il tunnel sotto la Manica, sia progettato per il metro express e per le automobili.
Tipo un tunnel ultra-moderno, simile ai progetti di trasporto rapido proposti da Elon Musk, che consenta un viaggio ultra-veloce da Milano a Novara in pochi minuti.
Se il collegamento fosse davvero veloce e frequente, si potrebbe anche pensare di costruire a Novara una serie di silos interrati di parcheggio di grandi dimensioni, che potrebbero estendersi sotto l’intera città o essere distribuiti in più grattacieli lungo la città. Questa infrastruttura permetterebbe ai pendolari di lasciare l’auto a Novara, ma anche ai milanesi di uscire di casa “mollare” l’auto a Novara e poi dirigersi in una di quelle zone di Milano come i Navigli dove, comunque, la ricerca del parcheggio avrebbe richiesto molto più tempo. Ma quali attività essenziali per Milano si dovrebbero spostare a Novara?
# Il centro energetico della Pianura Padana
Novara è situata in una regione ricca e produttiva, il Piemonte, che è la nona regione più ricca d’Italia con un PIL di circa 138 miliardi. La creazione di un avamposto economico milanese porterebbe sicuramente benefici reciproci sia a Milano che a Novara.
Pensando in grande, si potrebbe immaginare Novara come un centro energetico per Milano: qui, la costruzione di impianti di centrali nucleari a basso impatto ambientale potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico della metropoli lombarda a un costo minimo, rendendo Milano meno dipendente da fonti di energia esterne e aumentando la sua resilienza energetica. Con l’eccesso di energia prodotto, Novara potrebbe iniziare a venderla non solo a Milano ma anche a tutta la Lombardia, poi al Piemonte e, successivamente a tutto il resto d’Italia, creando una rete di scambio energetico e favorendo la sostenibilità regionale.
Questo approccio potrebbe avere un impatto positivo anche su altre città come Torino, che si troverebbe a interagire più strettamente con Milano grazie alla maggiore disponibilità energetica. Un approccio integrato e collaborativo tra Milano, Novara e Torino porterebbe a un asse inter-regionale coeso e prospero, capace di attrarre investimenti e di potenziare la propria competitività su scala europea.
# Università e ricerca: spostare tutto a Novara? La “Repubblica degli universitari”
Un’altra proposta ambiziosa sarebbe quella di spostare alcune delle principali università milanesi a Novara, la “Repubblica Universitaria” di cui abbiamo già parlato potrebbe essere realizzata qui.
Istituti pubblici come il Politecnico di Milano, l’Università Bicocca e l’Università degli Studi di Milano potrebbero trasferirsi integralmente a Novara, costruendo nuovi campus dedicati nella città piemontese, contribuendo a risolvere il problema del caro-affitti per gli studenti e rendendo gli studi universitari più accessibili. L’area dedicata a questo progetto potrebbe essere trasformata in un vero villaggio universitario, con alloggi per studenti, residenze per docenti e aree per la ricerca e lo sviluppo.
La presenza delle grandi università milanesi sarebbe in grado di stimolare l’innovazione, attirando talenti e progetti di ricerca in ambiti come l’ingegneria, le scienze naturali, l’economia e le tecnologie verdi. Gli studenti e i ricercatori potrebbero collaborare con aziende locali e con il nuovo centro di riciclo di Novara, dando vita a progetti di ricerca applicata e a startup innovative focalizzate sulla sostenibilità e sulla gestione delle risorse.
# Novara come hub di riciclo e sostenibilità
Un’altra grande opportunità per Novara è quella di diventare il principale centro di riciclo e gestione dei rifiuti per Milano e, successivamente, per la Lombardia e l’Italia. Nel 2023, il business del riciclo ha generato un valore di 3,3 miliardi di dollari a livello mondiale, spinto dalla crescente consapevolezza ambientale e dalla necessità di gestire le risorse in modo più efficiente.
Novara, con la sua posizione strategica e la capacità di ospitare impianti industriali, potrebbe diventare il fulcro di un sistema integrato di smaltimento e valorizzazione dei rifiuti, non solo per Milano ma anche per l’intera nazione. L’idea sarebbe quella di creare un grande centro di riciclo, equipaggiato con tecnologie avanzate per il trattamento e la trasformazione dei rifiuti. Questa iniziativa si sposerebbe perfettamente con il trasferimento del Politecnico a Novara.
Accanto al distretto universitario, potrebbero anche sorgere grandi complessi residenziali (spartani ma confortevoli, per essere a basso costo) per i senzatetto di Milano. Chi di loro accettasse di “trasferirsi” e lavorare negli impianti di produzione nucleare o di riciclo dei rifiuti (sicurissimi), potrebbe aver diritto a un alloggio pressoché gratuito che, comunque, inizierebbe a pagare solo una volta andato in pensione, come piccola detrazione dall’assegno mensile.
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MATTEO RESPINTI
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C’è l’articolo che parla delle 15 linee di metropolitana a Milano, realizzate col “riciclo” di altre linee ferroviarie; mentre attendiamo il parere di qualche ingegnere sulla fattibilità, ma accogliendo il principio, posso assicurare che molti miei amici novaresi sarebbero entusiasti di saltare a bordo dei treni che corrono su ben tre linee ferroviarie che già ora collegano Novara a Milano, una volta efficientati e rivisti i servizi:
1) Linea S6 del servizio Suburbano di Milano.
2) Linea regionale R27 Novara Saronno Milano.
3) Regionali Veloci Torino – Milano
e 4) visto che esiste una stazione mediopadana tra Milano e Bologna, farne una a Novara sulla AV Milano Torino non sarebbe male: eccolo qui il collegamento superveloce, senza radere al suolo ettari di bosco per attraversare il parco regionale del Ticino, e magari allettare qualche cosca di ‘Ndrangheta sempre pronta a saltare addosso agli appalti (http://latorremattarella.com, associazione di Impegno sociale per il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie, con sede a …Novara).
Per il resto, tutto bello, ma farei una interrogazione popolare ai novaresi per vedere se accoglierebbero tutto di buon grado (specie il trattamento dei rifiuti), e magari ai Milanesi che vedrebbero la città svuotarsi ora che la vedono rinascere proprio perché si sta cercando di attirarvi istituzioni e iniziative