La CASA fusa con gli ALBERI: sarà questo il futuro delle nostre città?

Invece di portare il verde nei nostri palazzi, si è fatto l'opposto: si è immersa una casa in una foresta. Letteralmente. Questo il risultato

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ph. archdaily

L’unione tra architettura e natura non si era mai spinta a questo punto. Invece di portare il verde nei nostri palazzi, si è fatto l’opposto: si è immersa una casa in una foresta. Letteralmente. Questo il risultato. Potrebbe ispirare anche il nostro futuro?

La CASA fusa con gli ALBERI: sarà questo il futuro delle nostre città?

# Un labirinto nella foresta ancestrale

ph. dezeen

Lo studio messicano MCxA Group di Mauricio Ceballos è stato chiamato per progettare una casa-vacanze su una collina molto particolare. Innazitutto per il microclima clima unico, poi perché nei pressi si trova un antico centro cerimoniale azteco, una delle tre piramidi monolitiche al mondo.

Infine perché circondato da giganteschi alberi secolari che – nell’intenzione dei proprietari – dovevano circondare la casa-vacanze.
La casa si trova a Malinalco, a circa 115 km a sud da Città del Messico nella regione di Ixtapan.
Il progetto è stato denominato Casa Mague e per far parte dell’ambiente circostante, gli ambienti girano intorno agli alberi e si sviluppano in uno spazio labirintico.

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# Obiettivo: lasciare la foresta intatta

ph. archdaily – analisi sito e progetto

Il team di progettisti si ispira ad un blocco rettangolare, che finisce per integrarsi con l’ambiente boschivo e il contesto storico, su una superficie di 270 m².
«Non sono stati toccati radici, tronchi o rami. In questo modo sono emersi spazi labirintici che cambiano continuamente la percezione a seconda della luce e dell’ora del giorno» dichiara entusiasta Ceballos.

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La sfida è stata quella di dar vita ad un edificio contemporaneo «capace di fondersi in un contesto preispanico». Per non intaccare gli alberi, il sito è stato accuratamente scansionato e, i diversi volumi, sviluppati intorno ad essi.

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# Visione azteca e che imita la natura

ph. archdaily

Partendo dalla visione azteca dal legame con la natura, la casa-vacanza si fonde con la cosmovisione mesoamericana, dove gli alberi hanno un significato rituale. In questa visione le radici di un albero simboleggiano il collegamento con il mondo sotterraneo, i tronchi rappresentano la vita umana terrena e le cime il collegamento con gli dei.
Casa Mague ha tre strati concettuali: la base, le pareti e il tetto, inseriti in una chioma di alberi. Questi strati si ispirano alla struttura e alle associazioni spirituali di un albero.

Gli ambienti godono di una netta separazione tra gli spazi comuni e quelli privati. Il lato ovest dell’abitazione ospita quattro camere da letto, mentre la parte centrale e orientale comprende le parti comuni. Come sottolinea il team di MCxA, gli interni della casa diventano esterni, ma anche gli esterni del sito dialogano con gli interni per mantenere gli abitanti in contatto con la natura. Gli spazi multifunzionali sono stati progettati in modo da potersi trasformare in base alle esigenze del momento, dove si possono svolgere tutti i tipi di attività, dal riposo al lavoro a casa.

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# Materiali e tecniche antiche

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I riferimenti al sito storico ritornano in diversi modi. La piramide è reinterpretata nello spazio principale, costituito da blocchi di legno e pietra, provenienti dalla collina. La pietra monolitica scolpita rappresenta il focolare, diventando un omaggio alla cultura gastronomica messicana. Inoltre è stato impiegato il  Chukum, un antico stucco maya, per unire gli elementi.
La vista diretta sull’acquedotto che confina con il sito, crea una combinazione armoniosa che funziona come un insieme unico.

Casa Mague è provvista di un sistema per la raccolta delle acque piovane e il trattamento delle acque grigie, riutilizzate per l’irrigazione. È prevista una riduzione del consumo energetico attraverso luci e sensori; infine la gestione dei rifiuti con il compostaggio e il riciclo di vetro, alluminio e cartone.

Fonte: Dezeen

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LAURA LIONTI

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Laura Lionti
Tecnico del suono milanese, nata da milanesi importati dalla Sicilia. Il mio quartier generale è sempre stato il Gallaratese con i suoi giardini e il verde, difeso a volte a spada tratta. Sogno che Milano si candidi a luogo ideale per creare un laboratorio a cielo aperto che ricerchi e trovi la soluzione per le Smart Cities, Città e comunità sostenibili: obiettivo 11 degli SDGs