A Padova sta per concretizzarsi un cambiamento epocale: oltre 75.000 studenti universitari potrebbero presto viaggiare gratuitamente su bus e tram. Un progetto ambizioso che mira a rivoluzionare la mobilità cittadina, con implicazioni che vanno ben oltre il semplice risparmio economico. Questa iniziativa potrebbe rappresentare un modello anche per Milano?
Padova, città per giovani: mezzi pubblici gratis per gli universitari. Milano seguirà l’esempio?
# Anche tratte extraurbane

Padova si appresta a diventare la prima città del Veneto a offrire trasporti pubblici gratuiti agli studenti universitari. Il progetto, frutto della collaborazione tra Regione Veneto, Comune, Università di Padova e BusItalia, prevede un investimento di circa 6 milioni di euro, finanziati attraverso fondi statali destinati alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. L’iniziativa risponde a una richiesta portata avanti da anni dall’Unione degli Universitari (UDU), che ha promosso l’idea di un biglietto unico regionale e della gratuità dei trasporti per i giovani. La misura, in fase avanzata, potrebbe diventare operativa già dal prossimo anno accademico, e riguarda anche le tratte extraurbane verso i comuni collegati, come Rubano e Vigonza. La decisione finale è ora nelle mani dell’Assessore regionale all’istruzione Valeria Maniero, che potrebbe annunciare il via libera definitivo già entro giugno.
# Potrebbe cambiare anche la geografia abitativa, alleggerendo la pressione sul mercato immobiliare cittadino

L’effetto più immediato dell’abbonamento gratuito sarà una forte spinta alla mobilità sostenibile: meno auto private, meno traffico, e un miglioramento diretto sulla qualità dell’aria cittadina. Ma le ricadute sociali sono altrettanto significative. Per molti studenti fuorisede, il vincolo di cercare casa vicino al centro o alle facoltà sarà molto meno pressante: vivere in periferia o nei comuni ben serviti dai mezzi non comporterà più grandi sacrifici. Questo potrebbe alleggerire la pressione sul mercato immobiliare cittadino, contenendo l’impennata dei prezzi degli affitti nel centro storico. Il modello padovano guarda quindi alla mobilità come strumento per riequilibrare le dinamiche urbane, migliorando accessibilità, inclusione e qualità della vita. Un approccio sistemico che considera il trasporto come diritto allo studio, e non solo come servizio accessorio.
# Libera circolazione per gli studenti: un modello anche per Milano?
Padova non è del tutto sola: Trento, per esempio, ha già introdotto un abbonamento per la libera circolazione degli universitari. Ma l’iniziativa padovana si distingue per la sua ampiezza e per il forte coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali. È un modello che potrebbe far scuola, magari in città più grandi come Milano, dove il numero di studenti e la complessità urbana rendono però più difficile una trasposizione diretta. ATM prevede al momento solo uno sconto sull’abbonamento, la gratuità si ferma ai residenti fino a 14 anni di età compresa. Se la città veneta dovesse dimostrare che l’investimento paga in termini ambientali, sociali ed economici, è possibile che anche altrove si apra il dibattito.
Fonte: worldy.it
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FABIO MARCOMIN
Milano è solo capace di aumentarlo, il costo del biglietto. Per poi lamentarsi che l’ATM è in perdita po quasi.