Le CAPANNE di Conestoga: un’idea che potrebbe funzionare anche a Milano

Più resistenti e dignitose delle tende, più economiche delle casette in legno. Potrebbe essere una soluzione temporanea per aiutare chi vive un momento di difficoltà

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credits: komonews
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In questo periodo di difficoltà c’è un emergenza che non si è mai placata, quella dei senzatetto. Nella città di Eugene in Oregon Erik de Buhr, del gruppo Community Supported Shelters, ha deciso di progettare delle capanne speciali per i senzatetto. Un progetto che fa vedere come sia possibile trovare delle soluzioni semplici efficaci ed economiche per migliorare la vita delle persone.

Le CAPANNE di Conestoga: un’idea che potrebbe funzionare anche a Milano

# A Eugene le capanne si fanno con il conestoga

Il Conestoga è una vettura a trazione animale che veniva utilizzata durante l’espansione verso l’ovest degli Stati Uniti d’America, durante la fine del XVIII secolo e per tutto il XIX secolo. Il mezzo prende il nome dalla Conestoga Valley in Pennsylvania e quest’anno è diventato la base per le capanne dei senzatetto della cittadina di Eugene in Oregon.

# Il loro ideatore Erik de Buhr le considera più resistenti e dignitose delle tende, più economiche delle casette in legno

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Erik de Buhr sostiene che queste vetture trasformate in capanne sono una soluzione adeguata per chi non ha un luogo in cui dormire e tenere i propri effetti personali. Il loro costo è contenuto, circa $ 2.500, mentre le casette hanno un costo fra i 10.000 e i 20.000 dollari. Inoltre, le Conestoga Huts si montano in poche ore, resistono alle intemperie e si possono chiudere a chiave.

# Eugene ha un approccio diverso ai senzatetto rispetto alle altre città americane

Eugene è una delle uniche due città del nord-ovest americano a concepire l’idea di affrontare i senzatetto in questo modo nuovo e speranzoso. Il consiglio comunale della cittadina ha votato un’ordinanza sul campeggio notturno che consente alle persone di dormire in veicoli, tende o capanne Conestoga, ammettendo al massimo 20 capanne in parcheggio, 6 capanne in chiesa e una in abitazione privata.

# La situazione dei senzatetto a Milano sempre più preoccupante

credits: ilfattoquotidiano

L’emergenza covid-19 e il freddo di questa stagione non stanno aiutando chi vive per strada. L’assessore alle politiche sociali Gabriele Rabaiotti ha lanciato l’appello invitando la popolazione a segnalare i senzatetto per poter intervenire e offrire loro un posto letto e un pasto caldo nelle strutture messe a disposizione dal Comune di Milano. I posti sono circa 2.000 e possono diventare di più se fosse necessario.

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Non manca però la solidarietà delle varie associazioni che si occupano dei senza fissa dimora come Progetto Arca, Ronda Carità e Solidarietà Milano e City Angels. Vengono assistite anche numerose famiglie che una casa ce l’hanno ma sono in grave difficoltà economica.

Ma allora perché ancora molti scelgono ancora di dormire fuori al freddo?

# Vergogna, intimità e voglia di ritrovare sé stessi: con le capanne potrebbe essere diverso

Le persone che vivono in queste situazioni solitamente provano un senso di immensa vergogna nel venire aiutati e un profondo disagio nel cercare un letto in un dormitorio in cui sono presenti molte altre persone. La soluzione delle capanne potrebbe funzionare: permettere ad una persona di avere il proprio letto ed il proprio spazio dove tenere gli effetti personali potrebbe essere la base da cui ripartire.

Fonte: Milanotoday & Komonews

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ANDRA STEFANIA GATU

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Andra Stefania Gatu
Studentessa di scienze Psicosociali della Comunicazione, la mente umana e le parole sono le mie più grandi passioni. Sempre mossa dalla curiosità di scoprire il mondo e la natura. Il mio obiettivo è diffondere la cultura e il sentimento di empatia. Il mio motto? Non si smette mai di imparare.